IL PREDOMINIO DELL’OCCIDENTE …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Settembre, 2012 @ 7:25 pm

Detto altrimenti: … e del suo vecchio ed attuale “modello di crescita”. Proviamo a ampliare l’orizzonte temporale sotto il quale valutiamo le situazioni, anche perché ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, magari nel tempo, ma corrisponde, corrisponde …

Questo post è “senza figure”, direbbero i bambini delle elementari …, ma di solo testo. Infatti, amici lettori e commentatori del blog, non vorrei mai che voi pensaste di me “ma questo qui, va in barca, in bicicletta, a sciare, legge libri, ascolta musica (classica), ma di cose serie, quando se ne occupa? Bè, scusate, a parte che per un pensionato di 68 anni sono serie anche quelle cose li … eccomi a voi con un post impegnativo.

 L’Occidente si è comportato in modo imperialistico nei confronti dell’Oriente e soprattutto nei confronti del sud del mondo. Oggi le ex colonie portoghesi stanno acquistando la maggioranza azionaria delle società portoghesi. La civile Europa ha condotto ben due guerre contro l’ “incivile e barbara” Cina, le cosiddette guerre dell’oppio (1839-42 e 1856-60), per imporre a quel Paese l’acquisto dell’oppio britannico coltivato i India! Oggi assai frequentemente anche il berretto da sole che utilizziamo è made in China, così come il computer che sto utilizzando per scrivere.

 Leggete, al riguardo, “Il Predominio dell’Occidente”, Edizioni Il Mulino, di Daniel R. Headrick, professore emerito di Storia e Scienza Sociale nella Roosvelt University di Chicago.

Oggi la Signora Merkel afferma che i mercati dubitano che nel medio lungo termine alcuni Stati Europei siano in grado di far fronte al rimborso dei loro debiti. In passato crisi del genere hanno trovato soluzione in una guerra. Oggi non vogliamo e non possiamo più permetterci un simile “lusso”. Ma nemmeno “possiamo” meravigliarci se siamo arrivati a questo punto. Piuttosto “dobbiamo” non solo meravigliarci, ma scandalizzarci del fatto che i Governi non abbiano previsto questa evoluzione.

Quo usque tandem abuteris patientia nostra? Fino a quando abuserai della nostra capacità di sopportazione? 2000 anni fa Cicerone così si esprimeva contro Catilina. E noi, fino a quando abuseremo della nostra insipienza, distrazione, illusione, disinteresse, egoismo, avidità, “cortamiranza”? (“Cortamiranza”, è un vocabolo che ho appena inventato, il contrario di “lungimiranza”).

Che fare? Oggi si dice: dobbiamo evitare di cadere nel baratro, dobbiamo assumere provvedimenti d’urgenza sul fronte fiscale, qualcuno sul fronte delle spese, altri sul fronte della crescita.

Al riguardo mi permetto di sottoporvi cinque sottolineature:
1) I provvedimenti di ogni Governo Europeo devono diventare “europei”, altrimenti nessuno Stato europeo ce la potrà mai fare: aveva ben ragione Altiero Spinelli ed il suo MFE, Movimento Federalista Europeo …
2) I provvedimenti sopra accennati producono effetti anche abbastanza immediati sulla finanza pubblica, ma nei confronti dell’economia reale (in primis quella delle famiglie) producono effetti troppo dilazionati. E nel frattempo? Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur, cioè mentre a Roma di discute se aiutare Sagunto dall’assedio cartaginese, la città viene espugnata (e le famiglie italiane, i lavoratori, i giovani non ce la fanno!)
3) I provvedimenti recentemente adottati e quelli adottandi devono poter essere inquadrati in un’azione di medio periodo. Ciò condurrebbe ad un Monti bis, anche perché il potere sulle scelte adottate deve essere unito alla responsabilità dei risultati. Ho già scritto che non è condivisibile che un chirurgo affermi che l’operazione è perfettamente riuscita e che se poi il paziente è morto, bè … che non sono affari suoi;
4) L’esigenza di agire in fretta, l’urgenza che spinge l’attuale Governo a questo tipo di provvedimenti e soprattutto a puntare sul rilancio di questo modello di crescita non può esimerci dal domandarci se quello attuale sia un modello su cui convenga continuare ad investire. Forse … (come è bello il “forse”, come è bello “avere dubbi”, confrontarsi, discutere, comunicare, difendere le proprie opinioni ed essere disposti anche a modificarle … questa è vera civiltà, quella della “comunicazione” cioè della “communis actio”, dell’azione comune!), forse, dicevo, possiamo fermarci a riflettere su eventuali diversi modelli di crescita. Al riguardo suggerisco la lettura di “Meno e meglio, decrescere per progredire” di Maurizio Pallante, Ed. Bruno Mondadori.

5) Nel frattempo, non possiamo più accettare che da un lato ci siano ostriche, champagne, SUV, vacanze di sogno, super stipendi, super pensioni etc.  e dall’altra disoccupazione e disperazione. Difesa dei diritti acquisiti o dei privilegi acquisiti o, peggio, degli abusi acquisiti? Le parole sono macigni: usiamole correttamente.

Dai, che poi mi fate sapere …