TITOLI PATRIOTTICI E TITOLI IRREDIMIBILI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Giugno, 2020 @ 12:54 pm

Detto altrimenti: SS- Salvini/Savona Bond e Titoli Irredimibili Italia Viva: sono due cose ben diverse!  (post 3937)

Titoli patriottici, puntati contro noi stessi!

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Mi riferisco all’articolo pubblicato sul Il Sole 24 Ore, odierno alle pagg. 1, 3 a firma Laura Serafini dal titolo “Savona – BTP di guerra per rilanciare l’Italia” per esporre alcune doverose precisazioni. Infatti, l’articolista confonde i “titoli di guerra” di Matteo Salvini  (i cosiddetti titoli patriottici) con i titoli irredimibili di Paolo Savona (entrambi diversi dai TIR-Titoli Irredimibili Rendita di Italia Viva) e fa risalire entrambi ad un’idea di Matteo Salvini, il quale aveva proposto le emissioni dei seguenti Titoli

– a lunghissima scadenza (quindi redimibili e pertanto titoli di debito);
– riservati a sottoscrittori italiani (?);
– esentasse.

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Per contro le emissioni di titoli irredimibili “Rendita” proposti già dal mese di marzo da esponenti del Gruppo di Lavoro di Italia Viva Trento denominato “Finanza ed Economia Mista” (coordinatore il manager Riccardo Lucatti) anche attraverso la pubblicazione nel mese di marzo del libro “Ricostruire la finanza” a firma del giornalista Gianluigi De Marchi e del Presidente dell’ Associazione Restart Trentino (lo stesso Lucatti) – associazione voluta e fondata quattro anni fa dalla Sen.ce Donatella Conzatti – hanno le seguenti diverse caratteristiche:

– titoli senza alcuna scadenza (realmente irrredimibili), di rendita, che non sono un debito dell’ente emittente;
– non necessariamente riservati esclusivamente a sottoscrittori italiani;
– non sono esentasse bensì sottoposti ad un regime fiscale analogo a quello riservato ai BOC (Buoni Ordinari Comunali);
– hanno una redditività per il sottoscrittore superiore anche di poco a quella dei BOC (ben diversa quindi da quella inferiore, ipotizzata da Paolo Savona, solo pari al tasso d’inflazione).

Ma la principale differenza, assolutamente sostanziale, fra i titoli SS (l’idea di Salvini, ripresa da Savona per l’aspetto fiscale e per l’italianità dei potenziali sottoscrittori) e i titoli di cui all’idea degli autori del libro di cui sopra e degli esponenti di Italia Viva Trento è che i titoli proposti da Salvini rappresentano comunque un debito per l’ente emittente; quelli proposti da Italia Viva Trento non sono un debito, ed anzi concorrono a diminuire l’ammontare del debito pubblico. Altri punti non condivisibili nei Salvini Bond sono:

– l’inutile esclusione dei finanziatori esteri (?);
– la totale esenzione fiscale la quale rappresenterebbe un ingiusto regalo alla classe dei risparmiatori, rispetto a chi “risparmiatore” non si può permettere di essere, per le ristrettezze nelle quali vive.

Integro la mia critica alla proposta SS-Savona/Salvini con un’ulteriore considerazione, un vero e proprio “Motivo d’allarme”(1): ipotizzare titoli esentasse riservati solo agli Italiani e aumentare la tassazione sugli altri loro investimenti finanziari, rappresenta una sorta di coercizione di fatto che contrasta con la proposta di alcuni esponenti di Italia Viva di irredimibili veramente e sostanzialmente “volontari”, tassati in forma ridotta ma tassati ed aperti anche a sottoscrittori esteri. L’ipotesi SS – Savona/Salvini rappresenta una forma di nazionalismo/isolazionismo  finanziario e di patrimoniale occulta non facilmente accettabile dall’UE o – quanto meno – che va contro corrente rispetto al processo di  completamento ed integrazione dell’Unione: infatti la proposta penalizza fortemente gli investitori esteri che continuerebbero ad essere tassati, rispetto agli italiani non tassati. Siamo sicuri di “potere fare da soli”, oggi e domani?

(1) “Motivo d’allarme”, un bel romanzo giallo di Eric Ambler, ve lo suggerisco.