HENNING MANKELL E ALTRI LIBRI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Giugno, 2019 @ 5:18 am

Detto altrimenti: MANKELL, ben più che uno scrittore …    (post 3605)

Mankel: libri, teatro, televisione, films … ma soprattutto un uomo che ha vissuto. Nato nel 1948, muore nel 2015 ed ha venduto mille libri per ogni giorno della sua vita. Fate voi il calcolo. L’ho conosciuto grazie alla mia prof senza puntino Maria Lia Guardini la quale, oltre che a guidarci attraverso la lettura ed il commento dei classici (latini e greci), è una sua appassionata fun. Ed io … io che dagli studi scolastici ed ancor più da quanto stiamo rinvangando oggi, io che sono sempre più dell’idea che per capire l’opera di un Autore bisogna conoscere e capire l’Autore, mi sono procurato un libro (anzi, “il” libro) su Mankell. “Mankell (su) Mankell”, scritto dalla giornalista danese Kirsten Jacobsen.

E’ vero che sul comodino avevo ed ho ben altri tre libri “in lavorazione” (cioè in corso di lettura. Essi sono (in ordine di apparizione): “Il Gruppo Buscaglia” di Martino Aichner (Mursia), un regalo dell’amico Alessandro figlio dell’autore; “Congo” di David Van Reybrouck (Feltrinelli), una scoperta prestatami da mio cognato Franco; “Il Regno unito d’Italia” dell’amico Gianluigi De Marchi e di Francesco Femia (Guida Ed.). Ma che volete, questo qui lo avevo ordinato da due settimane in libreria, è arrivato, mi attrae. E poi ho una gran quantità di segnalibri, vorrà dire che alternerò le letture.

Nuvole “Mammatus”, quando l’umidità è davvero elevata

Oggi pomeriggio il tempo è brutto. Brutto nel senso che siccome non veniamo certo da un periodo di siccità (aprile e maggio ha piovuto molto!) un cielo molto nuvoloso può a buona ragione essere definito tale, altrimenti sarebbe “bel tempo, ovvero: finalmente piove!”

Colori, bici,fiori …

E con questo tempo uno che fa? Pulisce la sua bicicletta, cura i suoi fiori e … legge!

Qualche parola su questi libri, nell’ordine. “Il gruppo Buscaglia – Aerosiluranti italiani nella seconda guerra mondiale -. Il pilota Martino l’anno scorso avrebbe compiuto 100 anni! Il figlio, l’amico Alessandro, verrà a intrattenerci una serata al circolo UNUCI Trento sul contributo del padre a quella fase della nostra storia. “Congo”, la storia della sua (tragica) colonizzazione (rectius: sfruttamento coloniale imperialistico) e del suo sviluppo politico sino ai nostri giorni: un libro che dovrebbero leggere tutti coloro che oggi respingono i migranti africani.Il Regno unito d’Italia”, la prima parte è la storia del sud Italia fino alla battaglia del Volturno, che nel libro si immagina persa e non vinta da Garibaldi. La seconda parte – di fantasia – ci narra di una diversa Unità d’Italia che parte dal sud vincitore verso un nord conquistato. Ma veniamo a Mankell.

Ho appena iniziato a leggere questa sorta di biografia, ed ho avvertito il bisogno di trascrivervi alcuni passaggi. Il primo: “Lo sviluppo del mondo procede in maniera enormemente rapida, ma noi oggi scriviamo poesie d’amore migliori di quanto faceva Petrarca? No! L’uomo è nato per la lentezza. La forza della democrazia è proprio il fatto che è lenta. La lentezza ci si addice di più. Eppure nel nostro mondo un leader efficiente è uno che prende decisioni in modo rapido. Gli Africani, invece, definiscono stupido un uomo che decide troppo velocemente” (Firmato Mankell, op. citata pag. 21).

Che ve ne pare? Che dire di quota 100 senza avere predisposto un piano di assunzioni per la sostituzione della massa dei neo pensionati?  O del reddito di cittadinanza senza avere predisposto le strutture di collocamento al lavoro dei beneficiati?

Secondo pensiero di Mankell (op. citata pagg. 22-23): “ … la maggioranza delle persone non si considera parte del panorama politico. Negano di esserlo e questa è una delle più gravi minacce per la democrazia, il fatto che sempre più persone dicano di non sentirsi parte della democrazia”.

Che ve ne pare? Oggi è andato a votare il 50% degli aventi diritto al voto. Chi ha raccolto il 34% di quei voti ha il 17 % rispetto agli aventi diritto e governa con questa “maggioranza”.

Terzo pensiero di Mankell (op, cit. pag. 23): “ … quando ci fu un grande accorpamento dei Comuni … d’un colpo le decisioni venivano allontanate di un centinaio di km dalla zona in cui e per cui esse dovevano essere attuate ..”

Che ve ne pare? Autonomista svedese, non c’è che dire! Evviva Mankell, evviva la nostra Autonomia Amministrativa e  … loss von Rom, lasciatemelo dire!

Il resto alla prossima puntata.

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