IL MONDO E LA TERRA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Novembre, 2020 @ 5:29 pm

Detto altrimenti: le relazioni umane ed il nostro pianeta    (post 4061)

Pandemia. Si ha un bel dire lavoro da casa, riunioni a distanza, relazioni umane a distanza. Il lavoro da casa va bene per chi già stava lavorando in quel modo, per chi aveva capito che quello era il modo più “economico” di lavorare, cioè migliore sotto il profilo costi (di ogni tipo) – risultati.

Lavoro non da casa. AMARCORD. Ricordo il mio babbo, Maresciallo Maggiore dei CC, Capo Ufficio Matricola della Legione Territoriale dei Carabinieri, Castello Makenzie in Via Assarotti, Genova. Non che lui avesse dovuto lavorare da casa, ma la sua giornata lavorativa era la seguente: Casa – ufficio 07,00 – 08,00 // Ufficio  – casa 12.00-13.00  //  Casa – ufficio 15,30 – 16,30 // Ufficio  – casa 16.30 – 19.30. Ora, è chiaro che, a maggior ragione negli anni ’50  –’60, gli anni delle macchine da scrivere (non elettriche!) e delle copie con la carta carbone, sarebbe stato anche materialmente inimmaginabile svolgere quel lavoro da casa. Tuttavia lo cito per quelle quattro ore al giorno passate sui bus cittadini.

Ma … e quando il tuo lavoro consiste soprattutto di riunioni e relazioni umane? Dice: ci sono le teleriunioni! Si, vabbè, aggio capite, ma che vulite mettere la qualità dei rapporti che si instaurano? Stiamo sciupando il Mondo, lo stiamo riducendo a ‘na mappina ciancicata.

Quelle le relazioni umane il loro insieme costituisce il mondo, il nostro mondo, e mo’ ‘sta sfaccimme e pandemia ce lo sta negando. Dice … ma … quelle espressioni … quei  termini dialettali … fosse che sei napoletano? Napoletano io? Sì, ad honorem, nel senso che una volta a Napoli un Napoletano verace mi ha fatto un gradito complimento: “Signurì, vuie site nu Napuletane mancate!” tanto aveva capito che era (ed è) la mia passione per quella Gente e per quella Città.  La mia pronuncia poi … è stata migliorata dalla frequentazione di un grande amico napoletano verace, Ruggero, purtroppo mancato da qualche anno: “Vedi, Riccardo, quelle le vocali finali nun s’hanno a dicere …” Evabbuò, starò accuort(e).

Niente riunioni amicali, nipotini, ristoranti, matrimoni, prime comunioni, battesimi, funerali, teatri, concerti, circoli di lettura, circoli sportivi, riunioni politiche, S. Messe, pedalate in bicicletta (se cadi intasi il Pronto Soccorso e rischi di prendere il virus) e mo’ pare che non potremo nemmeno andare a sciare. Evvabbuo’ … ch’aggio a dicere? Ha dda passà a nuttata!

Dice, ma del pianeta Terra che ci dici? Be’ raga, la scorsa primavera con il lockdown, l’aria pulita, una fioritura mai vista degli ippocastani nel viale davanti a casa mia, e poi un mese fa, un tappeto di castagne incredibile!

Comunque .. ha dda passà a nutatta … o no?

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