BICINSALITA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Luglio, 2025 @ 2:39 pmOggi, “prova d’orchestra”: so bene che prima di cimentarsi con salite vere occorre avere nelle gambe 2000 km, ma io, alla mia tenera età di 18enne alla reversa (81enne) non ho tutto questo tempo da aspettare, devo necessariamente accorciate i tempi di attesa: io di km ne ho solo 1000, tuttavia oggi si “salita” (terza persona ind. sing. del verbo “salitare” pedalare in salita, cfr. vocabolario Zingarelli, p 701 circa).
I dati? Nooo raga, non i dati, bensì la “narrazione”.
Sono le 07,00. E’ una mattina fresca, non tira un alito di vento (da nord) e l’Ora (da sud) ovviamente non s’era ancora alzata. La gente e i ciclisti non sono ancora sulle strade. Da Riva del Garda con la mia “vecchia” mtb del 2006 (peso 25 km, batteria da 500, motore con potenza limitata, adatta per pedalatine in città) pedalo fino ad Arco per la strada più diretta, più corta: devo risparmiare energie e tempo per la salita che mi attende. Appena fuori dalla città infatti una rotatoria 100 m oltre la quale prendo a destra in Via A. Maino e dopo 300 metri a sinistra: attraverso le belle casette della località S. Martino (un cartello avverte che “in questo paese i bambini giocano ancora per strada”: prudenza, quindi!) e dopo un duecento metri, a destra, inizia la mia salita: 5 km di una stradina molto stretta con una pendenza che spesso è a due cifre.
Sfioro la chiesetta di S. Martino che mi lascio sulla destra. A circa metà salita attraverso il bosco Caproni, intitolato all’ing. Giovanni Caproni che nacque qui vicino, a Massone (Arco di Trento): un bivio a destra per Carobbi a sinistra Braila. Un cartello avverte che siamo in zona orsi ma niente paura: ho con me del sale e posso sempre metterlo sulla sua coda! Prendo a sinistra.
Sull’asfalto ogni tanto un triangolo dipinto avverte “BUS”: spero di non incrociarlo perché dovrei scendere e ripartire da fermo su queste pendenze per me sarebbe quasi certamente impossibile.
Finita la salita(ccia), un tratto in pianura dal quale diparte a destra una stradella prima sterrata e adesso asfaltata che in 400 metri conduce alle casette di Braila. Dislivello della salita di 5 km: dai 91 m di Arco ai 533 di Braila.
Da qui discesina ripida verso e fino a Drena e al suo bel castello che si raggiungono all’immissione sulla SP 84. Discesa veloce fino al tornante a sinistra da cui l’abbandono per voltare a destra sulla salitella di 3 km della SP 214 la quale a sinistra costeggia le Marocche (una frana simile alla famosa ruina dantesca vicino a Rovereto, v. foto di repertorio).
Raggiungo, costeggio e supero il Lago di Cavedine, prendo a sinistra e per la consueta pista ciclabile plano su Arco, da dove salgo a Varone per riplanare in spiaggia, a Riva del Garda, per un meritato tuffo nel lago. Tot. 50 km, dalle 07,00 alle 10,00, comprese le soste per le foto e per un caffè.
Good Bike everybody!
P. S.: la località Braila è bellissima, ed è raggiungibile in auto da nord, dal paese di Drena (itinerario suggerito).























