FINANZA PUBBLICA E PRIVATA PER TUTTI -2-

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Aprile, 2024 @ 11:57 am

DAL MIO CO-LIBRO DEL 2020, QUI IN CALCE
Fare finanza vendendo immobili pubblici inutilizzati.

Inizia

Vendere il patrimonio immobiliare pubblico inutilizzato.Sono oltre 550.000 le unità immobiliari di proprietà dello Stato, per oltre 222 milioni di metri quadrati, per un valore che oscilla intorno ai 250 miliardi di euro. È quanto emerge dal documento conclusivo di un’indagine conoscitiva della commissione Finanze della Camera dedicata agli immobili pubblici. Per individuare il valore di tale patrimonio, il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’economia e delle finanze ha elaborato una stima basata sui valori medi delle città in cui gli immobili si trovano, rilevati dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia del territorio (cosiddetti valori OMI), ovvero sui prezzi medi della provincia.E’ una cifra consistente: poterli liquidare tutti a questi prezzi significherebbe ridurre del 15% il debito pubblico.

Naturalmente è impensabile poter procedere ad una vendita in tempi stretti sia per la lunghezza delle procedure che per la situazione del mercato immobiliare che non potrebbe certo assorbire cifre simili senza innescare un tracollo delle quotazioni. Ma procedendo per scaglioni di 15-20 miliardi l’anno, partendo magari con i cespiti di maggior pregio più facilmente collocabili si potrebbero conseguire risultati consistenti.

E per facilitare il processo, si potrebbe procedere con la creazione di un fondo comune immobiliare cui conferire i cespiti, da collocare sul mercato finanziario. In questo modo banche, privati e investitori istituzionali italiani e stranieri comprerebbero quote del fondo, di fatto acquistando quote di immobili. Il fondo potrebbe gradualmente collocare i diversi immobili nel corso degli anni in modo da pagare i detentori delle quote (ovviamente con un’aggiunta di interessi). Inoltre il fondo potrebbe emettere delle proprie obbligazioni garantite proprio dagli immobili, il cui ricavato andrebbe a favore del Tesoro; ed il costo delle cedole (potendo i titoli beneficiare, per la loro solidità, di un rating elevato) sarebbe sicuramente inferiore a quello “ordinario”.

Finisce

Aggiungo: per vendere occorre abbassare di molto il prezzo, cioè “svendere” contro impegno dell’acquirente, garantito da fidejussione bancaria, di realizzare entro una data certa, qualcosa di utile al sociale e/o all’economia e/o ambiente. Fantapolitica la mia? Può darsi, ma almeno io ci sto provando …Riccardo Lucatti, Responsabile Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia Mista ITALIA VIVA TRENTINO.