TERMOVALORIZZATORI – COME CONTROLLARLI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Maggio, 2022 @ 7:26 am

Gli ingegneri e i progettisti si occupano dell’eliminazione delle emissioni.
Esiste tuttavia un ulteriore, diverso controllo da effettuare. Mi spiego: nel termovalorizzatore deve essere utilizzato come combustibile solo ciò che residua
– dopo una raccolta differenziata FATTA BENE;
– dopo la separazione e vendita delle materie prime seconde (carta, plastica, metalli);
– dopo l’esaurimento delle attuali siscariche.

Pertanto, come si deve misurare la raccolta differenziata, per potere affermare che è “fatta bene”? La si deve valutare non solo dall’andamento crescente dei voluni raccolti, bensì anche dall’andamento non decrescente dei prezzi unitari incassati dalla vendita delle materie prime seconde. Mi spiego: se nella frazione “carta” sono presenti anche materie plastiche, chi acquista quella partita dovrà lavorare per purificarla e quindi pagherà al Comune un prezzo minore.

Orbene, i Comuni non possono ritenere che la propria raccolta differenziata stia migliorando solo perchè aumentano le frazioni di rifiuti raccolti, senza considerare se le frazioni vendute siano omogenee o invece “sporche”. Un segnale d’allarme circa questa mala pratica sta nell’aumento del combustibile bruciato (o nell’aumento della dimensione della centrale) in presenza di una frazione di raccolta differenziata bassa o comunque in diminuzione.

Già, perchè à molto meno faticoso per le amministtazioni comunali mandare tutto alla combustione, piuttosto che organizzare, esigere e controllare che la raccolta differenziata sia fatta in modo corretto.

E se mi sbaglio, mi corigerete!