PERCHE’ HO VOTATO NO AL REFERENDUM

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Settembre, 2020 @ 8:38 am

Detto altrimenti: ci faccio su un post così almeno mi spiego    (post 4014)

La riduzione tout court e lineare del numero dei parlamentari non rientra in un disegno organico ed esplicito, bensì rientra in un disegno organico non esplicito. Infatti, le forze politiche che l’hanno proposta ed ottenuta, in varie sedi hanno fatto dichiarazioni per me allarmanti (“Occorre dare più potere alla rete”; “Presto il Parlamento non servirà più”, Casaleggio jr alla TV); “Vogliamo arrivare alla democrazia diretta” (tutti).

In altre parole: si vuole passare dalla democrazia parlamentare alla democrazia diretta. Ma il termine “diretta” è il participio passato di un verbo della seconda coniugazione ed ha sempre significato passivo: orchestra diretta da; riunione diretta da; democrazia diretta da …da chi?

E vengo al piano organico non esplicito.

  1. Riduzione del numero dei parlamentari (“Avete visto che tanto non cambia nulla? Non servivano loro … e quelli rimasti … che li teniamo a fare?”);
  2. individuazione dei candidati parlamentari via rete e loro elezione su decisione dei capi rete-partito (“Le preferenze, dai … così aiutiamo la mafia! Lo diciamo noi chi deve essere eletto!”);
  3. introduzione del referendum propositivo senza quorum (“In due o tre scriviamo una bozza di legge e la sottoponiamo a questo referendum”);
  4. introduzione del vincolo di mandato (“Così i Parlamentari sono obbligati a votare e approvare le nostre proposte referendarie”).

Finito questo iter, la democrazia si accorgerà di essersi democraticamente trasformata in una oligarchia, in quanto le leggi saranno fatte da poche persone (i capi rete/partito).

Ecco perché ho votato NO a questo modo di ridurre il numero dei parlamentari. E se mi sbaglio, mi corigerete …

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