ALTRO ESEMPIO DI FINANZA VISSUTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Aprile, 2020 @ 11:14 am

Detto altrimenti: dopo quello di cui al post del 25 aprile “Un esempio di finanza possibile”    (post 3870)

Non sempre servono soluzioni complesse. Spesso le soluzioni migliori sono anche le più semplici. A testimonianza di ciò, vi porto un esempio vissuto. Come avete appreso dal post citato qui sopra, ero a capo della Direzione Finanza Italia della Stet, Società Finanziaria telefonica per Azioni, Torino, all’epoca la più grande società finanziaria del paese. Erano anni difficilissimi: stretta creditizia e valutaria opprimevano le oltre venti società del gruppo le quali, fra l’altro, erano obbligate per legge a pagare le loro importazioni contro accensione di conti anticipi in divisa estera a debito. Decine di società, migliaia di operazioni di import, migliaia di conti debitori in molte divise estere a debito, decine di banche interessate. Come gestire consapevolmente il rischio di cambio in un simile marasma di operazioni?

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Premesso che che non avevamo ancora la diffusione dei dati e dei contatti on line a mezzo di una rete di computer, ebbi un ‘idea, semplice, tipo l’uovo di Colombo, che funzionò.  Imposi alle società del gruppo che i conti anticipo in divisa estera che dovevano accendere, fossero accesi con scadenza (ovviamente obbligatoriamente rinnovabile) alla dfine del mese corrente, se accesi prima di una certa date fissa (assunsi come riferimento il giorno dei riporti di borsa); con fine mese successivo se accesi dopo quel termine. Dopo un po’, tutte le migliaia di conti “anticipi” avevano la stessa scadenza e potemmo riscontrare l’andamento del cambio di ogni valuta rispetto alle altre e il diverso costo applicatoci da ogni banca per ogni singola valuta rispetto alle altre banche.  Ciò mi consentì di avere una visione completa e aggiornata dell’andamento del rischio di cambio e di dare istruzioni alle nostre società, con semplici telefonate, di cambiare la valuta del loro indebitamento o di cambiare la banca che li stava assistendo.

Perché vi racconto questo caso? Solo per dire che non occorre essere super maghi della finanza per trovare soluzioni logiche; che non è necessario essere a capo di un impero economico per avere idee buone. Spesso basta avere un po’ di fantasia, di esperienza, di buon senso ed occupare un posto che vi dia la giusta visibilità per arrivare a proporre soluzioni a problemi che sembrano irrisolvibili.

E la motivazione che mi anima è il desiderio di diffondere e fare accettare le ipotesi di adozione di emissioni di titoli di debito pubblico irredimibili di cui al mio recente libro e ai miei molti post sull’argomento.

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