PLURIPOST

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Novembre, 2019 @ 7:38 pm

Detto altrimenti: apri un post e ne leggi … più di due!     (post 3705)

E’ andata così: sono rimasto orfano di computer per due giorni e mi si sono accumulate alcune “istanze” di scrittura. Ed allora mi sono detto: per recuperare scrivi un pluripost. E così ho fatto, praticamente “mult paucis”, molti concetti – a diverso sfondo colorato, bianco compreso – con poche parole. Con riserva di sviluppare successivamente i singoli temi. Buona lettura a tutte e a tutti! (per commenti, scrivetemi riccardo.lucatti@hotmail.it)

Regia Arturo Cirillo, con A. Cirillo, Valentina Picello,Rosario Giglio, Mrta Pizzigallo, Giacomo Vigentini

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Moliere, “La scuola delle mogli”. Antesignano femminista a difesa dell’oppressione maritale sulla moglie. Bella commedia al Teatro Sociale di Trento. Non per niente in concomitanza con la giornata contro i femminicidi. Se non la conoscete, leggetela, questa commedia, ne vale la pena.

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Stessi giorni, Alfonso Masi, Ester D’amato e Luciano Maino nella sala Sosat di Trento in “Ti amo da morire”. Stessi concetti di cui sopra, ancor più esasperati.

Super successo: si sono superati!

Programmazione dell’azione dei governi. Il percorso? In successione: 1) l’idea; 2) la sua enunciazione; 3) un pre-progetto di massima; 4) il progetto; 5) il suo finanziamento; 6) la sua realizzazione. C’è chi arriva alla fine del percorso, chi si ferma prima. La fermata più affollata è la fermata n. 2 (n.b.: talvolta le fermate 4) e 5) sono invertite).

I partiti cambiano rotta, come tante navi in mare aperto. Il passeggero che non si ritrova più sulla nave che segue la rotta iniziale per la quale aveva acquistato il biglietto, trasborda su di un’altra nave ma viene definito voltagabbana. A mio avviso il vero voltagabbana è il comandante della nave che ha cambiato rotta.

I viadotti autostradali crollano, la manutenzione effettuata dai concessionari privati (che ci lucrano!) risulta essere stata insufficiente. Mi chiedo: se l’investimento iniziale è pubblico, perché non creare SpA di gestione in house (a capitale interamente pubblico) e affidare loro direttamente la gestione? Visto che la gestione genera utili, perché rinunciarvi? Almeno potremmo verificare che parte di essi siano reinvestiti nella manutenzione necessaria, non vi pare?

Una forza di governo vuole che l’acqua sia pubblica  e gratuita. Posso concordare sulla prima parte del programma, ma non sulla seconda. Gratuita? Già siamo i primi spreconi in UE di acqua potabile pro capite (480 litri/giorno/persona!). Se poi la mettiamo “a gratis” figuratevi gli ulteriori sprechi! Infine, last but not least, gli investimenti e la capacità gestionale per trovarla, incanalarla, potabilizzarla, distribuirla etc. chi ce li mette? Dice: la fiscalità generale. Ah … ho capito: li effettuiamo con tassazioni lineari a prescindere dai consumi. Evvabbè …

Rivoluzioni. Non sono la causa della caduta dei “regimi”, ma la conseguenza di una loro crisi scoppiata quandi quei cattivi governi iniziarono a riformarsi. Questo vale per gli Stati: la Russia di Nicola II°; l’Austria-Ungheria di Carlo d’Asburgo; la Germania di Guglielmo II°; l’Italia pre-fascista. Ma oggi questo vale anche per le Associazioni: quando – per una cattiva forma diel suo governo – non ci si preoccupa per tempo, da tempo e per tanto tempo della successione nella loro presidenza e si inizia ad affrontare il problema solamente sul filo di lana della scadenza elettorale per il rinnovo del direttivo, ecco la “rivoluzione” del sistema: subentra gente nuova, da fuori, gente che non ha il vissuto delle storie personali dell’associazione. Una vera e propria rivoluzione.

Il femminicidio della Democrazia. Ad una donna: “Zitta, tu!”. Questo è l’inizio di un processo che potrà portare al femminicidio. In Democrazia: “Cosa? Andare ad ascoltare quella tale? La politica della gnocca! Che stia zitta”. Questo è l’inizio di un processo che potrà portare al femminicidio della Democrazia.