SUMMA LEX SUMMA INIURIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Ottobre, 2012 @ 1:38 pm

Detto altrimenti: le nostre leggi, parole to handle with care … da maneggiare con cura.

Ero ai giardini pubblici, su una panchina, a sorvegliare le evoluzioni della mia splendida nipotina Sara sullo scivolo e sulle varie giostrine. Al mio fianco si sono sedute due persone e hanno cominciato a ragionare fra di loro. Io, mentalmente, ho preso appunti e vi riporto qui sotto il succo delle loro varie argomentazioni. Per chiarezza del lettore chiamerò i due signori “A” e “B”.

A: Il governo sta tenendo una condotta lineare cioè un comportamento corretto, trasparente, coerente, onesto, assolutamente ammirevole. Lineare infatti è espressione con forti contenuti esclusivamente positivi.
B: Lineare è corretto? E i tagli lineari alla spesa pubblica? Essi non tengono conto del merito dei settori ai quali sono applicati e che pertanto risultano positivi per alcuni settori e negativi per altri. E ciò che non è equo per tutti, è iniquo. Nel complesso vedi bene che l’espressione ha anche forti contenuti negativi.
A: Ma i provvedimenti del Governo sono uguali per tutti, come la legge che è uguale per tutti. Vedi ben che questa norma generale che sta alla base delle nostre leggi e della nostra giustizia è espressione dai forti contenuti positivi.
B: Eh no, caro mio! Ciò che è “giusto” cioè “secumdum jus”, può anche essere negativo, immorale. Ti ricordo che alcuni fondamentali principi morali (tipo, non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te) sono anteriori non solo alla nostra legge, ma alla nostra stessa religione: infatti li aveva riconosciuti e codificati figurati un po’ … un tale Hammurabi, qualche annetto prima di Cristo! Eppoi, è di oggi la notizia stampa che la Corte Costituzionale ha cassato la norma che prevedeva una diminuzione del 5% degli stipendi pubblici sopra un certo livello, perché  “o si fa per tutti o per nessuno”. Ma in tal caso, poiché non è pensabile di applicare questo -5% ad un operaio che guadagna 1.300 euro al mese, ne consegue che l’operaio diventa il custode e la migliore garanzia a tutela del mantenimento di privilegi e retribuzioni antistoriche e fuori scala, pari, spesso a multipli di 100.000 euro l’anno. Allora, che questo servizio almeno gli sia retribuito, all’operaio, diamine!
A: Ma quelli sono diritti acquisiti!
B: Eh no, caro mio! Anche i diritti degli esodati di andare in pensione alle condizioni vigenti al momento dell’accordo di pensionamento … anche quelli avrebbero dovuto essere diritti acquisiti, o no? La Fornero impugna, contesta e si rifà, oggi, ad aspetti delle leggi in vigore ieri, cioè al momento dell’ “esodo”. Il che vuol dire “cambiare le regole del gioco durante la partita, per di più con effetto retroattivo”. 
A: Ma ora tutti vanno in pensione a 67, 68 anni …
B: Eh no, caro mio. Sappi che il tuo “tutti” in realtà riguarda “tutti, indistintamente tuti coloro che non fanno parte di certe categorie (pubbliche)” che invece possono andare in pensione a 52, 55 anni … perché il servizio fuori sede è calcolato il doppio, perchè .. etc. etc.. Sai, tuttavia hai ragione. La legge è uguale per tutti, salvo le eccezioni di legge, bene inteso …

Sara si è stancata: ” Nonno, a casa, a casa nonno …!” Mi alzo e scusandomi per l’intromissione dico la mia: “Summa lex, summa iniuria”, per quanto sia perfetta una legge, può sempre recar danno a qualcuno. Ma almeno, a questo qualcuno, riconosciamogli la veste di parte lesa, di danneggiato. E risarciamolo. Almeno questo”. Ringrazio, saluto e me ne vado con la piccola Sara per mano.