ELETTORALE 18 – IMMOBILI DI ENTI PUBBLICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Luglio, 2020 @ 11:18 am

Detto altrimenti: una proposta per mettere a reddito molti di essi     (post 3967)

Lista +Trentoviva a sostegno del candidato Sindaco FRANCO IANESELLI
ALLE COMUNALI VOTATE ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI
Matteo (Renzi, non l’altro, per carità!) mi dedica il suo libro

E’ stato calcolato che il patrimonio immobiliare dello Stato vale 250 miliardi. Ma … quale? Evidentemente quello non funzionale all’esercizio delle funzioni pubbliche. Lo Stato potrebbe creare un fondo immobiliare e mettere in vendita progressivamente, anno per anno, tranche di questi suoi bene immobili e immobilizzati, nel senso che oggi non fruttano alcun reddito.

La parte bella di Cesenatico
La vela della barca storica di un pescatore ciclista

Veniamo a qualche caso concreto di beni che potrebbero essere utilizzati anzichè abbandonati a loro stessi. Anche quest’anno mi sono concesso alcuni giorni di mare Adriatico, non tanto per il mare quanto per le pedalate nelle sue pinete e nelle prime colline del bellissimo entroterra. E pedalando pedalando che vedo? in Milano Marittima, Cervia e Cesenatico (ma quanti altri ve ne sono in Italia?)“scopro” che vi è una quantità di grandi edifici assolutamente abbandonati, disastrati, diroccati, ovviamente inutilizzati insieme ai grandi parchi che li circondano, aree recintate a meno di essere trasformate in parcheggi per le auto più o memo autorizzati.

Ecco uno dei tanti cantieri da aprire …

Si noti: edifici in aree preziose, a ridosso della spiaggia, di proprietà di … demanio militare, Comuni (ex loro case vacanze), demanio marittimo etc.: insomma, di enti pubblici. Ora queste rovine fanno bruttissima mostra di loro stesse e deturpano l’ambiente. Mi chiedo: il Comune nel cui territorio si trovano, non potrebbe intimare agli enti di risanare a riattivare tali strutture-brutture? In casi contrario potrebbe confiscarle e lanciare una gara pubblica per reperire il privato che le riceva in regalo contro un suo impegno – garantito da banche – di riattivarle secondo il piano urbanistico del Comune. Dice … ma la legge non lo prevede … la legge che difende la proprietà privata … Replico: la proprietà privata, appunto, non quella pubblica così sperperata inutilmente!

… un altro …

Dice, si, ma non esiste una legge che … Ah si? Non esiste? Sentite questa: il sindaco di Firenze Giorgio La Pira stava assegnando le case popolari secondo equità. I suoi gli fecero osservare che la legge prevedeva altri criteri. Lui rispose: “Io assegno le case. Voi andate a modificare la legge”.

… ancora uno, e tanti altri così!

Immaginate un po’ quanti cantieri si aprirebbero, quanti lavoratori sarebbero assunti, quanto ci guadagnerebbe il turismo e ogni tipo di indotto! Tutto a costo zero per l’Ente pubblico, ma semplicemente attivando volontariamente “fette” rilevanti della ricchezza finanziaria privata, che i Italia ammonta a 4500 miliardi! E allora, perchè no?

E se mi sbaglio, mi corigerete.

Grazie se crocetterete questo simbolo e a fianco scriverete quei tre nomi

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