LETTERA AD UN PROFESSORE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Novembre, 2012 @ 6:27 am

Detto altrimenti: la “lettera ad una professoressa” è già stata scritta, ed allora … “caro professore   ti scrivo …”

Pregiatissimo Professore (Monti),

Don Lorenzo Milani, “Lettera ad una professoressa”

Lei ha più volte posto la fiducia a Suoi provvedimenti e nessuno se l’è sentita di assumersi la responsabilità di fare cadere il Suo governo. Lei quindi aveva una grande forza. Tuttavia forse Lei non ne ha approfittato abbastanza, ponendo la fiducia su provvedimenti che colpissero le “caste”, i capitali all’estero, i privilegi, i costi della politica. Tutto sommato il Suo governo si è occupato di reperire finanza a valere sulle classi medio-basse o basse. “I poveri possiedono poco, ma sono tanti!”.

Ora che il Suo mandato si sta avvicinando alla scadenza naturale, la Sua forza diminuisce. Infatti, se ponesse la fiducia su uno dei provvedimenti cui ho fatto cenno, i partiti potrebbero negarla e portarci alle elezioni … tanto ci saremmo arrivati ugualmente in modo naturale entro breve.

Ma allora, che succederà? Forse la Sua previsione è che non si cambi la legge elettorale, a meno che Lei non intervenga direttamente. Ove si restasse con il “porcellum”, sarebbe garantita “l’ingovernabilità” ed avremo un Monti bis (anche se a lei “non piace”). Ed ecco quindi che se Lei e il Presidente Napolitano vogliono lasciare aperta questa opportunità, forse conviene che il Suo attuale governo non cada nemmeno anche un sol giorno prima della sua scadenza naturale, in quanto in tale ipotesi sarebbe assai più difficile affidarLe la “gestione bis”. E’ questa a mio avviso una ragione di più che La induce alla prudenza massima, in questo scorcio di legislatura. E per l’oggi La capisco. Ma se domani … e sottolineo se … ma se domani Le fosse richiesto il bis, allora, La prego, Professore, ponga subito la fiducia sui provvedimenti anti caste! Infatti si troverebbe di nuovo in una posizione di forza.

Tuttavia, Professore, nel frattempo La prego: se fino ad oggi ha recuperato risorse dalle classi medio basse, domani non inizi a recuperare risorse a carico del  ceto medio. Infatti, queste classi sono quelle che ancora garantiscono qualche consumo, E poi, mi consenta, alle fasce alte, quando tocca? Lei potrà dire che io parlo così perché appartengo al ceto medio. Sì, è vero, ma ciò non sminuisce la portata delle mie argomentazioni.

Perchè mi sto preocupando? Ad esempio perché si comincia a dire che fra tre anni l’INPS non ce la farà più; che già oggi far fronte alle esigenze dei 300.000 esodati (peccato che la Sua Ministra Fornero non si sia fatta dare prima i dati esatti dall’Inps) occorrerà forse deindicizzare le pensioni da 3.000 euro in su. Su questo particolare mio permetto di suggeriLe di leggere i miei post precedenti, da ultimo quelli di ieri. Infatti, Le suggerisco di scalettare le pensioni in classi da 60 a 50 mila, da 50 a 40; da 40 a 30 mila (al mese!) e così via, ed inizi a prelevare risorse da quelle più alte. Altrimenti devo intendere che, fermi restando i privilegi, gli esodati saranno pagati di fatto soprattutto dalle classi più basse, anche nel caso che si applicasse per tutte le classi la stessa deindicizzazione. In alternativa, lasci la indicizzazione e riveda, sempre iniziando dall’alto, le aliquote fiscali.

Debito pubblico. Riprendo il contenuto di altri miei post precedenti: perché non emette un prestito obbligazionario irredimibile al 5%, per una prima tranche di 500 miliardi (un quarto del totale del debito pubblico)? Lo Stato, cioè noi, non dovrebbe più restituire il capitale, ma pagare solo interessi (suggerisco: eventualmente a tasso variabile, magari con un minimo garantito). E se poi un sottoscrittore volesse rientrare del suo capitale, potrebbe vendere i titoli in borsa. Nel passato l’operazione fu fatta con enorme successo. Perché non ripeterla oggi?

Facciamo un po’ di conti

500 miliardi di euro, al 4%, con scadenza a sette anni, generano un esborso annuo, fra capitale ed interessi di €80,1 miliardi.
500 miliardi di irredimibile al 5%, senza scadenza, generano un esborso annuo (di soli interessi, ovviamente, visto che il capitale non si rimborsa) di €25,00 miliardi.

Quanto ai super stipendi, ai super cumuli, alle super buonuscite, alle super pensioni, ai super benefit (non ci dimentichiamo di questa ulteriore grave offesa alla povertà!), La invito a leggersi i miei post di ieri, mi domando e Le dico: a mali estremi, estremi rimedi. Ponga degli obiettivi precisi ai Suoi Ministri, i quali a loro volta li pongano ai loro Direttori Generali, e così via, pena la rimozione ove non raggiungano gli obiettivi loro fissati. Nelle aziende private si fa così e funziona. E quando Le venissero a dire che “non si può perchè “la legge non lo consente …” allora Lei cambi la legge! Lo stesso vale ove qualcuno si nascondesse dietro i cosiddetti “diritti acquisiti”: infatti a me pare che il codice civile non li preveda … In ogni caso, in campo medico, esiste la “chirurgia d’urgenza”, e l’Italia è un malato grave, con una ferita grave. E la malattia, Signore Professore, è uno stato che conduce alla morte, all’invalidità o alla guarigione. Quindi una possibilità su tre ce l’abbiamo ancora, non le pare? Ed allora, perché non tentare?

Giorgio La Pira

Il Sindaco La Pira assegnava le case popolari secondo equità. Gli fecero notare che la legge prevedeva criteri diversi. Rispose: “Io assegno le case, voi andate a cambiare la legge”.

Signor Professore, altro punto: si riapprorpi del senso delle dimensioni: ieri sera alla trasmissione televisiva Porta a Porta (alla quale ho assistito solo per caso, al rientro a casa da un concerto: infatti non è di gran lunga la mia trasmissione prefertia)  abbiamo appreso che nei prossimi tre anni saranno stanziati 6,5 miliardi di euro in favore di famiglie e imprese. Briciole insignificanti se paragonate ai miliardi destinati al TAV, all’acquisto di cacciabombardieri F35 e navi da guerra, ai miliardi non recuperati dalla Svizzera e a quelli non destinati alla difesa idrogeologica del territorio. Ai malati di SLA offrite 200 milioni (due F35). Loro hanno bisogno di quattro F35, cioè di 400 milioni! Cosa è più importante?

Difesa idrogeologica del territorio: Obama si è posto l’obiettivo di atrezzarsi per far fronte ai cambamenti climatici: lo imiti, Signor Professore, lo imiti! V’è ragione di cambiare completamente l’ordine delle priorità. Un picolo esempio: i danni nel grossetano ammontano a 100 milioni di euro. Un caccia bombardiere F35 in meno.

Ultima richiesta: occorre assolutamente impedire che d’ora innanzi esistano categorie che si stabiliscono gli emolumenti da sole (Parlamento) o che decidono di non ridursi lo stipendio da sole (Corte Costituzionale). Come fare? Parametriamo i loro emolumenti ad emolumenti di largo mercato, indipendenti dalla loro volontà e decisione, quali ad esempio la media degli emolumenti europei. Lo stesso dicasi per i manager di stato e per le banche. Le banche … e se Le diranno che loro sono private (e glielo diranno, ne sia certo) e quindi fanno quello che vogliono, Lei può rispondere che fino a quando esse ricevono aiuti dallo Stato o dall’Europa, private non sono.

Egregio Professore, potrebbe incaricare una persona del Suo staff di rispondere a questa mia? La ringrazio e Le porgo rispettosi ossequi e i miglior auguri di buon lavoro!