SCILLA E CARIDDI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Novembre, 2020 @ 10:14 pm

Detto altrimenti: operare sulla base delle vecchie leggi non basta più: occorre aggiornarle    (post 4072)

“Incidit in Scyllam qui vult vitare Charybdim”? Rinnovo della concessione A22:  estromettere la componente privata o fare gara europea?

Da un Ministro della Repubblica mi aspetto che risolva i due problemi, non che scelga di quale dei due farsi carico.  Infatti, accettare questo aut-aut è salomonico, semplicistico e comunque dannoso quale che sia la scelta che si adotti.

Non rinnovare la concessione all’attuale SpA mista pubblico-privata (rispettivamente azionisti all’ 86% e al 15%) e metterla a gara (europea). Così facendo lo Stato avrebbe perso il riversamento dalla A22 degli 800 milioni accantonati quale Fondo Ferrovia del Brennero, fondi che sarebbero portati a utile, tassati e distribuiti agli azionisti.
Inoltre, mettere a gara la concessione potrebbe far sì che l’aggiudicataria fosse una entità “da fuori”, interessata soprattutto a spremere dalla concessione i massimi utili più che ad effettuare il massimo della manutenzione orinaria e straordinaria ed ogni altro investimento necessario (Ponte di Genova docet) con il rischio di mettere in pericolo una componente strategica  dell’economia e della vita del territorio del Trentino Sud Tirolo e soprattutto della circolazione delle persone e delle merci lungo il corridoio europeo nord-sud attraverso il Brennero.

Per dare corso all’ affidamento diretto la Ministra Paola De Micheli avrebbe voluto che i soci pubblici di maggioranza – in contrasto con lo Statuto dell’attuale Spa concessionaria della gestione che non lo prevede – fossero prima autorizzati da una nuova legge a trasformare la SpA mista pubblico-privata in una SpA inhouse (tutta pubblica) e quindi a liquidare i soci privati di minoranza, per di più ad un prezzo che non tenesse conto della loro quota del Fondo Ferrovia loro spettante, e cioè a 70 milioni anziché a 170-180. Dal che è facile prevedere l’avvio di una causa milionaria. Inoltre, ciò avrebbe fatto scattare in capo all’Azionista pubblico di maggioranza il diritto-dovere di esercizio del “controllo analogo” (a quello sui propri uffici interni), con la midiciale separazione del potere decisionale (che sarebbe retrocesso in capo agli organi ed agli uffici pubblici) dalla responsabilità (che sarebbe rimasta in capo al Consiglio di Amministrazione e al management della SpA). In altre parole snaturando la sostanza, l’efficienza e l’efficacia dello strumento SpA, che invece era stato scelto proprio per la sua insostituibile idoneità a gestire fatti economici. Tale soluzione è stata bloccata dal Parlamento.

Ed allora, come se ne esce? Intanto la nostra senatrice DONATELLA CONZATTI, all’interno della delegazione parlamentare trentina, ed in linea con la posizione del Presidente della Giunta Provinciale di Bolzano, Arno Kompatscher, è stata la più attiva nel mettere in dubbio la validità di due soluzioni salomoniche: l’estromissione dei soci privati una; l’affidamento con gara europea, l’altra.

La soluzione che porta vantaggi a tutti e danni a nessuno sarebbe invece quella di una “PROROGA TEMPORANEA CONDIZIONATA” e cioè avente una scadenza fissa e condizionata alla emanazione di regole (leggi) che consentano l’affidamento diretto anche ad una SpA mista pubblico-privata a grande maggioranza pubblica, quando ciò sia fatto a tutela di un interesse soprattutto europeo, quale è la garanzia della esecuzione da parte della SpA concessionaria della quota massima possibile di manutenzione e di investimenti, avuto riguardo all’opportunità di … … cofinanziare il sistema ferroviario del Brennero e la sua intermodalità;  di realizzare una eventuale terza corsia autostradale;  soprattutto di manutenzionare  e rafforzare al massimo l’intero sistema dei ponti e dei tunnel in provincia di Bolzano. E ciò a difesa della garanzia della mobilità di merci e persone attraverso un corridoio interregionale europeo di primissima rilevanza.

Risolto questo caso specifico, si potrebbe mettere mano ad una legge UE/Statale che consenta l’affidamento di gestioni e incarichi direttamente e senza necessità di una pubblica gara anche ad una SpA mista pubblico-privata (cioè non in house) che sin dall’origine sia costituita da Azionisti pubblici di maggioranza e da azionisti privati di minoranza individuati per gara pubblica e vincolati a fornire alla Società le prestazioni accessorie ex art. 2345 del nostro Codice Civile (o equivalente UE).