L’AUTONOMIA “DIFFERENZIATA” IN TRENTINO – 1 (Terzo mandato? Anche no, grazie!)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Maggio, 2025 @ 5:01 am

Non mi riferisco al progetto romano di diluizione delle attuali Autonomie Speciali Amministrative esistenti, bensì a “differenziazioni” che di fatto già sono attuate al loro interno e che – nel caso del Trentino – richiedono una RIFORMA DEL RAPPORTO DI AUTONOMIA fra l’Ente Originario (Trento Comune Capoluogo, città di fatto già metropolitana) e il suo Ente immediatamente successivo, la Provincia Autonoma di Trento.
Elenco alcuni “(mis)fatti provinciali” che mi inducono a questa riflessione:
– concentrazione su Trento di tutti gli immigrati arrivati nella provincia e prima distribuiti in decine di paesi nelle valli, con concentrazione sulla Città Capoluogo del rischio di episodi di insicurezza pubblica, lasciando che l’opinione pubblica attribuisca la responsabilità della sicurezza cittadina al questo Comune;
– restituzione a Roma delle somme già ricevute per pagare gli stipendi a docenti trentini che insegnassero l’italiano agli immigrati;
– non mettere in relazione la carenza di nuovi lavoratori (solo per il settore industriale trentino Confindustria valuta una necessità di +1.200 nuovo lavoratori l’anno, oltre le necessità dell’agricoltura e del turismo!) con la necessità/opportunità di accogliere, formare e integrare gli immigrati;
– chiudere il bilancio con un elevatissimo avanzo finanziario, ma avere azzerato il contributo di 12 milioni alla cooperazione internazionale, alla quale lavora in Italia e all’estero anche personale trentino, laico e religioso;
– chiedere ai medici di base di operare anche come medici di pronto soccorso rischiando di deteriorare un servizio senza risolverne un altro: su 150 posti messi a bando, avere ricevuto solo una candidatura;
– non predisporre un piano per il reclutamento dei circa 400 infermieri mancanti all’organico provinciale;
– preoccuparsi di gestire solo il progetto del nuovo ospedale di Trento senza dedicare uguale attenzione al problema dell’esodo del personale medico e infermieristico;
– non affrontare il problema che i migliori medici della nostra Sanità Pubblica si specializzano presso nostre ottime strutture e poi lasciano il territorio;
– non affrontare il problema che i migliori laureati delle nostre ottime facoltà universitarie lasciano il territorio;
– non anticipare una legittima richiesta del Comune Capoluogo: avere la delega per i lavori del passante ferroviario;
– non intervenire per anni sulla attivazione di ampie aree comunali dismesse (aree ex militari) senza proporre che competenze e risorse siano attribuite al Comune Capoluogo;
– utilizzare – con forti perdite economiche – ampie aree del territorio comunale sottratte all’agricoltura, per organizzare concertoni alla panem et circenses;
– non essersi la Provincia attivata in tempo utile per ottenere dal Ministero dei Trasporti il bando di gara Project Financing deliberato dal parlamento per il rilascio della concessione dell’autostrada del Brennero A22 alla nostra attuale società, il gestore regionale Autobrennero SpA;
– non ritenersi coinvolto nelle gestioni “particolari” da parte di società patrimmobiliari della provincia;
– di fronte e nonostante quanto sopra, l’attuale presidente Fugatti sta cercando di ottenere il via libera al suo terzo mandato. Io non concordo, comunque, se mi sto sbagliando mi corigerete.

(continua)

F.to da me, responsabile del Tavolo di lavoro Finanza ed Economia mista ITALIA VIVA TRENTINO #ItaliaViva#italiavivatrento#italiavivatrentino