MASSIMALISTI V. RIFORMISTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Settembre, 2022 @ 5:43 am

Quella V. significa “versus”, cioè contro

MATTEO RENZI, a suo tempo, aveva (giustamente, n.d.r.) messo da parte i propri massimalisti. Oggi un altro, oggi, esclude (ingiustamente, n.d.r.) i propri riformisti. Mi sono permesso di esprimere i due giudizi di valore di cui alle due n.d.r. fra parentesi, perché massimalisti e riformisti non sono la stessa cosa: a mio avviso infatti sono negativi i primi e positivi i secondi. Vediamo la situazione odierna.

Gli estremi dell’asse della politica odierna sono massimalisti: il massimalismo iper-liberista della Lega e il massimalismo iper-statalista dei Cinque Stelle. Infatti, la Lega, con la proposta di un’aliquota unica al 15%, porta alle estreme conseguenze il liberismo di Berlusconi, che nel “Contratto con gli italiani” del 2001 si accontentava di due aliquote Irpef, ed ora si fa bastare un’aliquota al 23%, giudicando irrealizzabile l’obiettivo del 15% caro a Salvini. Da parte sua, il M5S, con la strenua difesa del RdC, porta alle estreme conseguenze un interventismo statale diventato ormai assistenzialismo.

Al centro è nato il Terzo polo liberal-democratico di Renzi e Calenda, il quale vuole dare vita ad una POLITICA COERENTEMEMTE RIFORMISTA, senza ambiguità e attrazioni fatali di sorta.