DEMOCRAZIA RINUNCIATA O NEGATA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Febbraio, 2020 @ 11:42 am

Detto altrimenti: per mancata partecipazione volontaria o imposta   (post 3770)

Innanzi tutto, di cosa parlando? Della Democrazia, un termine che nei millenni ha assunto successivamente tre significati diversi: 1) il democrator era il dittatore, esercitava il potere “sul”  popolo:

Who opened the door for the democrator?/ And how come he let in the market-conquistadors?/ Why is he acting as if he has something to hide?/ The privilege of the stupid is to be taken for a ride. Chi ha spalancato la porta al democrator? Perché egli si è collocato nel novero dei conquistadores? Perché si sta comportando come se avesse qualcosa da nascondere? Il privilegio dello stupido è di farsi prendere in giro.

2) Successivamente il termine fu utilizzato con disprezzo dalle classi nobili escluse dal governo per indicare e stigmatizzare lo strapotere del “popolino ignorante al governo”.

3) Oggi democrazia significa “potere del popolo” con una interferenza: il potere del popolo della rete, o meglio, il potere di chi fa passare il proprio volere come volere della rete. In questo caso stiamo passando dal potere del popolo allo strapotere del popol(in)o della rete, la quale è una rete pilotata e quindi si rischia di passare ulteriormente al potere di un nuovo democrator occulto ma non tanto, ciò che succederebbe se venisse attuata la Democrazia Diretta (diretta da chi? Ecco il punto!).
Comunque fino a qui si tratta di democrazia rinunciata da chi non si oppone a questi processi degenerativi, pari a quella di chi per inerzia, pigrizia, ignoranza o altro non va a votare o non partecipa alle assemblee delle Associazioni di cui è membro.

Mappoi (mappoi) c’è anche la democrazia negata. Dove? Quando? Da chi e/o da cosa? Ecco qui: dalla legge uguale per tutti salvo le eccezioni di legge; da leggi non generali e non astratte; da un numero troppo elevati di leggi; da leggi in contrasto fra di loro; da leggi che abrogano altre leggi; da leggi incomprensibili dalla massa dei cittadini.

Ma la democrazia è negata anche in certe Associazioni nelle quali lo Statuto prevede che i soci possano proporre modifiche allo Statuto o altro, purchè si organizzino in gruppi di almeno tot soci. Tot soci? E’ una parola! Intanto in alcuni casi i nomi dei soci non sono fatti conoscere ai soci stessi (!) per accampate pretese ragioni di privacy (?). In altri casi l’elenco soci è affisso alla parete e chi vuole può prendere una sedia ed una lente di ingrandimento e dedicare alcune ore a copiarne gli indirizzi. Ecco, in questi casi la democrazia – cioè la partecipazione attiva – è di fatto negata, quanto meno fortemente ostacolata. Non sarebbe negata se quell’elenco, dotato di numeri di telefono e indirizzi e-mail, fosse accessibile via internet da parte di ogni socio, il quale in tale prospettiva dovrebbe dare il suo consenso alla diffusione dei propri dati all’atto della sua ammissione in quella Associazione.

Democrazia vo cercando ch’è sì cara
come sa chi per lei trucchi refiuta.

P.S.: un caso meritevole di segnalazione e di elogio: in previsione dell’Assemblea Provinciale delle ACLI prevista per il 19 aprile 2020, il Circolo ACLI “S.Giuseppe S. Pio X°” con lettera del 7 febbraio ha convocato per il 7 marzo 2020 un’ Assemblea Precongressuale. In calce alla lettera di convocazione il tagliando – da consegnare non oltre il 28 febbraio – con il quale ci si candida per il nuovo direttivo.