TAV, TRENI PENDOLARI O ALTRO ANCORA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Dicembre, 2020 @ 3:53 pm

Detto altrimenti: per me, è una questione di metodo       (post 4117)

TAV – Treno ad Alta Velocità, che poi essendo stata contenuto in 125 kmh, non avrebbe più diritto di chiamarsi così, bensì TAC, Treno ad Alta Capacità ma la Tac richiama un intervento di analisi medica non proprio gradevole, e quindi ….. E poi è come la maremma: ne esistono diverse, ma per Maremma si intende quella Grossetana e per la TAV si intende la Torino-Lione: entrambi, Maremma e TAV, tali per antonomasia.

Taluno dice: TAV no perché genera perdite; altri no perché prima vengono i treni dei lavoratori pendolari che sono pochi, arrivano in ritardo a causa dei tanti PL (passaggi a livello); altri no, perchè se in una famiglia un figlio sta male ed ha bisogno di cure, il padre con spende i soldi per cambiare l’auto.

Altri dicono: TAV sì, perché è una tratta del corridoio ferroviario che congiunge il Portogallo al centro Europa ed evita che il Sud del continente sia tagliato fuori dalla rete dei corridoi europei; sì, perché l’economicità dell’A1-Autostrada del Soe non si valuta sul fatto che la tratta Fiorenzuola – Fidenza sia in passivo.

Altri infine dicono: si tratta di una polemica sterile perché le due cose non sono antitetiche.

Io mi permetto di dire: è solo una questione di metodo, e cioè occorre aggiornare l’elenco delle priorità innanzi tutto per categorie

  • di investimento: trasporti interni; collegamenti internazionali; sanità; scuola; asili e nidi; difesa idrogeologica; difesa (militare); giustizia; etc.;
  • di spesa: sussidi e sovvenzioni; reddito di cittadinanza; quota 100; razionalizzazione della burocrazia; etc.;
  • di copertura finanziaria: evasione fiscale; Recovery Fund; MES; risorse UE ordinarie (di cui utilizziamo solo il 47%!); emissione di TIR Titoli Irredimibili di Rendita; spending review seria; etc..

Quindi per ciascuna delle tre categorie occorre:

  • definire l’ordine di priorità decrescente;
  • valutare le somme da destinare alle “priorità più prioritarie”, tenendo conto del peso specifico percentuale di ogni intervento, sia rispetto al totale delle somme disponibili, sia rispetto al totale delle somme necessarie a risolvere ciascun problema specifico.

Il sistema che propongo è complesso e richiede:

  • Capacità di una visione d’insieme, anche prospettica;
  • l’organizzazione di un sistema funzionale di persone ai vari livelli;
  • che su ogni persona sia concentrato un tot di potere e di responsabilità;
  • capacità progettuale, organizzativa, gestionale e di controllo ad ogni livello.

All’interno di un sistema del genere, nell’ambito dei trasporti e della mobilità, sono convinto che quanto meno risulterebbero prioritari contemporaneamente tre tipi di intervento; TAV, treni pendolari; bus scolastici. In altre e poche parole: ad un governo non chiedo che faccia il massimo, che si impegni al massimo … ma semplicemente che faccia tutto quello che serve.

E se mi sbaglio mi corigerete.


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