AUTONOMIA NON FACIT SALTUS
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Luglio, 2025 @ 1:40 pmMi riferisco all’ “Opinione” del Consigliere comunale Roberto Stanchina pubblicata a pagina 2 del quotidiano iTt del 15 luglio 2025 sotto il titolo “L’autonomia non si riduce a slogan”.
Ringrazio il consigliere Stanchina per l’invito a ragionare sul tema, ad esempio quando critica la tendenza dell’uomo solo al comando (di fatto o istituzionalmente tale) e mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori alcune ulteriori sottolineature: infatti, Stanchina avrebbe potuto intitolare il suo intervento riferendolo agli Autonomisti – veri, presunti o aspiranti tali – più che all’Autonomia. Ed è su in questa direzione invece che io intendo soffermarmi.
Ricorrendo ad una battuta, potremmo dire che l’Autonomia talvolta è come la democrazia: che taluno la reclama per sé ma nega agli altri: tipiche, in questi tempi, le decisioni di certi governi “democratici” – centrali e locali – che riconducono il termine democrazia al suo primo significato storico: potere “sul” popolo: il democrator infatti era il dittatore come colui che da una sede centrale sostituisce di fatto la funzione di governo a quella legislativa; o come chi , localmente, decide per i Comuni del territorio, ad iniziare dalla Città Capoluogo.
Vengo infatti alla “sostanza” della nostra Autonomia Provinciale. Su questo stesso giornale, il 12 giugno scorso era stata pubblicata una mia lettera dal titolo “L’Autonomia da riformare è quella fra Trento e la Provincia”: in quella sede indicavo – con altre parole – come non sarebbe accettabile che il Sindaco della Città Capoluogo apprendesse dai giornali decisioni della Provincia sul territorio del Comune da lui amministrato: sarebbe come avere separato il potere decisionale dalla responsabilità degli effetti di tali decisioni.
Tipici sono i casi della gestione dell’immigrazione, con la concentrazione su Trento di tutti gli immigrati in alcuni casi sradicandoli da insediamenti ottimamente riusciti (Lavarone); la restituzione a Roma dei denari già ricevuti e destinati all’insegnamento dell’italiano a queste persone; l’aumento della in-sicurezza cittadina connesso a tale stato di cose.
Altro esempio sono le decisioni e le non decisioni sulle vaste aree cittadine destinate a megaconcerti elettorali (melo si lasci dire!); ai singolari lager ove concentrare gli immigrati o ancora semplicemente su aree non utilizzate da anni, come le are ex zone militari, in attesa di … in attesa e basta.
Piuttosto, alla nostra Autonomia Speciale Amministrativa chiediamo non solo di formare ottimi laureati, ma di anche si sapere trattenerli dopo la laurea; come pure chiediamo di saper trattenere i migliori medici specialisti e i vertici della nostra sanità pubblica ospedaliera e provinciale.
Ecco, se Cristo di è fermato ad Eboli, l’Autonomia non deve fermarsi alla Provincia, la quale non può e non deve negare ai Comuni l’Autonomia che essa reclama da Roma: parlo dei Comuni, di tutti, anche di quelli minori, rispetto ai quali di deve passare dal “Comune che va in Provincia con il cappello in mano” e dalla pioggia top down di mini interventi elettoralistici ad una Provincia al servizio delle idee e delle proposte dei singoli Comuni, di tutti i Comuni, indipendentemente dalla loro dimensione e dall’esito deli loro risultati elettorali.
In sintesi: occorre riformare il rapporto di Autonomia esistente fra la “finanziaria” Provincia – oggi troppo operativa in casa altrui – e le sue “società operative”, i Comuni, di qualsiasi dimensione essi siano, iniziando dalla Città Capoluogo, la quale, se non altro per il raddoppio giornaliero della sua popolazione a causa dell’arrivo dei lavoratori pendolari, è già di fatto una Città Metropolitana.
In questa sua azione inizialmente Trento potrebbe essere affiancata da due Comuni confinanti: Lavis e Rovereto: Lavis, per quanto concerne il sistema dei trasporti; Rovereto per un accordo circa l’estensione a Trento della auspicata ferrovia Rovereto-Riva del Garda. Solo per fare due esempi molto concreti e attuali.
Riccardo Lucatti, ItaliaViva Trentino


















