24 MAGGIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Maggio, 2020 @ 4:48 pm

Detto altrimenti: la nostra “guerra lampo”  (post 3912)

Il Piave mormorava, calmo e placido, al passaggio dei primi fanti, il 24 maggio 1915 … per iniziare una guerra che sarebbe finita nel novembre del 1918.

28 luglio 1914 – Germania e Impero Austro Ungarico (senza l’Italia, il terzo alleato della Triplice Alleanza) entrano in guerra contro i Paesi dell’Intesa (Francia, GB, Russia).
16 febbraio 1915 – L’Italia invia a Londra un promemoria con le condizioni per la discesa in campo al loro fianco.
4 marzo 1915 – L’ambasciatore italiano in Gran Bretagna, il marchese Guglielmo Imperiali, illustra al Ministro degli Esteri inglese Sir Edward Grey i 16 punti di questo promemoria.
1° aprile 1915 – Il Primo Ministro britannico, Herbert Asquith, inoltra al governo di Roma le controproposte dell’Intesa che non includevano più le terre dalmate.

Sidney Sonnino

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14 aprile 1915 – Viene raggiunto l’accordo tra l’Italia (ministro degli esteri Sidney Sonnino, senza alcun mandato da parte del parlamento italiano) ed i paesi dell’Intesa.
26 aprile 1914 – Si firma il Patto di Londra.

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L’Italia si impegnava ad entrare in guerra entro un mese dalla firma del Trattato a fianco di Gran Bretagna, Francia e Russia contro tutti i nemici di questi paesi ovvero Austria-Ungheria, Germania e Impero Ottomano. Con il futuro trattato di pace, l’Italia avrebbe ottenuto il Sud Tirolo, il Trentino, Gorizia, Gradisca, il territorio di Trieste, l’intera penisola istriana fino al Golfo del Quarnaro con le isole di Cherso e Lussino, le isole della Dalmazia e le città di Zara, Sebenico e Trau, la città di Valona e l’isola di Saseno, la sovranità sul Dodecanneso, il riconoscimento di zone d’influenza nell’Asia Minore e la rettifica di alcuni confini nell’Africa italiana.

Giovanni Giolitti

Giolitti, neutralista – Salandra,interventista. Nelle piazze, quasi una guerra civile. Il re, anziché prendere atto dell’orientamento della maggioranza parlamentare non interventista e incaricare Giolitti di formare un nuovo governo, conferisce nuovamente l’incarico a Salandra.
Il re si mette dala parte della sovversione e viola la tradizione democratico-parlamentare che aveva presieduto alla vita dello stato liberale fino a quel momento.

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Antonio Salandra

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Mussolini come Salandra: infatti la cosa si ripetè nel 1922 di fronte all’ azione sovversiva delle squadre d’azione mussoliniane, quando l’azione del re di fatto legittimò i sediziosi e conferì l’incarico di governo allo stesso Mussolini che li capeggiava.

20 maggio 1915 – Il parlamento riunito ratifica la decisione dell’intervento.
24 maggio 1915 – L’Italia entra ufficialmente in guerra, sulla base di una decisione del re che viola le regole costituzionali o almeno della volontà parlamentare.

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Che vi avevo detto all’inizio del post? 14 aprile – 26 aprile – 20 maggio – 24 maggio: la nostra “guerra lampo”

La firma dei trattati di pace finali portò a un rigetto delle condizioni a suo tempo fissate nel Patto di Londra innescando una grave crisi politica interna sfociata nella cosiddetta “Impresa di Fiume” cui si sommarono i rivolgimenti economici e sociali del cosiddetto biennio rosso. ..

Benito Mussolini

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Questi fattori gettarono poi le basi per il successivo avvento del regime fascista. E bravo il re!

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