BOND UE DIFFICILI DA FAR EMETTERE? E NOI RIFORMIAMO L’APPROCCIO E FACCIAMOLI EMETTERE “DI FATTO” !

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Marzo, 2022 @ 10:32 am

Ove l’Italia emettesse Titoli Irredimibili Rendita al 4,5% lordo tassati al 12,5%, questi titoli sarebbero sottoscritti da una gran parte della finanza privata anche e soprattutto estera, coinvolgendo di fatto la finanza UE (in questo caso quella privata) nel nostro settore pubblico. Di fatto avremmo coinvolto la UE – sia pure per via privata – in una assunzione collettiva del rischio Italia.

Ora, al di là dei termini lessicali, se consideriamo che in Italia il rapporto finanza privata/Pil è grosso modo di 3 a 1, possiamo ben sperare che anche all’estero la massa della finanza privata disponibile e in attesa di investimenti redditizi sia più che considerevole. Così facendo avremmo di fatto avuto l’effetto analogo alla emissione di bond pubblici UE.

Inoltre c’è da dire che con questi denari raccolti “a fondo perduto” (cioè senza obbligo di rimborso!) l’Italia potrebbe ben finanziare a fondo perduto investimenti produttivi a lungo termine di realizzazione e di inizio della relativa produttività che genererebbe imposte e quindi finanza per lo Stato che potrebbe esercitare l’opzione del riscatto di alcucne tranche di propri Irredimibili.

N.B.: il 25 agosto 2020 Banca Intesa Sanpaolo ha emesso 1,5 miliardi di propri irredimibili 5% (tassati al 26%) ed ha ricevuto richieste di sottoscrizione per 6,5 miliardi. Quanti di questi aspiranti sottoscrittori erano esteri?

E se mi sbaglio mi corigerete!