UNA COMUNE ECCEZIONALITA’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Agosto, 2020 @ 12:15 pm

Detto altrimenti: quella del Covid19 e del dopovirus    (post 3976)

C’è chi insiste nel dire che il problema sono i migranti, chi i contagi, chi il lavoro. Io dico il lavoro. L’UE non si è trovata d’accordo nel gestire i contagi, meglio nel gestire il lavoro, cioè gli aiuti all’economia.

E si sono trovate soluzioni eccezionali di fronte ad una crisi eccezionale. In casa UE, fra l’altro, l’emissione di bond UE. Nel nostro Paese, una molteplicità di interventi normativi d’ogni genere. Nella nostra Provincia Autonoma, il Presidente trattiene alla sua gestione diretta una cospicua somma-regalo proveniente dallo Stato. E i comuni, anzi “il” Comune capoluogo? Non ha diritto anch’esso a poter disporre di poteri e risorse eccezionali di fronte alla stessa situazione eccezionale? Perché la caratteristica dell’eccezionalità di deve fermare all’ente immediatamente successivo a quello (originario) che gestisce direttamente i cittadini? Già … perché i Cittadini sono il “luogo geometrico delle persone”, cioè di tutte e solo le persone sulle quali ricadono le decisioni di tutta la serie di Enti “successivi” all’Ente Comune. Pertanto non appare condivisibile che – stando così le cose –il loro rappresentante diretto, il Sindaco, per far fronte ad una crisi eccezionale (economica e lavorativa del Covid19)  non possa avere gli stessi poteri eccezionali dei suoi “colleghi” successivi (Presidente della Giunta Provinciale, Presidente del Consiglio dei Ministri).

Ed ecco che dalla ricerca passo alla ricerca applicata: sull’esempio “tecnico” di Genova e del suo nuovo ponte Genova S. Giorgio, chiediamo per il nostro futuro sindaco la nomina a Commissario per la realizzazione di due grandi opere: il collegamento con il Quartiere Bondone e l’interramento della Ferrovia. Lo stesso dicasi in favore del futuro sindaco di Rovereto, per quanto riguarda la loro funivia verso Folgaria. Dice … e la Provincia? La Provincia pensi agli interenti comuni ai tanti, molti piccoli Comuni del territorio, perché a Trento e a Rovereto si applica -fra l’altro – il principio di sussidiarietà: non faccia l’ente superiore ( io direi “successivo”) ciò che può fare (prima e meglio) l’ente inferiore (io direi “originario”).

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