QUO VADIS, ITALIA?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Agosto, 2025 @ 5:43 amBene faceva il Manzoni a far dire al suo Don Ferrante: “Ma cos’è mai la storia senza la politica? Una guida che cammina, cammina, con nessuno dietro che impari la strada, e per conseguenza butta via i suoi passi; come la politica senza la storia è uno che cammina senza guida.”
Historia magistra vitae, dicevano i nostri antichi padri latini … la Storia, ovvero la “narrazione” delle cause, degli effetti, degli obiettivi e dei risultati nel tempo e nello spazio delle azioni e delle omissioni umane, soprattutto di quelle politiche.
Io non sono nè uno storico né un “politico”, bensì solo un uomo che ha lavorato una vita a capo di SpA. Per ritornare al Manzoni, sono un “vile meccanico” operativo: prima specializzato, poi despecializzato. La despecializzazione non è una regressione, bensì un avanzamento nella maturazione che consente alla persona di coordinare e gestire molte funzioni specialistiche per la realizzazione di progetti complessi. La prima dote che si richiede al “general manager” despecializzato è di avere una visione spazio-temporale ampia e di sapere individuare i cardini di una pianificazione strategica di medio-lungo periodo che tenga conto delle evo-ri-involuzioni dei sistemi economico, finanziario, produttivo, sociale e politico entro i quali la SpA che gli è affidata deve operare.
Ora, se la SpA di cui si tratta è il nostro Bel Paese ove il sì suona, c’è da chiedersi quale sia la rotta “strategica” che l’attuale governo sembra avere individuato. Una “strategia” che niente ha di positivamente strategico, la quale
- conduce alla sparizione della classe media, ponte strategico (ovvero letteralmente indispensabile e insostituibile) al funzionamento dell’ascensore sociale.
- Dirotta risorse dalla sanità e dalla istruzione pubblica verso gli armamenti.
- Rinchiude il Paese su se stesso in nome di un retorico “sovranismo patriottico” e lo riduce a non contare nulla all’interno di un contesto intercontinentale in totale cambiamento.
- Basa il consenso popolare sull’infocrazia cioè sul potere di una informazione retorica, demagogica e strumentale la quale genera una nuova pandemia, l’infodemia la quale è micidiale per la democrazia parlamentare.
Il nostro Continente, l’Europa, ponte fra oriente e occidente, fucina della Storia che ha riguardato tutti noi e anche i cugini emigrati a Occidente, quelli che sono gli immigrati per i nativi dell’America, terra chiamata così sulla base del nome di tale Amerigo Vespucci; quelli chiamati anche “indiani” grazie ad un genovese che credeva di essere arrivato alle Indie … quelli che oggi le cose più antiche che hanno sono le pantofole della nonna.
Lo so, il mio italiano è farcito di anacoluti manzoniani: due soggetti – il che è grammaticalmente errato – ma la cui presenza attribuisce forza alla “narrazione” dei concetti esposti. E poi, che volete, io il Manzoni è la mia passione …
Dice … ma tu, Riccardo, dove vuoi andare a parare? Ve lo dico subito: una strategia che si ponga l’obiettivo della creazione di un soggetto di dimensioni politiche adeguate ai tempi: gli STATI UNITI D’EUROPA.
Riccardo Lucatti – ITALIAVIVA Trentino




















