DECRETO SICUREZZA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Novembre, 2019 @ 7:40 am

Detto altrimenti: ma di quale sicurezza dobbiamo parlare?      (post 3702)

Più volte nelle mie riflessioni torno sul tema della necessità di aggiornare le priorità di spesa e investimento del nostro Paese. La domanda che mi pongo è: siamo certi che le priorità individuate come tali di ieri siano ancora tali oggi? Prendiamo ad esempio la “sicurezza” . Cosa è più urgente: mettere in sicurezza la nostra persona fisica dal pericolo rappresentato dai possibili reati compiuti da immigrati oppure è maggiormente prioritario mettere in sicurezza l’intero paese dai pericoli idrogeologici?

A mio avviso il contrasto a questo tipo di delinquenza può rientrare all’interno di un’azione ordinaria che prenda le mosse innanzi tutto dal contrasto alla criminalità (nostrana) organizzata e “scenda” via via fino ai livelli “minori”, mentre la messa in sicurezza idrogeologica dell’intero territorio richiede un’azione straordinaria, immediata e prioritaria.

Ecco, mi piacerebbe vedere scendere in piazza – pacificamente, s’intende – folle di cittadini reclamanti un simile intervento. A questo punto mi chiedo perché ciò non stia avvenendo: forse dipende da una carenza d’iniziativa dei mass media? Oppure dalla ubriacatura di una retorica mirata ad effetto elettorale? Eppure sono convinto che molto elevato sarebbe il consenso politico per chi ponesse il problema sicurezza in questi termini, attribuendo al problema idrogeologico centralità e priorità.

Ed allora mi do un’altra spiegazione: affrontare globalmente il problema del riassetto idrogeologico del Paese richiede una grande capacità, un gran lavoro, grandi risorse e soprattutto tempi molto lunghi, tempi che non sempre “piacciono” ai politici nostrani. Ricordate Alcide De Gasperi: “Il politico pensa alle prossime elezioni, lo statista alle prossime generazioni”.

Altro possibile rimpasto di priorità: continuare ad investire miliardi di euro nell’acquisto dei cacciabombardieri F35, oppure ridurne il numero in favore di un intervento straordinario per il problema ex Ilva di Taranto?

Io non sono un politico. Ho lavorato una vita da manager in posizioni apicali. In azienda, in casi come questi si programmerebbe secondo la tecnica dello zero base budget: ovvero, si azzererebbero tutte le decisioni precedenti e si riprogrammerebbe tutto ex novo alla luce della nuova situazione finanziaria, di mercato, delle risorse umane disponibili etc..