INFINITE POESIE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Marzo, 2024 @ 6:56 am


E’ anche la matematica a parlarci di infinito, con quello strano segno di un “otto” sdraiato. Quando poi l’insegnante vuol vedere se tu, studentello, hai capito bene, di manda alla lavagna e ti chiede di tracciare una retta. Tu tracci una riga e … e l’insegnante ti corregge: “Hai tracciato solo un segmento di retta! La retta è infinita, non potresti mai disegnarla!”

Io sono affascinato e “convertito” dal concetto di infinito applicato allo spazio, per cui quando sento che nuovi potentissimi telescopi riescono a vere galassie “lontanissime”, credo che si tratti sempre di un risultato insignificante rispetto a quello che si trova “dietro” e ancora dietro e così via. Ecco perché sono fermamente convinto che non si possa negare che “oltre” possano esistere altre forme di vita simili o dissimili dalle nostre.
Ed allora mi chiedo: anche l’infinito, anche se fosse “vuoto”, è una creazione di Qualcuno, Qualcuno del quale io sono alla continua ricerca: la mia Fede infatti è una Fede Dinamica, in continuo movimento verso una comprensione che molto probabilmente non raggiungerò mai. Evvabbè, mi dico, ci sono anche tante altre cose che non arriverai mai a capire, e allora? Allora mi accetto come sono, imperfetto fino allo scorso anno quando avevo un difetto: ero presuntoso. Quest’anno sono migliorato; sono perfetto! E dai … facciamoci sopra una bella risata, sennò discorsi troppo seriosi di prima mattina non vanno bene dai …!

Tre poesie sull’infinito: quanto alla sintesi, Ungaretti batte Leopardi ma anche io mi difendo!

L’INFINITO di Giacomo Leopardi

“Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare”.

MATTINA di Giuseppe Ungaretti
“M’illumino d’immenso”.

La mia poesia, in risposta a quella di Ungaretti
“Anch’io”.

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IL RAPPORTO FRA LA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO ED I “SUOI” COMUNI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2024 @ 3:33 pm

Sono stato a capo della funzione “Finanza Italia” di una grande finanziaria, la STET- Società Finanziaria Telefonica per Azioni, Torino-Roma, la maggiore finanziaria del Paese.

Le società nostre controllate erano oltre una ventina, operanti nei settori della comunicazione e dell’elettronica civile e militare: fra di esse cito: SIP, Italtel, Selenia, Elsag, Sirti, SGS Ates, Cselt, Seat, e molte altre, anche all’estero. La STET era una finanziaria di pattecipazioni “mista” ovvero gestiva anche qualche funzione operativa delle sue SpA: in particolare la finanza.
Il rapporto della capogruppo con le società operative era diverso a secondo del loro peso specifico: ad esempio tendeva ad essere fianziario puro (gestione delle funzione finanziaria) con le laggiori e maggiormente operativo con le minori.

Ecco a cosa penso quando scrivo che il rapporto fra la nostra Provincia Autonoma ed i Comuni dovrebbe aricolarsi con la stessa gradualità: essere soprattutto da società finanziaria pura con i comuni maggiori (capogruppo in testa) ed essere via via sempre più operativo man mano che la dimensione dei comuni diminusce ed il loro numero aumenta.

Ciò anche sulla base del principio di sussidiarietà che recita “Non faccia l’ente successivo ciò che può fare prima e meglio l’ente precedente” (avrete notato che non parlo di enti superiori/inferiori …). In tal modo, inoltre, si eviterebbe il rischio della separazione del potere (decisionale) dalla responsabilità (dei risultati).

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MATTEO RENZI OGGI SU iL RIFORMISTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2024 @ 12:28 pm

“Riformista è chi sa che a sbattere la testa contro il muro, è la testa che si rompe non il muro. Riformista è chi vuole cambiare il mondo per mezzo del buon senso, senza tagliare la testa a nessuno”. È questa la risposta che in Baaria, di Giuseppe Tornatore, il padre dona al figlio che lo interroga sul significato di una parola desueta, strana, difficile. La parola riformista, appunto. C’è ancora bisogno di riformisti nel mondo. Ce lo siamo detti tante volte: la politica non può restare prigioniera dei sovranisti di destra e dei populisti di sinistra. I due estremismi possono assumere forme simili o diverse ma sempre estremismi rimangono.

  • Pensate alla giustizia, battaglia storica di questa testata: i due estremismi diventano la stessa cosa, diventano giustizialisti. Lo spazio del riformismo è sempre più necessario. Perché senza i garantisti manca l’aria, manca il diritto, manca la civiltà.
  • Pensate alla: la destra di Meloni e la sinistra di Conte partendo da posizioni diverse sono arrivate – insieme – a negare il bisogno di accedere al Mes sanitario, di cui la sanità italiana avrebbe avuto bisogno. Altre volte invece gli estremismi producono effetti opposti.
  • Sulle tasse la destra vuole i condoni, la sinistra la patrimoniale. Il riformista è quello che abbassa le tasse con la lotta all’evasione, la digitalizzazione, il taglio alle spese inutili. Posizioni che non vanno di moda. Ma che fanno la differenza.
  • Sull’ambiente la destra nega il cambiamento climatico, la sinistra solidarizza con gli imbrattatori ideologici. Il riformista autorizza i termovalorizzatori, spinge per il nucleare, lavora sulle rinnovabili ma non cancella il gas o il petrolio.
  • Mi fa ridere chi parla di intelligenza artificiale e non si pone il problema di come alimentare l’enorme dispendio energetico che le tecnologie dell’intelligenza artificiale provocano. La sovranità energetica sarà sempre più un problema centrale con buona pace dei comitati e dei falsi ambientalisti.
  • Sulla sicurezza la destra tifa per i manganelli, la sinistra non condanna gli antagonisti. Il riformista sta dalla parte della legalità e della sicurezza sapendo che il modo per combattere la criminalità è sempre quello di uno degli ultimi leader che l’Europa ha avuto, quel Tony Blair che diceva: “duri con il crimine, duri con le cause del crimine”.

L’elenco potrebbe continuare, dalle infrastrutture alle sfide educative: tutto concorre a dimostrare quanto spazio ci sia per i riformisti. E dunque quanto spazio ci sia per “Il Riformista”, che tra qualche giorno proseguirà sotto la direzione del bravo Alessandro Barbano, cui rivolgo i migliori auguri di buon lavoro.

Si chiude con questo editoriale la stagione della mia direzione editoriale. È stata una bellissima avventura della quale ringrazio l’editore, i suoi collaboratori, il direttore Andrea Ruggieri e tutta la redazione a cominciare dalle colonne del lavoro quotidiano Francesca Sabella e Benedetta Frucci.

Quanto a me: da oggi parte la mia campagna per le europee. Parte da Londra, per dire che senza Europa si sta peggio. Ma toccherà le più remote periferie dello Stivale. Non so come andrà, ma so che è giusto provare a salvare l’Europa. Provare a cambiare l’Europa. Per me è tempo di una nuova sfida. È il tempo del coraggio. Ciao Riformista, buona strada”.

F.to Matteo Renzi

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CABINOVIA TRENTO-MONTE BONDONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Marzo, 2024 @ 6:43 am

COMUNICATO STAMPA – 29 febbraio 2024 

Italia Viva Trentino, Conzatti – Lucatti “Serve un progetto concreto e ben strutturato per la Cabinovia Trento-Monte Bondone” 

Siamo felici che il Sindaco Ianeselli, che noi sosteniamo, abbia deciso di dare paletta verde al Progetto Cabinovia Trento-Monte Bondone, progetto che Italia Viva Trento propone, dettaglia, caldeggia sin dalla campagna elettorale del 2020”-  così la Coordinatrice regionale Donatella Conzatti.

“C’è ancora molto da fare per realizzare l’impianto per la Cabinovia Trento-Monte Bondone” – afferma Riccardo Lucatti, responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia Mista di Italia Viva Trentino.

“C’è la necessità di individuare un soggetto incaricato della realizzazione dell’impianto, che sia capace di attrarre i capitali ancora necessari al finanziamento dell’opera e di mantenere in equilibrio la sua gestione economica e finanziaria, così come di inquadrare l’infrastruttura in un’ottica strategica prospettica di forte sviluppo turistico” – continua Lucatti.

“Sul primo punto, l’esecuzione dell’opera può essere affidata ad una società comunale multiservizi di nuova costituzione, la quale ricomprenda anche le attuali società comunali in forte utile (farmacie e parcheggi), per utilizzare a pareggio delle eventuali iniziali perdite di bilancio della nuova cabinovia le cospicue somme che oggi tali citate società versano al fisco statale a titolo di imposta sull’utile di bilancio. Stante la previsione di un forte utile di tale nuova SpA anche dopo tale ripianamento, la società stessa e/o l’Ente Pubblico di riferimento potrebbero più facilmente reperire le risorse necessarie al completamento della copertura finanziaria dell’investimento complessivo, eventualmente anche con l’emissione di titoli pubblici locali ex art. 35 della L. 724 del 23.12.1994 (BOC-BOP-BOR, Buoni Ordinari Comunali/Provinciali/Regionali)” – spiega il responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia Mista di Italia Viva Trentino.

“Sul secondo aspetto, la nuova cabinovia potrà realizzare un primo anello cicloturistico Valle dell’Adige-Valle dei Laghi Altogarda Trentino (nei due sensi di marcia) dando così l’avvio ad un progetto anche provinciale (e poi regionale) per la creazione e offerta di un nuovo prodotto turistico destinato ad una crescente schiera di nuovi ciclo turisti e ciclo escursionisti: la vendita dei nostri “dislivelli” non solo in inverno e in estate, ma anche in primavera ed in autunno, attraverso la creazione del Trentino Bike Safari (e successivamente del Trentino Alto Adige Bike Safari). Ciò, sull’esempio dell’Austria la quale da anni ha dato vita al Tirol Bike Safari, coordinando impianti di risalita e mettendo in rete ben 750 km di ciclo discese. Tale iniziativa inoltre farà sì che la gestione della cabinovia Trento-Monte Biondone sarà sempre in forte attivo. Quanto alla regolamentazione di tale nuova forma di turismo in montagna, si può fare riferimento ai Quaderni di Ciclo turismo e Ciclo escursionismo editi dal CAI Centrale, reperibili in internet” – conclude Riccardo Lucatti.

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pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Febbraio, 2024 @ 7:05 am

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8-9 GIUGNO 2024 -ELEZIONI EUROPEE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2024 @ 1:19 pm

Il Parlamento europeo.

Il Parlamento europeo è attualmente composto da 705 deputati di cui 76 italiani e rappresenta in totale circa 450 milioni di persone. E’ composto da rappresentanti dei cittadini dell’Unione, gli unici ad essere eletti a suffragio universale diretto con un mandato di cinque anni. Garantisce il funzionamento democratico delle istituzioni UE.

Il Consiglio europeo.

Coordina le politiche degli Stati membri, quali
– politiche economiche e di bilancio;
– istruzione, cultura, gioventù e sport;
– politica occupazionale;
– politica estera e di sicurezza comune dell’UE;
– definisce e attua la politica estera e di sicurezza dell’UE in base agli orientamenti stabiliti dal Consiglio europeo;
– conclude accordi internazionali;
– fornisce alla Commissione il mandato per negoziare a nome dell’UE accordi tra l’UE e paesi terzi e organizzazioni internazionali;
– adotta il bilancio dell’UE, insieme al Parlamento europeo.

La Commissione europea

E’ l’organo esecutivo e promotrice del processo legislativo. Rappresenta tutta l’UE, non solo i singoli stati. È composta da delegati (uno per ogni Stato membro dell’Unione europea, detto Commissario), a ciascuno dei quali è richiesta la massima indipendenza decisionale dal governo nazionale che lo ha indicato. La Commissione tuttavia è legata anche da un particolare tipo di rapporto fiduciario nei confronti del Parlamento Europeo. Ha la sua sede principale nel Palazzo Berlaymont a Bruxelles.

Rappresenta e tutela gli interessi dell’Unione europea nella sua interezza e avendo il monopolio del potere di iniziativa legislativa, propone l’adozione degli atti normativi dell’UE, la cui approvazione ultima spetta al Parlamento europeo e al Consiglio dell’Unione europea; è responsabile inoltre dell’attuazione delle decisioni politiche da parte degli organi legislativi, gestisce i programmi UE e la spesa dei suoi fondi strutturali.

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TRA MANGANELLI E SUSSIDI LO SPAZIO È AL CENTRO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2024 @ 9:19 am

Cosa insegna il risultato delle Regionali in Sardegna?

Ha perso Giorgia Meloni.

Lasciate stare i discorsi di chi dà la colpa a Salvini, chi a Solinas, chi a Truzzu, chi al destino cinico e baro. La Premier ha imposto con tracotanza un proprio uomo al posto del Governatore leghista uscente. E l’ha fatto con lo stile di chi dice: o con me o contro di me. Anzichè scegliere un nome credibile ha candidato uno dei fedelissimi che le dicono sempre di sì ma che non sono apprezzati dalla gente. Del resto un Sindaco che si fa sconfiggere di diciotto punti in casa propria qualche problemino deve averlo.

Vedrete: saranno gli yesman di cui si circonda a rovinare Giorgia. Fino ad oggi lei non aveva mai perso una sfida. Anche quando era stata sotto il 4% alle Europee del 2014 o era rimasta fuori dal ballottaggio del comune di Roma nel 2016, aveva raccontato come un successo persino la propria sconfitta. Oggi non può. Oggi lei ha un nemico: la realtà. Meloni ha preteso di decidere sulla Sardegna e la sua decisione ha portato la coalizione a perdere. Vediamo come reggerà la botta anche sotto il profilo psicologico. L’impressione è che i guai siano appena iniziati.

Ha vinto l’alleanza tra Pd e Cinque Stelle. Il PD non strappava una regione alla destra dal 2015, ripeto dal 2015. Allora il PD governava in 16 regioni su 19 e in due province autonome su due. Ma per qualcuno era un PD che non andava bene, troppo centrista. O troppo vincente, chissà. Oggi Elly Schlein ha vinto la sua scommessa concedendo a Giuseppe Conte di portare a casa la guida della regione per la prima volta nella storia del Movimento, nonostante un risultato di lista attestato al 7%.

Mentre è giusto tributare i complimenti alla neo-governatrice Alessandra Todde, perché chi vince ha sempre ragione, si pone un grande tema: e adesso? L’alleanza Cinque Stelle-PD è davvero definitiva e irreversibile? Questo vorrebbe dire ad esempio fare gli accordi per le amministrative non solo a Bari ma anche a Firenze, in Basilicata, in Piemonte. Tutto molto interessante.

Con la destra per la prima volta KO e la sinistra che si riunisce sotto le insegne grilline, si apre uno spazio fantastico al centro. Non è facile fare la differenza alle Regionali, con un turno secco. Ma alle comunali si può fare. E soprattutto alle Europee si deve fare.

Si alza la domanda politica di chi non vuole i manganelli di questa destra e i sussidi di questa sinistra. Di chi non vuole che governino i sovranisti a destra o i giustizialisti a sinistra. E alle Europee, in una sfida senza coalizioni, in una consultazione che non risente del ricatto morale del voto utile, il voto è più libero che mai. Sapendo che ogni voto conta. Se tremila voti di differenza tra Todde e Truzzu ci spingono in un quadro politico nuovo, alle Europee ci sarà da lottare per ogni singola preferenza. E vedremo chi avrà la forza e i candidati per farlo.

EDITORIALE Il RIFORMISTA 28.02.24

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MARIO DRAGHI E I TITOLI IRREDIMIBILI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Febbraio, 2024 @ 7:12 am

Sintesi dei suoi interventi a Gand alla riunione informale dei ministri delle Finanze europei, (tratto da Euractiv, Simone Cantarini).

Inizia

– I Paesi devono pensare non solo a dove acquistiamo i beni, ma anche da chi.
– l’Ucraina sarebbe uno dei membri più grandi dell’Unione europea, con tante risorse ma anche con un enorme bisogno di ricostruzione dopo la guerra.
– La fase di profondo cambiamento che sta caratterizzando l’ordine economico globale a causa dei conflitti, della pandemia e del cambiamento climatico, porta con sé profonde sfide in termini di politica economica.
L’Unione europea si trova in una fase critica ed è ora necessario che si unisca per diventare uno Stato.
– E’ probabile che si presentino shock di offerta negativi più frequenti, irregolari e ampi che emergeranno 1) da nuove frizioni nell’economia globale; 2) dalle politiche economiche che metteremo in atto per mitigare queste frizioni.
– E’ necessario un cambiamento nella strategia di politica economica complessiva per stabilizzare il potenziale di crescita e ridurre la volatilità dell’inflazione.
– Il cambiamento dovrà concentrarsi sul completamento delle transizioni in corso sul lato dell’offerta, ma anche sullo stimolo alla crescita della produttività, campo in cui una ampia adozione dell’intelligenza artificiale potrebbe essere d’aiuto.
– E’ necessario un mix di politiche adeguate a raggiungere questi obiettivi.
– E’ necessario un costo del capitale sufficientemente basso per anticipare la spesa per gli investimenti, una regolamentazione finanziaria che sostenga innovazione e riallocazione del capitale, e politiche di concorrenza che facilitino gli aiuti di Stato.
– Occorre il completamento dell’unione economica e monetaria attraverso un’unione fiscale di natura federale finalizzata a finanziare investimenti relativi alle sfide.
– La politica fiscale sarà chiamata a incrementare gli investimenti pubblici per soddisfare la gamma delle nuove esigenze, con i governi che dovranno affrontare le disuguaglianze in materia di ricchezza e reddito.
– La politica fiscale si troverà a dover svolgere anche un ruolo di stabilizzazione, precedentemente attribuito alla politica monetaria.
– La globalizzazione ha fallito nel diffondere i valori liberali di democrazia e libertà, che ha indebolito nei Paesi che ne erano stati i principali sostenitori, finendo per alimentare la crescita di forze che guardano maggiormente alla dimensione interna.
– Negli ultimi anni si sono verificati molti cambiamenti profondi nell’ordine economico globale. Una delle conseguenze è che in Europa si dovrà investire una quantità enorme di denaro in un tempo relativamente breve e non si riferisce solo al denaro pubblico, ma anche al risparmio privato: come verrebbero mobilitati questi risparmi privati in misura molto maggiore rispetto al passato.

Finisce.

Sono parole che sia pure indirettamente confermano una mia proposta. Infatti, da qualche anno – in un libro e spesso ancora in miei recenti scritti – ho proposto come attirare volontariamente la ricca finanza privata italiana (ed estera!) verso il nostro settore pubblico con l’emissione di TITOLI PUBBLICI IRREDIMIBILI RENDITA NON DI DEBITO.

Cito alcuni dati finanziari italiani (in miliardi di Euro, stime al giugno 2024):

– Debito pubblico 2.950.
– Ricchezza finanziaria privata (c/c bancari) 1.600
– Ricchezza finanziaria privata (altre forme) 3.700
– Totale ricchezza finanziaria privata 5.300
– Ricchezza immobiliare privata 5.700
– Totale ricchezza privata 11.000.

Orbene, l’emissione di TITOLI PUBBLICI IRREDIMIBILI realizza semplicemente uno swap-scambio finanziario, in quanto si scambia un capitale con una rendita.
Se i titoli prevedono l’espressa esclusione del diritto di riscatto ma non la possibilità che il Tesoro si proponga acquirente e eventuali liberi venditori, la loro emissione
– rende questi titoli classificabili di rendita e non di debito;
– attrae VOLONTARIAMENTE verso il nostro settore pubblico la finanza privata italiana ed ESTERA;
– riduce il debito pubblico e contemporaneamente aumenta la liquidità del Tesoro;
– migliora i flussi finanziari, in quanto i maggiori esborsi per i maggiori rendimenti sono più che compensati dai cessati rimborsi in linea capitale;
– migliora lo spread riducendo il costo del nostro debito pubblico;
– frena il ricorso dei privati all’acquisto delle pericolose criptovalute.

E localmente, con l’emissione di BOC-BOP-BOR Buoni Ordinari Comunali-Provinciali-Regionali, titoli di debito ex art. 35 della L. 23.12.94 vincolati all’esecuzione di OOPP, con durata non inferiore a 5 anni, rendimento +1%  rispetto ai titoli del Tesoro, convertibili in azioni della relativa società di scopo.

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FINANZIAMENTO E GESTIONE DELLA NUOVA CABINOVIA TRENTO-MONTE BONDONE.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Febbraio, 2024 @ 4:11 pm

Un quotidiano locale di oggi (ilT, 27 febbraio 2024, pagina 21) riporta un articolo sulla diversa possibile classificazione dell’impianto (servizio pubblico locale di rilevanza economica; servizio di interesse economico generale; trasporto pubblico locale) in modo che una eventuale componente privata o la SpA titolare dell’opera possa o meno ricevere dall’Ente pubblico delle “compensazioni” ai risultati gestionali-finanziari.

Ripeto qui quella che è la mia proposta sin dall’inizio dell’attuale “tornata di ragionamenti” su come finanziare e gestire l’infrastruttura.

La mia ipotesi è che si faccia realizzare l’opera da una SpA comunale multiservizi nella quale confluiscano anche due esistenti Spa comunali in forte utile annuale, tal che con le rilevanti risorse (inutilmente) oggi versate all’Erario a titolo di imposta sull’utile di bilancio, si possa domani (utilmente) assai più che pareggiare l’eventuale perdita gestionale dell’impianto. Inoltre, una gestione fortemente in attivo del sistema multiservizi, potrebbe più facilmente attrarre la finanza mancante.

Quanto al reperimento del capitale ancora mancante per la realizzazione dell’investimento, si potrebbe esaminare l’ipotesi che un ente pubblico emetta Titoli di Debito BOC-BOP (Buoni Ordinari Comunali/Provinciali) ex art. 35 della L. 23.12.1994 i quali hanno durata non inferiore a cinque anni, un rendimento superiore di un punto rispetto ai titoli del Tesoro e sono convertibili in azioni della società di scopo che realizza l’investimento.

Non dico che si debba fare come sopra indicato, ma che almeno si affrontino e si approfondiscano gli aspetti che mi sono permesso di evidenziare.Riccardo Lucatti – Italiaviva Trentino

CETERUM CENSEO EUROPAM POLITICAM PERSEQUENDAM ESSE ovvero, per chi non ha studiato il latinorum, “Comunuque sia chiaro, sapete bene come la penso: dobbiamo realizzare una UE POLITICA.”

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CHERCHEZ LA FEMME? NO, CHERCHEZ L’ARGENT!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Febbraio, 2024 @ 4:07 pm

C’est l’argent qui fait la guerre! …Ah mon français ! Il faut savoir que je ne l’ai appris qu’en facon du ski dan la Suisse  avec de belles jeunes filles françaises, de nombreuses années ont passé (ma femme est informée).

Non mi riferisco alla sete di denaro, che pure è un motivo di molte guerre,  bensì al denaro utilizzato per far fare le guerre, a quello che finanzia le guerre.

Ai petrodollari e ai gasdollari, ora si sono aggiunti i criptodoollari, cioè i denari ottenuti dalla vendita di cripstovalute, che seghuono utilizzi non tracciabili, ed il gioco è fatto.

Comunque se mi sbaglio mi corigerete.

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