GUARDARSI NEGLI OCCHI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Giugno, 2020 @ 1:03 pm

Detto altrimenti: o “in faccia”, se preferite    (post 3930)

Emmanuel Levinas, il filosofo del volto: “Il volto dell’Altro di guarda, ti interroga, si aspetta una risposta da te”.  Ma oggi sia per lo sviluppo dei social, sia per il colpo di grazia infertoci dal Covid19, sempre più spesso guardiamo i volti dello schermo del computer. E non è la stessa cosa. Guardarsi nel volto, guardarsi negli occhi. I primi occhi che abbiamo guardato sono quelli della mamma, poi quelli dell’innamorata, poi quelli di figli e nipoti. Nel frattempo, durante la vita lavorativa e di relazione in genere, il volto e gli occhi dei nostri interlocutori. Oggi non più. Oggi devono ancora inventare il computer che trasmette le intonazioni e il tono (serio, ironico, di scherno, di approvazione, irritato, curioso, interessato, ostile, amichevole, complice, etc.).

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Mi viene alla mente un mio vecchio capo, Bruno Kessler (i Trentini sanno bene a chi mi sto riferendo), classe 1924. Un giorno voleva contestare qualcosa di grave a qualcuno. “Gli scrivo una letteraccia – disse, salvo correggersi subito – No, deve venire qui, lo voglio guardare in faccia!”

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Già in famiglia … (foto lastampa.it)

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Oggi siamo passati dalla IT-Information Technology alla ICT-Information Communication Technology, un discreto passo avanti. E stavamo facendo un ulteriore progresso, verso la ICDT- Information Communication Dialogue Technology, ovvero alla tecnologia del dialogo, ma poi è arrivato il Covd19 e ci ha bloccati sul più bello: peccato!

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