DESTRA E SINISTRA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Gennaio, 2021 @ 6:27 am

Detto altrimenti: caro Giuseppi ti scrivo … (post 4132)

DESTRA E SINISTRA – Ragioni e significati di una distinzione politica” – Libro di Norberto Bobbio, Saggine/10, Donzelli Editore 1994 -1995, 140 paginette, Lit.16.000 (!) …

Destra e Sinistra esistono ancora? Questo piccolo ma great libro di Bobbio è uno dei miei “vangeli laici”, cioè uno di quei libri primi nella lista degli oggetti che salverei in caso di incendio della casa. E lo salverei non tanto per la risposta che vuol dare, quanto per la domanda che pone e per come arricchisce la gamma delle opzioni politiche. In particolare al binomio destra e sinistra affianca quello moderati – nuovi radicali, cioè coloro che tendono a far sì che la democrazia di autodistrugga democraticamente, il che cancellerebbe a priori la necessità e l’esistenza stessa del binomio destra-sinistra.

E qui ritorna un tema che mi sta molto a cuore, quello della serietà (carente) di una gran parte dell’attuale politica italiana, della politica con la “p” minuscola affermatasi sulla base dei Vaff; quella del no ai partiti e del sì ai movimenti nonostante l’art. 47 della Costituzione; quella dei prima gli Italiani che invece purtroppo vuol dire Italiani soli e isolati; quella (infaustamente attuale!) del no al dialogo ed al confronto; quella che ieri viva i decreti sicurezza di Salvini e viva Trump ed oggi, nel giro di un paio d’anni, anzi no; ma soprattutto quella della lenta, subdola graduale, micidiale trasformazione della Democrazia Parlamentare Rappresentativa in democrazia diretta, cioè in oligarchia.

Parlamento, parlare … ma se il parlare resta una vuota formalità alla quale non si dà seguito, efficiente ma non efficace cioè senza alcun risultato, così come non si è dato seguito al parlare di MATTEO RENZI il quale se non altro quanto meno dal 22 Luglio 2020 chiedeva di essere legittimamente, istituzionalmente, intelligentemente, doverosamente, costruttivamente, politicamente e utilmente coinvolto nella confezione del Recovery Plan, allora quel parlare non ha alcuna efficacia e quel Parlamento è sulla via di annullamento di se stesso.

D’altra parte era stato detto da alcuni pentastellati che “Il Parlamento non servirà più … apriremo il Parlamento come una scatola di sardine …” Frasi semplicemente eversive dell’ordine democratico, di una Democrazia la nostra, aperta a tutto tranne che alla dittatura; una Democrazia che ha messo al bando qualsiasi forma di ritorno al fascismo. Solo che adesso a quelle forme hanno cambiato nome: una forza politica inneggia all’uomo con i pieni poteri; un’altra le definisce “democrazia diretta” alla quale sta cercando di arrivare attraverso i seguenti passaggi:

  • rimando il confronto ed alla fine dico che non c’è più tempo;
  • abbondante ricorso ai DPCM, così intanto li abituiamo;
  • mancato coinvolgimento di alcuni partiti della coalizione di governo e del Parlamento se non a cose fatte;
  • minor numero di parlamentari;
  • parlamentari più giovani, meglio se estratti a sorte o scelti via rete;
  • referendum propositivo con quorum limitatissimo;
  • vincolo di mandato per i parlamentari;
  • obbligo del Parlamento di approvare la proposta referendaria, senza la possibilità di correggerla;
  • leggi fatte da poche persone = oligarchia;
  • oligarchi sempre più ricchi, popolo sempre più povero;
  • se il popolo si lamenta, diremo “Ma se lo avete deciso voi … voi avete voluto questo … noi siano solo gli esecutori della vostra volontà unanime, compatta, indifferenziata ( = populismo qualitativo, come descritto da Umberto Eco nel suo libro “Il fascismo eterno”, n.d.r.).