UN PARTITO POLITICO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Aprile, 2020 @ 10:03 am

Detto altrimenti: quale? Eh, no, ragazzi, se questo post fosse un libro lo intitolerei “Liber” che significa “libro” e “libero”!  Infatti, se non ne nomino alcuno, ognuno sarà libero di riconoscersi o disconoscersi nel/dal modello che sto delineando! (post 3877)

Occorre vivere e agire mossi da utopie, ovvero da obiettivi semplicemente non ancora raggiunti. Ogni persona, ogni SpA, ogni partito politico deve avere le sue utopie, obiettivi cui tendere, la molla che catalizza il processo vitale e intellettuale. Ora, vi sono partiti che si riconoscono in un “risultato raggiunto”, un “risultato immobile”, ad esempio nel gran numero di voti raccolti nelle ultime elezioni e organizzano celebrazioni (adunate di piazze e bandiere) quasi per santificare il risultato raggiunto. Per contro (e per fortuna! N.d.r.) ve ne sono altri che si ispirano, agiscono e vivono di un “risultato futuro”, in continua evoluzione, che vuole abbracciare i nodi ambientali e sociali irrisolti negli ultimi 150 anni di sviluppo economico.

E noi? Noi usualmente ci riferiamo alla mission di ogni gruppo umano: cioè ci chiediamo cosa quel gruppo si propone: mission = cosa. Tuttavia soddisfare questa domanda non basta.: infatti occorre chiedere, farsi dire o capire il senso (= il perché?) di quella mission. Un esempio: un gruppo politico vuole realizzare una “cosa”: la democrazia diretta (di fatto non più veramente parlamentare!) e ce ne spiega la strutturazione. Capito questo, chiediamogli quale sia il suo scopo (il perché). Infatti, accade che mentre dichiarare quale sia la mission di un partito politico possa essere facile ed ugualmente facile è che l’obiettivo sia percepito dall’intera scala gerarchica della struttura e dall’elettorato; più difficile è invece far sì che lo scopo sia ugualmente chiaro, univoco e condiviso da tutti, tal che diventi – esso e non la mission –   il simbolo unificante del gruppo presente e futuro.

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Ed ora mi confesso: qual è il partito politico “ideale” per me? Quello che abbia una mission ed uno scopo proiettati al futuro e  non al passato; quello che abbia come mission la condanna della retorica, del populismo, della superficialità, della mancanza di professionalità, delle decisioni lineari, dell’oligarchia mascherata da democrazia, dell’improvvisazione; quello nel quale le emergenze non siano state prevedibili.
(Nel libro qui a fianco trovate la storia delle crisi egli ultimi 300 anni ma soprattutto gli interventi finanziari per far fronte a quella attuale. Lo trovate in Amazon o preesso di me, scontato).

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Covid19 – “La causa principale (dei disastri provocati dal – , n.d.r.) è l’impreparazione del mondo. Abbiamo speso migliaia di miliardi in armamenti e non abbiamo investito pochi miliardi per metterci prima in sicurezza. Le avvisaglie ci sono state, dalla Sars del 2001, all’aviaria, tutte risolte per il rotto della cuffia. Tutti i rapporti dell’OMS, l’ultimo di settembre 2009, sono rimasti inascoltati.” Cfr. intervista al prof. Michele Andreaus di UniTN:
http://www.trentoblog.it/riccardolucatti/?p=74074

un partito capace di aggiornare l’ordine delle priorità di spesa; quello che sappia valutare non solo la variabilità dei bisogni ma anche approfondire la variabilità delle risposte (finanziarie, in primis!); quello della non-violenza anche solo verbale; quello della reale separazione dei poteri. In breve: quello che abbia come obiettivo l’attuazione concreta delle previsioni della nostra Costituzione (= mission), al fine di attuare una vera democrazia rappresentativa (= scopo). Mi accontento di questo.

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Per realizzare tutto ciò non basta l’ eccellenza operativa: occorre anche l’ eccellenza sentimentale, quella che connota tutti coloro che vogliono lasciare ai propri nipoti un mondo migliore, non gravato da un enorme debito pubblico. Per arrivare a ciò occorre non avere paura di essere “visionari”: bisogna solo attrezzarsi per esserlo in maniera efficiente. A ciò si perviene non più con la sola informazione e/o con la sola comunicazione, bensì con il confronto, il dialogo, la conversazione, la discussione, lo studio, l’impegno, l’approfondimento, la professionalità, la passione.

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