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pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Gennaio, 2021 @ 9:09 am

Detto altrimenti: per chi non è su FB     (post 4570)

ALCUNE DOMANDE AI 5S
1) Come vi posizionate di fronte all’art. 49 della Costituzione, che prevede “partiti organizzati democraticamente” e non movimenti che si dichiarano non-partito, per di più organizzati dai capi rete?
2) Io affermo che la democrazia diretta è in realtà una oligarchia. Possiamo confrontarci su questo tema?
3) Come vi ponete di fronte a Conte che ha “tagliato in due” la sua compagine di governo escludendo IV e provocando il distacco della valanga?
4) Trovate assurdo che una compagine politica al governo abbia la “pretesa” di partecipare alla gestione del Recovery Fund?
5) Perchè non volete il MES?
6) Il vincolo di mandato è ancora un vostro obiettivo? Parrebbe di no, visto che siete a caccia …
Grazie per 6 risposte.

ALCUNE DOMANDE AI PD
1) Come vi posizionate di fronte al rapporto 5S- art. 49 della Costituzione, che prevede “partiti organizzati democraticamente” e non movimenti che si dichiarano non-partito, per di più organizzati dai capi rete?
2) Io affermo che la democrazia diretta è in realtà una oligarchia. Possiamo confrontarci su questo tema?
3) Come vi ponete di fronte a Conte che ha “tagliato in due” la sua compagine di governo escludendo IV e provocando il distacco della valanga?
4) Trovate assurdo che una compagine politica al governo abbia la “pretesa” di partecipare alla gestione del Recovery Fund?
5) Perchè accettate che i 5S non vogliano il MES?
6) Il vincolo di mandato è ancora un obiettivo dei 5S o anche vostro? Parrebbe di no, visto che siete a caccia …
Grazie per 6 risposte

OFELE’ FA EL TO’ MESTE’ (dialetto milanese: pasticcere fa il tuo mestiere, ovvero ognuno faccia il mestiere suo) – Credevo di appartenere all’unica categoria (quella dei CEO e dei top manager) alla quale ognuno si poteva “iscrivere” anche senza avere le capacità e l’esperienza richiesta. Mi spiego, chiunque di improvvisa AD e/o manager: al bar, nelle riunioni condominiali, nelle società pubbliche, etc., mentre io mai e poi mai mi azzarderei a improvvisarmi venditore di bibite allo stadio, comico, ingegnere, gestore di una rete web, avvocato. Già, nemmeno avvocato pur essendo io laureato in legge. Poi ho scoperto che esiste un’altra categoria che viene arbitrariamente frequentata: quella dei politici veri; degli amministratori della cosa pubblica; dei ministri; dei PCM. Sono contento che la mia categoria di appartenenza non sia più la sola ad essere inquinata.

DUE SETTIMANE – Crisi di governo? Sono state le due settimane meglio utilizzate di tutta la legislatura, queste qui, per far capire che non si può continuare a perdere mesi e mesi; che l’azione del governo deve essere collegiale al 100% e alla luce del sole; che non si possono avere ministri di serie A e B; che le cose urgenti vanno fatte, non rimandate; che un capo non deve temere ed escludere chi ne sa più di lui, ma ascoltarlo, valorizzarlo, motivarlo, farne un esempio per gli altri. Ma già … si vede che non tutti hanno esperienza di governare un gruppo. A costoro, poichè non possono certo rivivere la loro vita e farsi quell’esperienza, suggerisco che almeno di leggano il libo di Pier Luigi Celli “Il potere la carriera e la vita – Memorie di un mestiere vissuto controvento”, Ed. Chiarelettere, 2020.

POLITICA A VELA 1 – Ve la racconto io un po’ come si fa … Quando sei in regata, di bolina (controvento) e c’è onda, talvolta conviene allargare un po’ la rotta da quella della bolina più stretta, allontanarla un po’ dal percorso più corto per raggiunere la boa di bolina: ciò consente di aumentare la velocità e, se la barca è ben gestita “a orecchio” o dispone dello strumento elettronico VMG-Velocity Made Good, ti fa arrivare alla boa prima anche se hai fatto più strada.

POLITICA A VELA 2 – I soggetti del veliero: proprietario, armatore, comandante, timoniere. Talvolta il proprietatrio è anche armatore; talvolta il comandante è anche timoniere. Nel caso mio, durante i 25 anni di regate con il mio FUN Whisper ITA 526 nelle acque dell’Altogarda Trentino, nel 99% dei casi ho ricoperto i quattro ruoli contemporaneamente.
Nel caso del veliero Italia i cittadini sono i proprietari; i cittadini che vanno a votare, gli armatori; il comandante potrebbe essere il PCM ma … sa coinvolgere, motivare, utilizzare al meglio e coordinare tutto il suo equipaggio oppure tende ad escludere i marinai più esperti per paura del confronto?
Il timoniere (e qui esco dalla narrazione figurata) deve sì obbedire agli ordini del comandante, ma di suo deve avere la fingerspitzengefhul, cioè deve “sentire” la barca, il vento, il timone, l’onda con la stessa tempestività, sensibilità e precisione che si ha quando si accarezza una superfice di un materiale con la punta delle dita per capirne la natura.
L’attuale navigazione politica mi ricorda quella di un veliero lanciato a fil di ruota (vento forte in poppa piena), ovvero nella navigazione di gran lunga più difficile e pericolosa in assoluto, che deve seguire una rotta strettissima fra Scilla e Cariddi. Stabilito ciò, tutto è nelle mani del timoniere: tutti gli altri – comandante compreso -sono nelle sue mani strette sul timone. Guai se lo si distrae, guai se si pretende di dargli suggerimenti o peggio ordini. Ora, prima di mettersi in mare, occorre valutare se il timoniere (o il comandante, se si mette al timone) ha quelle capacità. Dopo sarebbe troppo tardi.