MARCELLO FARINA A BALBIDO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Ottobre, 2020 @ 5:49 pm

Detto altrimenti: per i suoi 80 anni       (post 4042)

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Don Marcello Farina. Dirgli che gli siamo amici, che gli vogliamo bene, che gli siamo grati di tutto … è così facile, troppo facile: come si fa a non essergli amici, a non volergli bene, a non essergli grati di tutto? Marcello, 80 anni oggi, S. Messa nella chiesetta di S. Giustina a Balbido.

Balbido, il bel Paese Dipinto (per via dei bei murales, se non lo conoscete, visitatelo, ne vale la pena!) il suo paese natale nelle Giudicarie esteriori. A fianco della porta di casa una scritta: “Le parole sono pietre” (firmato Don Lorenzo Milani in “Lettera ad una professoressa”).

Balbido, la porta di casa di Marcello: “Le parole sono pietre”

... "aumentate la speranza, o voi che entrate!"

Giornata quasi invernale, la neve a 1000 metri, pioggia, ma come si fa a non salire per salutarlo in questa occasione? Il paese si è radunato: mascherine e distanza di sicurezza, ma c’erano tutti, oltre a qualche foresto come noi che siamo “da Trento”.  Il suo saluto prima dell’omelia: “Grazie a tutte e a tutti, ma non è il caso di festeggiare un compleanno, queste ricorrenze arrivano per tutti, anno dopo anno, non ci vuole nessun merito. Quello che è bello è essere insieme, festeggiare l’essere insieme”. Marcello, l’uomo, il sacerdote dell’umanità. Io lo conosco a una ventina d’anni e mi sono bastati perché ne traessi un grande arricchimento. Marcello, storico, filosofo, religioso, uomo fra e per gli uomini: la sua religione è l’uomo, l’umanità, l’attenzione all’Altro. Non per nulla, in tante altre occasioni, ha citato il filosofo Emmanuel Levinas, il filosofo del volto: “Il Volto dell’Altro ti guarda, si aspetta una risposta da te”.

Oggi le scritture e il Vangelo erano centrate sul banchetto. Il banchetto simbolo dello stare insieme, delle relazioni umane. Ecco le relazioni. Poi la solidarietà, parole che deriva dal latino in solidum, cioè dal condividere tutto con l’altro. Infine ha citato un suo collega, Don Lorenzo Guetti, nativo di Vigo Lomaso, un paese poco più a valle di Balbido. Lorenzo Guetti, la Persona che ha reagito alla grande crisi della metà dell’800, quella che ha messo in ginocchio l’impero ed alla fame la periferia trentina; Lorenzo Guetti che reagito con l’ideazione e la creazione delle Casse Rurali e della Cooperazione Trentina.

A Vigo Lomaso, Altopiano di Fiavè, Giudicarie Esteriori

Di Don Guetti, Marcello cita l’esortazione a perseguire il Bene Comune che è quello realizzato con il contributo iniziale di tutti, dal basso; e il “non essere servi” che detto da un (sacerdote) italiano a italiani dell’impero austroungarico aveva anche un significato particolare. Tuttavia il suo era un invito alla libertà del pensiero e dell’azione: al pensare a all’agire insieme in favore della  comunità.

Marcello ha pubblicato molti libri. Per me sono tutti importanti, come quelli che mi regala quando capita l’occasione e che poi ritrovate da me citati molte volte: libri di autori come Norberto Bobbio,  Stefano Levi Della Torre, Gustavo Zagrebelsky ed altri ancora. Marcello, grazie ancora una volta di tutto!

P.S.: per capire la situazione alla quale ha reagito Don Lorenzo Guetti1870. La Grande Deflazione. L’ 8 maggio 1873 precipitò la quotazione di tutte le società  quotate in borsa. Si era all’apice della fase dello sviluppo delle reti ferroviarie europee. Le società ferroviarie prosperavano, idem le società  dell’indotto, la gente si indebitava per comperarne azioni e poi rivenderle con forti utili. Fino al crack del 10 maggio 1873. L’abuso del ricorso al credito fra l’altro aveva generato la mancanza di credito disponibile per le imprese. Le stesse banche si erano lasciate trascinare verso il facile guadagno, basato su finanza pura, su progetti fondati sulla sabbia. Le imprese senza credito ridussero la produzione, licenziarono. Il reddito dei lavoratori diminuì. Idem i consumi. La più colpita fu l’edilizia. La gente cercò di tornare alla terra, in campagna, ma la campagna era stata automatizzata e non assorbì mano d’opera. Ecco l’emigrazione come unica via si salvezza. Forte esodo verso il sud ed il nord America. Negli anni dal 1850 al 1874 Vienna rilasciò 4061 passaporti per gli USA. Nel solo 1875 ne rilasciò 4.974 di cui 97,2% a Trentini!

La zona del Maso Limarò vista dalla vecchia strada Terlago- Ranzo-Molveno

Per non dimenticare. Qui sopra: la traccia che vedete nel fianco della montagna, al tempo di Don Guetti era il sentiero, la carrareccia che i suoi compaeani avevano faticosamente scavato e che poi altrettanto faticosamente percorrevano a piedi o con i carri per arrivare a Sarche e poi … in America! Per loro, già arrivare ai porti d’imbarco era una emigrazione! Poi è diventata una strada provinciale ed oggi una pista ciclopedonale.

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