QUOTIDIANI E INSERTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Dicembre, 2023 @ 4:56 pm

Ero a Bologna e mi sono perso i quotidiani locali (trentini, n.d.r.) che riportavano come per una “distrazione” dell’attuale governo dellla nostra provincia, si siano persi 23,5 milioni (di euro, non di lire!) .

A Bologna … che quotidiano acquistare? Avevano finito il Riformista ed allora il Corsera, eccediamine?!

In prima pagina … la PCM avrebbe espresso una critica contro Mario Draghi? Ma dai … è un po’ come se – mutatis mutandis – io che mi diletto di scrivere qualche terzina in endecasillabi danteschi – mi arrogassi il diritto di criticare Dante Alighieri!

Trovo poi un bell’inserto sull’Arabia Saudita ed una interessante intervista al Senatore Matteo Renzi. Tutta da leggere!

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DIECI CALEND-BUGIE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Dicembre, 2023 @ 2:58 pm

Oggi Il Fatto Quotidiano ha pubblicato gli stralci del nuovo libro di Carlo Calenda. Ovviamente parole di fuoco sono indirizzate a Matteo Renzi. Renzi non ha voluto replicare e non riaprirò qui la discussione politica. Mi limito ad elencare le dieci falsità più evidenti contenute nel libro lasciando al senatore Calenda – se lo vorrà – la possibilità di rispondere alle domande finali.

Falsità numero 1. Sostiene Calenda che “a casa di Daniela Santanché si svolge una cena che vede come commensali La Russa e Renzi pochi giorni prima della votazione che porterà il primo a diventare presidente del Senato”. L’unica cena tra i tre risulta essere a Cortina il 29 dicembre 2022, in un incontro conviviale aperto anche ad altri durante una delle tante serate ampezzane. L’elezione di La Russa avviene a ottobre del 2022, due mesi prima di questa cena. E prima dell’elezione non c’è nessuna cena o pranzo o incontro dei tre. Perché Calenda ha interesse a mentire su questo punto?

Falsità numero 2. Calenda sostiene che in virtù dell’accordo di quella cena (che non c’è mai stata), La Russa riceve più voti del previsto. E che tutto sia stato fatto “per portare Maria Elena Boschi alla presidenza della Vigilanza Rai, in cambio dei suoi voti in favore di La Russa alla presidenza del Senato”. Come è noto, fin dal primo giorno era chiaro a tutti gli addetti ai lavori che Fratelli d’Italia aveva garantito al PD la guida del Copasir e ai Cinque Stelle (divisi tra Ricciardi e Florida) la guida della Vigilanza. L’autore materiale dell’accordo era stato il ministro Lollobrigida a ciò incaricato dalla Meloni. Calenda omette di ricordare le sue frasi di allora: “Su Renzi non ho dubbi: non ha votato La Russa.” E ancora: ““Noi abbiamo votato bianca. Diciannove voti a La Russa, noi non li abbiamo. Sono stati o i 5 stelle o il Partito democratico. Non avremmo pensato ad una possibile mossa del cavallo”.
Calenda chiede a Renzi di trattare a nome del Terzo Polo. L’unica presidenza di commissione che viene assegnata al Terzo Polo è affidata – su proposta di Renzi – al deputato di Azione Enrico Costa.

Falsità numero 3. “I senatori renziani restano nella cabina elettorale del Senato molto più tempo di quello necessario”. L’argomento è affascinante al punto che alcune trasmissioni hanno fatto il VAR riprendendo la durata della pausa nella cabina, cronometro alla mano. Renzi sta nella cabina per cinque secondi mezzo secondo in più di Calenda e comunque due secondi in meno di altri senatori di Azione. Ci sono senatori che stanno oltre i dieci secondi, a cominciare da Anna Rossomando del PD e Stefano Patuanelli dei Cinque Stelle. E del resto se anche si volesse credere che tutti e cinque i senatori di IV abbiano votato per La Russa rimangono altri tredici voti che il presidente riceve in più del previsto. Persino il Var smentisce il leader pariolino.

Falsità numero 4. “Gli ultimi giorni del Terzo Polo sono segnati dall’ennesimo conflitto sul tema dell’appropriatezza dei comportamenti”. Il riferimento è alla richiesta di dimissioni di Daniela Santanchè: “Su questo avviene l’ennesima frattura con Italia Viva”. A differenza di ciò che scrive Calenda gli ultimi giorni del Terzo Polo sono ad aprile 2023, mentre la vicenda Santanché esplode nell’estate dello stesso anno. E come se non bastasse i senatori di Italia Viva e Azione votano esattamente allo stesso modo sulla mozione di sfiducia.

Falsità numero 5. Renzi “ha rimosso di fatto prima e formalmente poi Ettore Rosato e Elena Bonetti dai ruoli apicali in Italia Viva e nella federazione del Terzo Polo”. Qui siamo all’avanspettacolo. Renzi ha indicato Bonetti come vicepresidente del Terzo Polo in rappresentanza di Italia Viva e ha chiesto ai due presidenti, Rosato e Bellanova, di partecipare alla Federazione del Terzo Polo lasciando di conseguenza allo stesso Renzi la presidenza. Questa decisione è stata approvata dall’Assemblea Nazionale di Italia Viva il 4 dicembre del 2022. Elena Bonetti non aveva alcun ruolo apicale nel partito: era una professoressa associata di matematica che Renzi aveva proposto come Ministra nel 2019 nel Conte2 ed era stata proposta da Renzi alla guida del Terzo Polo con Calenda dopo essere stata candidata da Renzi in un triplo collegio blindato in Veneto. La rimozione di Bonetti, Rosato e di tutta la Federazione del Terzo Polo non la fa Renzi, ma direttamente Calenda quando comunica all’ANSA che l’esperienza del Terzo Polo è finita pur avendo un mandato delle assemblee nazionali impegnato i due partiti a proseguire insieme con una federazione.

Falsità numero 6. Renzi inizia “Un massiccio bombardamento del quartier generale” per boicottare ogni ulteriore passo avanti verso il partito unico. In realtà Calenda non perdeva occasione pubblica per ringraziare Renzi del passo indietro. Quanto al partito unico, le assemblee dei due partiti avevano deciso di arrivare con la Federazione alle Europee e poi fare il partito unico. Dopo le sconfitte alle regionali Calenda aveva deciso di accelerare. L’unica condizione che Italia Viva aveva preteso era che si facesse un congresso democratico dal basso in cui chiunque volesse, potesse candidarsi. Non sarà che a un certo punto Calenda ha avuto paura di perdere il congresso?

Falsità numero 7. Renzi voleva entrare in maggioranza e possibilmente nel Governo. Nel libro Calenda scrive che Renzi racconta “a qualsiasi giornalista, politico e imprenditore, disposto ad ascoltarlo” che lui vuole diventare ministro della Meloni. Vabbè, dai. Come rispondi a una follia del genere? Ma secondo voi Calenda crede davvero alle cose che scrive?

Falsità numero 8. Renzi fa accordi di potere con chi vince le elezioni. Effettivamente nella scorsa legislatura tutti si ricordano come Renzi abbia fatto accordo con chi ha vinto le elezioni: prima Salvini e poi Conte. Quando il vincitore delle Europee (e delle politiche) Matteo Salvini nel 2019 tenta il blitz dei pieni poteri Renzi lo sfida e lo rimanda al Papeete. E quando c’è da fare la battaglia in solitaria contro il Movimento Cinque Stelle di Conte per portare Draghi Renzi rinuncia ai ministeri per IV. E al ministero che gli era stato offerto. Rimane invece il dubbio: ma non è che Calenda ha cercato di entrare nel Governo Draghi, senza peraltro riuscirvi?

Falsità numero 9. La nomina di Renzi a direttore editoriale del Riformista è per Calenda un conflitto d’interessi senza precedenti mondiali. Senza risalire al Barone Ricasoli fondatore de La Nazione e senza parlare di Veltroni direttore de L’Unità o Mattarella direttore de Il Popolo può forse bastare il messaggio che Calenda diede ai microfoni di Repubblica.it il giorno della ufficializzazione della nomina: “Renzi sarà molto bravo a fare questo lavoro. Lui ha delle attività di natura di business e culturale e entro questi sarà anche il direttore del Riformista. Sta facendo altre cose insieme alla politica. Mi ha chiamato per dirmelo. E se rilancia un giornale sono contento. Dopodichè non è il giornale del Terzo Polo e non rappresenterà la linea del Terzo Polo”. Allora il conflitto di interessi non c’era. O forse Calenda aveva cambiato idea. Cambiare idea: a Calenda talvolta capita.

Falsità numero 10. Quando Calenda rompe il Terzo Polo lo fa con un post dal vago sapore giustizialista dove rinfaccia a Renzi gli avvisi di garanzia e a Più Europa il finanziamento da Soros. Nel libro gentilmente anticipato a Il Fatto Quotidiano non v’è traccia di questa sbandata populista dell’uomo che – sconfitto alle elezioni – fu chiamato da Renzi a fare l’Ambasciatore e il Ministro. Eppure secondo molti questa fu la vera causa della rottura visto che Calenda talvolta usa concetti che starebbero meglio nella bocca di Travaglio o Di Battista.

Sullo scioglimento dei partiti d’origine, sui soldi, sul conflitto di interesse, sulla candidatura al congresso, sul fatto di organizzare la Leopolda Calenda ha spesso detto il falso nei mesi scorsi. Il sito www.italiaviva.it contiene in una sezione a parte le dichiarazioni di Calenda e le repliche puntuali di IV: perché Carlo Calenda non utilizza Il Riformista (su cui tante volte è stato invitato a scrivere, invano) e non risponde alle dieci falsità?

Dieci domande. La cena dalla Santanchè, la presidenza della commissione (per Costa, non per la Boschi), l’elezione di La Russa, la sfiducia a Santanché, la rottura del Terzo Polo, il congresso dal basso, Renzi ministro della Meloni (se uno riesce a dirlo senza ridere), la lotta di IV contro Salvini al Papeete e Conte per Draghi, Il Riformista, i post giustizialisti.

Nel frattempo complimenti per il titolo del libro. Il Patto. Calenda sui patti è un esperto. Patto con Enrico Letta. Patto con Emma Bonino. Patto con Matteo Renzi. Ora patto con Cateno De Luca. Chissà che cosa si inventerà quando romperà anche con Cateno, che un tempo definiva “Buffone maleducato”. E Cateno De Luca rispondeva con la consueta eleganza e signorilità: “La differenza tra me e Carlo Calenda? Io ho i calli nelle mani, lui li ha nel culo per le tante poltrone che ha avuto in regalo soprattutto da Matteo Renzi: prima Ambasciatore, poi Ministro e per ultimo il seggio in Parlamento. È un “culurinisciutu” con la sindrome del più bello del reame. Calenda è sbarellato perché ho continuato a dire no all’accordo con lui per uccidere Matteo Renzi. Curati e smetti di attribuire patenti agli altri”.

(da iL Riformista)

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DOMENICA 10 DICEMBRE 2023

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Dicembre, 2023 @ 5:07 pm

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IMPROVVISAMENTE UN … BOATO!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Dicembre, 2023 @ 2:21 pm

No, raga, non un’esplosione, ma Matteo Boato, il famoso pittore, creatore di “esplosioni di arte di vita a colori”!
Avevamo appuntamento al Bar Dorian Gray, perchè Matteo voleva donarmi i suoi cataloghi – “AQUA” e “VIAGGI” – con tanto di dedica, nelle cui pagine interne ha inserito una favola per “bambini grandi”, in italiano e in inglese!
Improvvisamente un … no, non un boato, ma un gridolio di sorpresa e di gioia: la cameriera La Otti (così su un bigliettino mi ha scritto di chiamarsi): “Ma lei … lei è Matteo Boato?”.
Sorride, si avvicina, la invitiamo a sedersi. Ci dice che a casa contraddistingue le scatole nelle quali ripone i vestiti incollandovi ritagli delle riproduzioni delle opere di Matteo!
Entusiasta!
Credo di aver capito che espone anche lei: quadri? Disegni? Altro? Mi è sfuggito. Mi dirà quando leggerà queste mie righe ed io le chiederò l’amicizia FB.
Bella (la ragazza e) un’occasione così casuale: prometto ad entrambi un post su FB, ed eccomi qui.


Insomma: ieri sera musica (v. qualche post fa) e questa sera pittura: d’altra parte Matteo è stato ospite dell’Accademia delle Muse presieduta da Cristina Endrizzi (dove ha fatto amicizia con il nostro pittore di “falsi di autore”, Giovanni Soncini, ingegnere anche lui, come Matteo) e chi ha partecipato almeno una volta è subito nostro associato!
Matteo è un pittore-scultore di quadri plastici quanto a creatività, colori, forma e rilievi e … dimenticavo: il pittore Matteo oltre che ingegnere è anche diplomato al conservatorio musicale. Solo questo.
Come si ispira? Anche con un viaggio fotografico di 10 giorni nell’Africa del sud, devo intendere.
Grazie della tua amicizia e del bel dono dei due cataloghi, Matteo!

P.S.: Matteo, i tuoi cataloghi sono essi stessi opere d’arte! Come tali fanno bella mostra sul tavolino della mia sala, che li possano ammirare e consultare tutti i miei ospiti!

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08,30-10,30: IN GITA A COLLE PERGINE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Dicembre, 2023 @ 12:39 pm

“Colle” perchè qui a Pergine Val dei Mocheni (che tutti sbagliano valle nel chiamarlo Valsugana) si scavalca la confluenza di due salite: quella che proviene dalla Valle dell’Adige e quella che arriva da Borgo quello sì Valsugana! Quindi, per noi ciclisti, è un “colle”!

Appuntamento al Villa Rosa per la 5° dose di vaccino anti Covid. Otimo tutto: il parcheggio; il grande spazio interno a disposizione; il sistema di prenotazione a scaglioni che evita code; la dottoressa che poi è genovese come me che abbiamo attaccato discorso subito che io le ho detto che sono sandoriano che però lei non mi ha detto per quale delle due squadre genovesi tiene che poi fa lo stesso anche perchè lei sorrideva gradevolmente.
Subito dopo, sosta al Bar del Teatro per un caffè con mezza brioche a testa che io non lo faccio per risparmiare visto che sono genovese ma che così mia moglie ed io ci esponiamo di meno alla grassite.Fine della gita.

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SALVINI E I SOVRANISTI A FIRENZE?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Dicembre, 2023 @ 12:34 pm

Ha fatto rigirar Dante nella tomba:

Per te che vieni ad infestar Firenze
ma non a festa bensì co’ tu’ compari
che giunser qui da noi con lor presenze

sanza cognoser sua passati affari
d’essere la patria mia da sempre aperta
per scambi cultural e di danari,

che porta de lo inferno ti sia aperta!
Vane e fumose son le tue parole
che cercan d’ingannar mente solerta

ma che smentiscon se, loro da sole:
tu dici d’appellarti sor Salvini
ma questo nome a te dir non si pole

perché altri non salvi ma rovini!

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ACCADEMIA DELLE MUSE, TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Dicembre, 2023 @ 6:08 am

Tredici anni fa la nostra presidente Cristina, pianista e cantante lirica, insieme a pochi “soci fondatori”, diede vita a questo circolo culturale che chiamammo Accademia delle Muse. Ad esso si accede semplicemente per passaparola, senza formalità alcuna. Le serate si svolgono – con cadenza mensile per nove mesi l’anno – nella nostra “sede” ovvero nella bella e accogliente casa Cristina e sono articolate, ognuna, su due eventi culturali, intervallati dall’intervallo eno-gastro-astronomico, tante sono le prelibatezze preparate dalle Signore del gruppo.

A luglio, la “Festa di Mezz’estate nel giardino della presidente e in tre occasioni, la gita sociale: una splendida  tre giorni in Toscana all’inizio della nostra attività seguita, anni dopo, da una pedalata in Alto Adige e da un  viaggio in Tirolo.

Ognuno di noi offre agli amici il contributo della propria “arte”: prosa, poesia, fotografia, viaggi, storia, etc.. Tuttavia i temi dominanti sono tre: la Musica, il Canto e lo Stare Insieme fra Amici.

Cristina è coadiuvata da due Vicepresidenti: Giovanna per la parte artistica e da me, presidente purtroppo senior (!) per alcuni aspetti organizzativi.

Ieri sera, la serata degli Auguri natalizi, articolata per l’occasione su di un unico, ricco evento musical canoro dedicato al Natale, con l’aggiunta di una poesia (mia) e di un brano di prosa (Alfonso). La musica: il pianoforte di Cristina a la chitarra di Patrick. Le voci: Giovanna, Luciano, Patrick, Alonso.

In conclusione della serata, lo scambio dei doni: quelli che Cristina ha preparato e generosamente offerto ad ognuno di noi ed anche a chi non è potuto intervenire, e il nostro dono collettivo al lei, accompagnato da questo biglietto:

NATALE 2023 (se tredici anni vi sembran pochi …)

Buon Natale, Cristina, da parte di tutti noi, presenti e assenti e grazie per avere creato l’Accademia delle Muse, luogo di cultura, anzi di culture, di incontri ed anche il nostro piccolo mondo, che altro non è che l’insieme delle nostre relazioni: vecchie, nuove, future!

Questo è il nostro tredicesimo anno sociale ed è bello fare due conti: 12 anni, 9 mesi l’anno, 1 serata al mese, 2 eventi a serata: un totale di oltre 200 eventi che hai saputo proporre, coordinare, organizzare, ospitare nella tua bella casa. Si dice che il numero 13 porti fortuna e sicuramente continuerà a sostenere le fortune della nostra Accademia. Grazie di tutto ciò e … Buon Natale, Cristina!

Lo so che ora reclamate le foto, ma il fotografo ufficiale (io stesso!) aveva dimenticato a casa il suo apparato fotografico ed ha dovuto utilizzare un telefonino altrui, per cui le foto sono ancora in lavorazione: seguiranno, seguiranno … non temete!

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IL CATENACCIO, RISTORANTE A RANGO (TN), BORGO MERAVIGLIOSO, FAMOSO ANCHE PER I SUOI MERCATINI DI NATALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Dicembre, 2023 @ 8:37 am

Apprendo dalla proprietaria a gestrice “nonna nonna Claudia Cappelletti” che da oggi il loro bel ristorante cambia gestione e nome e che lei e il marito vanno in pensione.
Ecco i miei sentimenti in ordine di apparizione:
– Mi dispiace molto.
– Auguro loro ogni bene ed una felice vita da nonni.
– Li ringrazio per i momenti di genuinità che hanno regalato a noi e ai nostri amici.
– Spero di riuscire insieme a mia moglie ad andare a trovarli entro dicembre, mese nel quale “affiancano” il nuovo gestore.

Il Catenaccio era un ristorante molto accogliente sotto il profilo dell’ambiente, umano ed enogastronomico. L’ambiente: una serie di ex cantine/stalle completamente riarredate con una “semplice eleganza”; le persone, sinceramente accoglienti; cibo e bevande di gran gusto, quanto al sapore ed al significato. Insomma, un ambiente “vero”, non ricostruito, che ci riportava a “sti ani” (dialetto trentino: agli anni passati).

Il mio timore? Che la doverosa, naturale e naturalmente crescente scoperta del magnifico borgo di Rango (e del suo Catenaccio) gli facciano perdere quel sapore di scoperta di una preziosa gemma che provavo ogni volta che mi ci recavo. Lo so, il mio è un ragionamenmto egoistico, ma che volete farci …
AUGURONI, CLAUDIA A TE E AL TUO CONSORTE!

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ASSEMBLEA NAZIONALE ITALIA VIVA-IL CENTRO- RENEW EUROPE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Dicembre, 2023 @ 2:14 pm

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DICEMBRE, ANDIAMO, E’ TEMPO D’INNOVARE!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Dicembre, 2023 @ 6:08 am

UNA PROPOSTA PER LA NUOVA CABINOVIA TRENTO-MONTE BONDONE

Riprendo ed aggiorno un tema che ITALIA VIVA ha proposto e sviluppato nelle ultime elezioni comunali e provinciali, relativo al finanziamento, al bilancio di esercizio e alla funzione strategica dell’opera. Offro queste mie considerazioni all’attenzione degli Enti Pubblici competenti.

A – PARS DESTRUENS

La realizzazione dell’impianto sembrerebbe costare circa 70 milioni di euro. La metà sembrerebbe già assicurata da Roma. Pare che il Comune intenda lanciare un bando di gara in Project Financing per trovare chi la realizzi finanziando le risorse ancora mancanti, contro il rilascio a suo nome di una concessione pluriennale di gestione.
Al che probabilmente il Comune sarebbe vincolato nella definizione delle tariffe per molti anni, in quanto il finanziatore-realizzatore-gestore privato vorrebbe poter essere libero di fissarle, onde ricavare dalla gestione quanto serve al pareggio del bilancio e a remunerare il capitale investito. Tutto ciò a maggior ragione di fronte ad una gestione che inizialmente potrebbe non raggiungere tale pareggio.
Sulla base di queste considerazioni mi permetto di suggerire una alternativa che
a) solleverebbe il Comune dalla difficoltà di trovare un privato investitore disposto ad esporsi al rischio di una non adeguata remunerazione del proprio investimento;
b) gli eviterebbe di impegnarsi a liberalizzare le tariffe per decenni.

B – PARS CONSTRUENS

Sgomberato il campo dalle mie perplessità, vengo alla mia proposta che comprende una importante proiezione strategica a livello provinciale dell’investimento:

1) IL COMUNE POTREBBE FAR REALIZZARE L’IMPIANTO DA UNA SUA NUOVA SPA MULTISERVIZI, CHE – OLTRE ALLA CABINOVIA – COMPRENDESSE ANCHE LE SPA COMUNALI DEI PARCHEGGI E DELLE FARMACIE, LE QUALI OGNI ANNO VERSANO IMPORTANTI SOMME ALL’ERARIO A TITOLO DI IMPOSTA SULL’UTILE, ESSENDO SOCIETÀ IN FORTE ATTIVO DI BILANCIO;

2) così facendo, l’eventuale sbilancio iniziale della gestione della cabinovia sarebbe coperto con parte delle imposte non più versate all’erario dalle due citate SpA diventate rami d’azienda dell’unica nuova SpA multiservizi, la quale chiuderebbe pur sempre in forte attivo il proprio bilancio;

3) LA NUOVA CABINOVIA POTREBBE RAPPRESENTARE IL PRIMO ANELLO DI UN NUOVO PRODOTTO TURISTICO, IL TRENTINO BIKE SAFARI SULL’ESEMPIO DEL TIROL BIKE SAFARI, PRODOTTO TURISTICO CHE IN AUSTRIA HA MESSO IN RETE BEN 750 KM DI CICLO DISCESE, ATTIRANDO MOLTI CICLO TURISTI ANCHE IN PRIMAVERA E IN AUTUNNO. Infatti la nuova cabinovia trentina potrebbe attivare un primo circuito fra i ciclo percorsi della Valle dell’Adige e quelli della Busa dell’Alto Garda Trentino, alimentati anche dal cicloturismo proveniente dalla Valsugana, ora che sarà completata la ciclabile che la collegherà a Trento (e dal cicloturismo della ipotizzata ciclabile circumlacuale del Garda, ove approvata, finanziata e realizzata);

4) questa impostazione – strategica a livello provinciale – potrebbe indurre la Provincia a finanziare una quota inferiore alla metà dell’investimento necessario, eventualmente anche come capitale sociale, restando comunque in posizione di minoranza azionaria nei confronti dell’azionista Comune;

5) ad abundantiam, la buona redditività della nuova SpA multiservizi potrebbe essere attrattiva eventualmente anche per la finanza privata: investitori residenti e anche turisti italiani e stranieri, sottoscrittori di BOC/BOP, Buoni Ordinari Comunali/Provinciali: titoli pubblici di debito con durata non inferiore a cinque anni, con rendimento di un punto superiore a quello dei titoli di Stato, convertibili in azioni della società multiservizi di scopo, titoli previsti dall’ art. 35 della L. 23.12.94 n. 724 e reclamizzati e offerti in sottoscrizione attraverso la rete dei nostri alberghi e delle nostre filiali bancarie;

6) la soluzione degli aspetti finanziari della cabinovia non aggraverebbe i disagi che potrebbero derivare al Comune dal fatto che il passante ferroviario non è più finanziato dai tempestivi fondi PNRR, bensì dai più tardivi fondi dello Stato.

C – PARS SINTESIS

1) EVITARE CHE LE SPA COMUNALI PAGHINO IMPOSTE ALL’ERARIO, MA CHE QUELLE RISORSE SIANO DESTINATE A FINI LOCALI;
2) INSERIRE L’OPERA IN UNA PIANIFICAZIONE TURISTICA STRATEGICA PER IL TRENTINO;
3) COINVOLGERE IN PROSPETTIVA BOLZANO PER COLLEGARSI CON IL SISTEMA DEL TIROLO E FAR ASSUMERE AL PROGETTO UNA VALENZA EURO REGIONALE;
4) COINVOLGERE UN IMPORTANTE CONTRIBUTO FINANZIARIO (ANCHE SE MINORITARIO) DELLA PROVINCIA;
5) ATTIVARE LE NOSTRE RETI ESISTENTI – ALBERGHI E FILIALI BANCARIE DEL TERRITORIO – PER IL COINVOLGIMENTO VOLONTARIO DELLA RICCA FINANZA PRIVATA DI RESIDENTI E TURISTI CON LA SOTTOSCRIZIONE DEI CITATI TITOLI PUBBILICI BOC E BOP.

Riccardo Lucatti, ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE

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