PADAM, PADAM …. (Parigi, Parigi …)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Ottobre, 2012 @ 10:12 am

Detto altrimenti: Padam … è così che i Parigini chiamano la loro  bella  citta’. Ed io …  come la chiamo?  “Museo a cielo aperto”, ecco come la chiamo!

(Attenzione: poiché le foto inserite sono molte, la dimensione scelta per la pubblicazione di alcune di esse è la “mini”. Tuttavia basta cliccare sulla foto per ingrandirla).

Parigi brucia? Parigi val bene una Messa? La ville lumière? Sotto i ponti di Parigi? Parigi o cara? “Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna, e il nostro amor …” scrive il poeta. Fra chi ne indovina il nome sarà estratto …. no, non un viaggio a Parigi, ma una foto di quella città!

C’ero stato altre volte. Per lavoro. Taxi. Hotel a tante stelle. Giacca e cravatta. Valigetta 24 ore. Ordinateur (computer). La testa altrove. Le sole cose che ero riuscito a rubare alla cravatta: un pranzo con tante ostriche e una visita al Museo d’Orsay. Troppo poco.

Prova di ballo

Tornarci con Maria Teresa (un regalo dei nostri “quattro” figli per i 42 anni de marriage), giubbotto Slam, Timberland ai piedi, blue jeans e macchina fotografica a tracolla è stata tutta un’altra cosa! Tre giorni pieni. Cosa abbiamo visto? Nell’ordine: Montmartre, Pigalle, Moulin Rouge, Sainte Chapelle, Notre Dame, lle de la Citè, Boulevard Saint Germain, Chiesa di S. Germain, Chiesa di S. Sulpicio, Tour Eiffel, la Senna dal battello, il Bois de Boulogne, il quartiere Trocadero, l’Arco di Trionfo, gli Champs Elysées, Place de la Concorde, il Louvre, Place des Vosges, l’Ile S. Louis (con i suoi deliziosi negozietti), la Gare d’Orsay. Mai preso un taxi o un bus. Metro e pedibus scarpantibus, per km e km.. Paris la nuit? La prochaine fois!

Tutte “cose” che molti di voi conoscono già. Ma la Parigi che io vi voglio raccontare è un’altra, quella delle sensazioni e dei piccoli grandi incontri ed episodi.

Gli aiuti spontanei ricevuti

State attenti ai borseggiatori, ci viene detto da molti manifesti e da una persona. Ok, staremo attenti, rassicuriamo e ringraziamo chi ci ha avvisato. Non gli diciamo che ci siamo abituati, qui in Italia, soprattttutto in certe città del centro sud che non nomino per non offendere nessuno … Tuttavia a  me è capitato di sventare tentativi a Genova e a Milano.

Giuliana e Maria Teresa

Sei un po’ in difficoltà con la tua mappa della città? In occasioni diverse ben tre persone si sono fermate spontaneamente ad aiutarci. Una l’ho anche fotografata, Giuliana, così gentile! Eravamo nel quartiere Trocadero che però i Parigini chiamano Passy, reduci da una bellissima passeggiata con spuntino al sole del Bois de Boulogne, alla ricerca della fermata della metropolitana. Ci vede un po’ imbranatelli, si ferma spontaneamente, ci indica la soluzione, sorridendo. E’ italiana e vive a Parigi da dieci anni. Abita in zona. Facciamo amicizia (o forse amicizia è un parola troppo impegnativa? Ma mi è venuta così, di getto! Io le cose me le sento … e se me le sento, mi lascio andare. Fino ad oggi mi è andata sempre bene e sono sicuro che sarà così anche questa volta). Le offro di fotografarla insieme a Maria Teresa per poi inserire la foto sul blog. Accetta. Ecco, detto, fatto. Grazie Giuliana! Fatti viva con un tuo commento qui sotto al post! L’avevi promesso! Fra l’altro ti ho lasciato un mio biglietto da visita di blogger …

La metropolitana (o il metrò?)

Le scarpe
Scarpe che lavorano e scarpe in pensione e in vacanza. A voi individuare le due categorie!
La rete
Bruce Marshall nel sul bel libro “Candele gialle per Parigi”, edito nel 1946 ma ambientato fra le due guerre, periodo durante il quale l’Autore abitava in quella città, testimonia come già all’epoca del racconto Parigi fosse dotata di una buona rete di metropolitane. Con carrozze di prima e di seconda classe. Oggi la rete è ottima.

La classe è unica. La rete ti conduce ovunque, ti senti libero di girare, sicuro di non perderti e di tornare a casa rapidamente da ogni punto della città. I costi? Una corsa €1,70, quindi cara per percorsi singoli e brevi, ma se devi attraversare la città utilizzando tre linee diverse, il costo dell’unico biglietto diventa accettabile. L’abbonamento tri giornaliero poi costa solo 23 euro. Complimenti, Parigi, anzi, complimenti, Padam!

I visi
Alcuni di persone di colore sono statuari. Peccato non poterli fotografare. Altri sono visi dormienti, di persone che stanche dal lavoro, cercano di recuperare anche in metro. Molte le cuffie alle orecchie. Tutti i visi svegli, comunque, guardano lontano, distaccati dall’ambiente in cui si trovano. Quasi estraniati. Il mio no. E’ lì apposta per indagare e conoscere la città anche attraverso i visi di chi la abita. Dimenticavo: un viso con i fiori, in autunno, in metro …
Come non pagare il biglietto
Ai cancelletti di entrata, saltare letteralmente immediatamente alle spalle di un passeggero pagante. Le sbarre e le ante che chiudono il passaggio sono sufficientemente lente e consentono a giovani atletici di sfruttare quell’attimo. Per le persone anziane si consigliano i cancelletti alle uscite, contando sulla comprensione di un passeggero in uscita. Ma voi non fatelo, come ovviamente non l’abbiamo fatto noi!

Risciò a pedali a Place de La Concorde

Una prima nota negativa
Il metro non è idoneo ad essere utilizzato dai portatori di handicap motorio. Infatti la maggior parte dei dislivelli fra le varie linee non sono servite da scale mobili.
Seconda nota negativa
Le stazioni del centro sono molto più manutenzionate di quelle in periferia. Oppure, se volte, le stazioni periferiche sono poco manutenzionate rispetto all’ottimo stato di manutenzione delle stazioni centrali.
Terza ed ultima nota negativa
Ben quattro giovani, in occasioni successive mi hanno ceduto il loro posto a sedere. Una era una bella ragazza. Che io sia diventato così vecchio?

Orientarsi a Parigi

Raffrontate la mappa stradale con quella del metrò ed il gioco è fatto. Una sola volta – ci trovavamo all’aperto – non riuscivamo ad orientare la cartina. Stavamo procedendo verso nord o verso sud? Da buon velista me la sono cavata con un’occhiata alla luce del sole che stava tramontando … quello è l’ovest, etc.

I ponti sulla Senna

Lucchettati.

Le code

Ordinate, non stressanti, diverse dalle nostre che invece ricalcano strategie militari o calcistiche di attacchi lungo le ali per aggredire l’avversario lungo i fianchi del suo schieramento!

I caffè, WC pubblici

Pochi WC pubblici, molti caffè. Se avete un’esigenza “idraulica”, mettete in conto di entrare in un caffè, per berne uno, appunto. Nel frattempo potrete utilizzate la toilette. Da seduti. No, cosa avete capito? Il “da seduti” riguarda la degustazione del caffè. Non necessariamente l’utilizzo del WC!

The pretty, little, strong american climber!

La scalata della torre con foto

Torri. Io ero molto più esperto delle torri dolomitiche, della Torre del Brenta ad esempio, che scalai da giovane. Qui si tratta di una torre ben diversa ma ugualmente emozionante, la Torre Eiffel. Ed ecco una giovane scalatrice americana. Alla mamma, un mio biglietto da visita di blogger accanito.

Liberté, Egalité, Fraternité

Sul frontone del Palazzo di giustizia. Leggere queste parole mi ha fatto venire i brividi, come quando si ascolta una musica che ti prende. Che sogno! Siamo nel paese delle meraviglie, e lo scrivo senza alcuna ironia, sia chiaro. D’altra parte qualche post fa (3 ottobre 2012) ho elogiato i provvedimenti del Presidente Hollande. Tuttavia, non è tutto oro quel che riluce, che riluce come le statue dei ponti della Senna o delle statue sopra l’Opera. Infatti ho incrociato molte persone “senza tetto” che dormivano sui sedili el metro o che per strada faticosamente trascinavano tutti i loro miseri averi ammucchiati su di un carrello “preso in prestito” da qualche supermercato. Non li ho ritratti per rispetto della loro condizione.

Prefettura Francese e (una sola, per fortuna!) Prefettura Italiana

Confrontate quanto da me scritto nel post precedente con il significato della foto qui accanto, della Prefettura di Parigi.

La chiesa più bella e quella più vecchia

La più bella, la Sainte Chapelle. La più vecchia: una parte della chiesa di Saint Germain, che risale al 500, si .. al 500 non al 1500. Nel passare lungo l’abside, dietro l’altare maggiore, osservando queste “rovine” (meglio sarebbe dire “reliquie storiche”) mi sono venuti i brividi, più intensi che altrove, non me ne voglia la Sainte Chapelle. Qui tuttavia mi è venuto da pensare quanto sia “giovane “ Parigi rispetto alla “vecchia” Roma.

Evviva le biciclette!

Quelle che potete prendere a noleggio sulla strada, con un sistema elettronico di self servicee …,

… quelle che la stessa polizia utilizza …

… i risciò a pedali!

I Parigini non patiscono il freddo

Quanti ne abbiamo visti/e di Parigini/e in maglietta con le maniche corte, senza calze! Io indossavo una giacca imbottita! Ma non hanno freddo? La temperatura? Dai 10 ai 17 gradi. Fate voi.

Le auto elettriche e il traffico

Molte, per strada, presso le colonnine per la ricarica. Abbiamo notato che in tre giorni non abbiamo mai visto un ingorgo del traffico del tipo “romano”.

I recipienti per la spazzatura

Molti. Un semplice sacchetto di plastica. Alla sommità una piastrina di metallo sulla quale spegnere le sigarette, prima di buttare la cicca, ben spenta, nel sacco (e non per terra!) senza danneggiarlo. Non abbiamo visto nemmeno un sacco bruciato. Il fatto che la cosa mi abbia colpito avrà pure un significato!

Il cibo  ed il suo costo

Si mangia bene. Se volete spender molto, nessun problema. Ma è possibile mangiare assai decentemente a costi contenuti: un buon piatto con contorno ed una bevanda si trova con estrema facilità a 15 euro. Un esempio? Il piccolo ristorante Le Petit Plateau al n. 1 del Quai aux Fleurs, poco distante da Notre Dame. Lungo la Senna. I tavolini sono ricavati da vecchie macchine da cucire Singer. Volete acqua minerale non gassata? Chiedete acqua naturale, pas mineral, altrimenti vi danno quella del rubinetto al prezzo della minerale non gassata. Del resto anche a Venezia l’acqua “del rubinetto” è la stessa di una nota marca di acque minerali gassate e non gassate, lo so per certo!

Il senso della grandezza

Moi, Ã la Place des Volsges

Parigi è “grande”. Non intendendo “big”, ma “great”. La sua è una grandezza “moderna”. L’osservazione mi è sorta spontanea rispetto a Roma, che è “grande” di una grandezza “antica”. I corsi e i ricorsi della storia di Gianbattista Vico esistono anche in architettura ed urbanistica. Rispetto a Roma, inoltre, gli spazi, sono assai maggiori (big, bigger). D’altra parte la pubblicità di una grande monovolume francese, la Espace, recita “E se il vero lusso fosse lo spazio?”.
Grandezza di oggi e grandezza di ieri, … grandezza della Sainte Chapelle, eretta nel 1100: pensate quale significato la sua magnificenza poteva avere in allora se ancora oggi ci lascia stupefatti …

Vittorio Ugo abitava a la Place des Volsges

I prezzi delle case a Place des Vosges

La piazza è veramente bella. Vicina alla Senna che conta. I prezzi? “Appartamento da 20 metri quadri, ottimo come primo acquisto, solo €290.000”. Poi, se si sale a 50. 70, 100 metri quadrati, i prezzi vanno da 900.000 a 2.000.000 di euro. Fate vobis!

Raffaello, Leonardo, Michel Angel, Giulio Verne e Vittorio Ugo

I nomi dei “nostri” sono stati tradotti in francese, forse per “vendicarsi” di quanto noi abbiamo fatto con Giulio Verne. Tuttavia i conti non tornano. Siamo in svantaggio. Ed allora traduciamo la targa della casa di VITTORIO UGO a Place des Vosges!

Controlli agli accessi

Molto più severi quelli per l’accesso al Palazzo di Giustizia – Sainte Chapelle che non al Louvre.

Quadri da brivido

No, per me non tanto davanti a Monna Lisa (per quanto …), quanto davanti alla notte stellata, alla camera di Arles di Van Gogh, davanti al campo di papaveri in Olanda, a La pie, alla figura di donna al sole di Monet o ai paesaggi innevati di Sisley.

25 ottobre 2012: colazione al Bois de Boulogne, al sole, a 20 gradi!

Ostriche a volontà

Ristorante “La Poisonniere” all’incrocio fra Rue Tourrenne e Rue S. Antoine. In alcuni giorni della settimana, venerdì compreso, ostriche a volontà al prezzo fisso di €35,00.

Le truffe

All’uscita del Louvre. Ragazzine finte sordomute. Vi fanno scrivere nome, nazionalità e codice postale su di un foglio per il sostegno della categoria, e fino a qui … Poi vi chiedono un’offerta. E anche fino a qui …Ma se accettate di dare loro qualcosa, specificano “minimo 20 euro”. I giochi son fatti … capite che non può essere vero …

L'oro dell'Opera

Una persona fa finta di raccogliere davanti ai vostri piedi un anello di (presunto) oro, affermando che voi l’avete appena perso, che vi era appena caduto. Se voi volete “fare i furbi”, se accennate a prendervi l’anello e dire “Grazie!”, la persona vi chiede la ricompensa per avervi evitato la perdita del gioiello. Noi abbiamo detto no grazie non è nostro se lo tenga, quell’oro ….

Le chevalier

Alla radio, accesa per caso, apprendiamo che le chevalier è stato condannato a quattro anni di carcere ma tre  sono cancellati dall’ultimo indulto.

... tener bravi quattro figli, per tre ore, all'areoporto ...

Bambini all’aeroporto Charles De Gaulle

Una mamma italiana. Quattro figli (uno non è “entrato” nella foto). Tanta pazienza, tanta vitalità, tanta inventiva. Fotografo e lascio alla mamma  il mio terzo ed ultimo biglietto da visita di blogger impenitente.

In attesa dell’imbarco, ritardato di tre ore

Leggo Carmine Abate, “La collina del vento”: la Ninabella del romanzo espone quadri a Parigi. Sarà una coincidenza?

L’ignoranza, l’arricchimento, la comprensione …

L'Arco di Trionfo, il trionfo di un viaggio!

Più viaggi più ti accorgi della tua ignoranza. Più viaggi, più ti arricchisci. Più viaggi, più comprendi gli altri, più apprezzi la diversità, più la diversità ti si rivela per quello che è: una ricchezza, una risorsa. Più viaggi, più hai la possibilità di migliorare te stesso ed il paese nel quale vivi. Ma è vero anche che più viaggi, più riesci a scoprire gli aspetti migliori del Paese nel quale vivi. Ci sono anche quelli. Non solo i peggiori.


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