CRIPTO EURO? NO GRAZIE!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Luglio, 2021 @ 10:05 am

Detto altrimenti: mi vogliono far dire di che colore preferisco siano gli scaffali: ma io è la biblioteca che non compero!    (post 4276)

(ANSA) – MILANO, 30 GIUGNO

BCE- Panetta: “L’euro digitale tra cinque anni: a metà luglio verrà deciso se lanciare il progetto. Il percorso per l’euro digitale è in fase preparatoria, parliamo di cinque anni. Stiamo effettuando delle sperimentazioni pratiche di cui presto presenteremo risultati”. L’ha riferito Fabio Panetta, membro del Comitato Esecutivo della Bce, intervenendo con un messaggio video alla prima giornata della Milano Finanza Digital Week, nella sessione “Criptomonete, al di là della sovranità e della sostenibilità monetaria”.

” Il Consiglio direttivo della Bce – ha spiegato – deciderà a metà luglio se lanciare il progetto, analizzati i risultati che ho citato e allora ci sarà un periodo di due anni in cui decideremo le caratteristiche dell’euro digitale. Come disegnarlo, ad esempio, per evitare che possa spiazzare i depositi bancari o addirittura generare instabilità finanziaria, soprattutto come tutelare la privacy dei cittadini e rispettare le norme che evitano il finanziamento del terrorismo. Stiamo confrontandoci con tutte le istituzioni coinvolte per le modifiche. Se l’esito dei due anni sarà positivo, ci saranno tre anni per una sperimentazione pratica, tra i cittadini, in aree specifiche”. “Tra i principali vantaggi per i cittadini europei – ha sottolineato – c’è che aumenterà la concorrenza, con minori costi per gli esercenti e meno commissioni per i clienti. Stimolerà inoltre l’innovazione e la digitalizzazione nell’intera economia”. (ANSA).

Mio commento:
non convince il taglio cripto-burocratese-ragionieristico – da bancario di livello medio basso – teorico professorale   (tale nel linguaggio e nella sostanza) con il quale stanno affrontando il problema.
Domanda di fondo: a che cosa serve un euro digitale? Perché dovrebbe abbassare i costi? Basterebbe che le banche fossero meno avide e non si esponessero a perdite finanziarie.
E poi che rapporto avrà con l’euro vero? Chi lo controlla?
Perché creare un qualcosa che si sa a priori che richiederà un sofisticato e rischioso sistema di controllo, peraltro vulnerabilissimo?
Nulla ci si dice dei rischi che le criptovalute possono far correre a interi sistemi economici e politici.
Cinque anni? Di fumo e di costi.
Cinque anni? Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur.

Provvedano a rendere fuorilegge le criptovalute, questo sì che sarebbe utile e darebbe grandi frutti.