GUBERNAR NO ES ASFALTAR (per quanto …)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Maggio, 2020 @ 2:00 pm

Detto altrimenti: lo Stato non è una SpA (per quanto …)      (post 3880)

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Così diceva l’intellettuale spagnolo antifranchista Salvador de Madariaga, morto quarant’anni fa. Quarant’anni, un secolo … se si pensa che all’ “epoca” l’obiettivo primario di ogni SpA era fare utile!  Ed allora ecco che il conto torna: gestire una SpA era una cosa, governare un paese, un’altra. Oggi le cose sono molto cambiate: ci si è resi conto che gestire una SpA significa innanzi tutto fare ”star bene” chi ci lavora, i suoi fornitori, i suoi clienti, l’intera società di cui quella SpA fa parte. Ecco che questa nuova filosofia di governo di una SpA si è molto avvicinata al gubernar di uno Stato.

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D’altra parte lo stesso Alcide De Gasperi era un manager, quando scriveva che lo statista deve pensare alle prossime generazioni, relegando al ruolo di impiegatucccio dell’azienda Italia il politico che si preoccupa solo delle prossime elezioni. Abbiamo avuto dei top manager – un esempio per tutti – i capintesta delle Lehman che nei due anni precedenti la crisi che ha distrutto la loro banca e mezza economia mondiale si sono pagati decine e decine di milioni di dollari di premio di produzione. Ecco, costoro sarebbero ottimi impiegatucci della politica: impegnatissimi nel ricercare un utile personale immediato di brevissimo termine che se poi succede il cataclisma loro le buonuscite miliardarie mica le restituiscono!.

E invece no. Soprattutto oggi in politica, durante l’attuale crisi da Covid19, il vero statista deve fare come il vero manager: occuparsi del presente e contemporaneamente del futuro lavorando anche e soprattutto pe le generazioni future sulle cui spalle non è giusto lasciare ricadere il peso di un indebitamento norme come quello che stiamo accumulando, pari al 160% del PIL (per i non esperti del ramo: un limite accettabile sarebbe un debito pubblico pari al 60% del PIL).

Ed ecco che fare politica è fare management: occuparsi del budget dell’anno inserito in una pianificazione – a volere essere molto restrittivi – almeno triennale scorrevole. Fare politica come fare azienda, nell’Azienda Italia: decidere quale sia la mission (vecchia o nuova) dell’azienda; elencare tutti i settori bisognosi di aiuto e/o di investimenti; stabilire le priorità; reperire le coperture finanziarie necessarie; gestire il debito. E invece oggi siamo impegnati solo a in individuare i settori sui quali intervenire e a trovare “comunque” i fondi necessari. “Comunque” significa senza preoccuparci di come potremo gestire l’enorme debito che stiamo accumulando. Di rivedere l’ordine delle priorità di spesa e investimento “pregresse”, quelle “consolidate” all’interno di budget privilegiati e separati, manco a parlarne; di interrompere gli acquisti dei costosissimi cacciabombardieri F35 …? Manco a parlarne! Ed allora io, semplice umile blogger-goccia., mi sono permesso di scrivere un libro nel quale, insieme a Gianluigi De Marchi, mi sono azzardato a proporre una soluzione di ambito finanziario: le emissioni di Bond irredimibili, a livello UE e/o statale e/o Regionale e/o provinciale e/o comunale. Cfr. i numerosi post al riguardo. Amazon lo vende a 12,5 euro, ma se mi chiamate al 335 5487516, vi farò lo “sconto autore!”

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