MATEMATICA FINANZIARIA & POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Aprile, 2021 @ 5:54 am

Detto altrimenti: facciamo quattro calcoli …    (post 4242)

Una piccola calcolatrice HP12 costa all’incirca 50 euri. Con questo strumento e un po’ di cognizioni di matematica finanziaria possiamo fare questo calcolo:

Consideriamo di quanto aumentava ogni anno il nostro debito pubblico prima del Covid: circa il 3% del PIL. Nel frattempo a causa della pandemia siamo arrivati al 10%. Ora arriveranno i fondi del Recovery, circa 35 mildi all’anno per sei-sette anni se saremo bravi e capaci di incassarli. Questi fondi andranno ovviamente a diminuire l’esigenza dell’indebitamento ma non del tutto, perchè saranno destinati a nuovi investimenti prima non in atto nè previsti. Nel frattempo il rallentamento della produzione genererà una diminuzione delle entrate fiscali.

La domanda è: stando così le cose, quale sarà l’andamento dell’indebitamento pubblico? Riusciremo farlo diminuire di circa 5 punti all’anno, condizione che pare essere necessaria per rimanere nell’Euro? Cosa accadrebbe al paese se uscissimo dall’Euro?

Io credo che questo calcolo vada fatto sin da ora attivando due funzioni: la politica e la matematica finanziaria. Perchè, se i conti non dovessero tornare, allora bisognerebbe attivare sin d’ora strumenti eccezionali, quali le emissioni di Titoli Pubblici Irredimibili di Rendita non di debito: in tal modo si diminuirebbe il debito e si attirerebbe volontariamente la finanza privata italiana ed estera verso il settore pubblico italiano. Se invece si intervenisse con imposte patrimoniali, si attirerebbe forzatamente la sola finanza privata italiana. Una bella differenza!

Taluno si oppone alle emissioni irredimibili affermando (erroneamente, n.d.r.) che esse sarebbero comunque un debito. In realtà si afferma ciò perchè non si saprebbe come gestirle dal punto di vista contabile se non come un debito, e quindi ci si leva d’impiccio affermando che sono un debito e il problema (contabile!) è risolto! Ma il problema reale, quello finanziario no (ma se il Capo Ufficio contabilità non ce lo permette … che ci possiamo fare noi?)

Giorgio La Pira stava assegnando le case popolari secondo equità. I suoi gli fecero osservare che la legge prevedeva altri criteri. Rispose: “Io assegno le case, voi andate ad aggiornare la legge”.