I TITOLI PUBBLICI IRREDIMIBILI DI RENDITA NON DI DEBITO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Novembre, 2021 @ 2:42 pm

(a seguito del post precedente)

-Lo Stato non è obbligato alla restituzione del capitale; si mantiene un’opzione di riscatto. Chi vuole disinvestire, vende i titoli in borsa.
-Lo Stato non contrae un debito, bensì acquista capitali e li paga con una rendita (swap).
-Gli Irredimibili fruttano al l’investitore un reddito maggiore dei titoli redimibili di debito.-Il tasso di rendimento può essere variabile, indicizzato a paramatri che lo mantengano appetibile nel tempo.
-I maggiori esborsi in linea interessi sono assai più che bilanciati dagli esborsi non più dovuti in linea capitale.Attraggono volontariamente la ricca finanza privata italiana ed estera verso il nostro settore pubblico.
-Gli Irredimibili bloccano la crescita del debito pubblico.
-Gli Irredimibili, se emessi in sostituzione volontaria dei rimborsi delle scadenze dei titolo di debito, riducono il debito pubblico.
Agosto 2020: Banca Intesa Sanpaolo ha emesso 1,5 mildi di propri Irredimibili ricevendo richieste di acquisto per 6,5 mildi. E dire che sono tassati al doppio rispetto agli irredimibili dello Stato!