Ci stiamo preparando a celebrare i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri: 1331 – 2021

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Ottobre, 2020 @ 3:11 pm

Detto altrimenti:  DANTE E IL TRENTINO. Inf. XII vv.1 e sgg – Inf. XX, vv 61-78. Andate a leggerli, sono bellissimi. Ora una sfida: in quali altri canti della Divina Commedia si trovano i seguenti versi?    (post 4030)

“Bruma leggera possedea le calli / ancora addormentate nel mattino / della beata Urbe e le sue valli./ E tacito aspirai quell’aere fino / volto lo viso in suso a nova luce / come a scrutar lo ciel fa ‘l contadino. / Dorata era la trama che ricuce / la notte al dì e dolce risvegliava / lo campanile me ed il mio duce. / E sanza ponzo il domo alta stagliava / la torre sua ergente sovra i tetti /qual dolomite che lo sol baciava.”

(foto mia)

E quest’altro passo:

“Venne sera e la luna col suo opale / chiaror d’argento sostituiva il sole / che lento iva all’ingiù per le sue scale / del Bondone a dormir dietro la mole. / E poi ch’alcun momenti ebbimo conti / la luce disparì come far suole. / La notte quinci scese giù da’ monti / con quattro cime che le fean corona / sovra Tridento, assieme a li suoi ponti / addormentati al par de la padrona”.

(foto Dante Alighieri)

E ancora:

“E appena che al mattin passato il sonno / lo sol scavalca il monte per lo qual / i Rivani veder Mori non ponno …”

Alla prossima puntata vi sfiderò ad individuare un altro passo: la descrizione che Dante fa della nascita dell’Ora, la famosa brezza gardesana. Coraggio, dantisti di aria, di terra e di lago: datevi da fare!

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