LA LINGUA BATTE DOVE IL DENTE DUOLE: MES – MECCANISMO EUROPEO DI STABILITA’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Gennaio, 2023 @ 6:16 am

POST 5023

MES Generico: interventi dell’UE rigidamente condizionati al rispetto di rigide regole e controlli: quello erogato tempo fa alla Grecia.
Dire SI al MES Generico non vuol dire chiedere e accettare questi aiuti.
Dire SI al MES Generico significa poter dire SI anche al MES Sanitario.
MES Sanitario, parte del MES prevista per interventi sulla sanità.
MES Sanitario per l’Italia: 37 miliardi!
Dire SI al MES Sanitario significa richiederlo e accettarlo.
Dire NO al MES Sanitario sarebbe stato difficile da difendere. Molto più agevole dire NO al MES Generico.
Dire SI al MES Generico solo dopo avere ottenuto che il MES Sanitario sia stato svincolato dalla destinazione sanitaria significa avere detto NO al MES Sanitario.
Ora che Meloni ha detto SI al MES Generico modificato, chiedo: Il MES Sanitario esiste ancora o è stato svincolato dalla sua originaria destinazione esclusiva? I 37 miliardi del nostro MES Sanitario, a chi vanno?

Forse Meloni rifiutava di dire SI al MES Generico fino a quando non avessero svincolato il MES Sanitario dalla sua destinazione obbligata. Infatti se avesse accettato quest’ultimo, avrebbe dovuto destinarlo alla sanità pubblica con tre conseguenze:
1 – rafforzare la sanità pubblica rispetto a quella privata;
2 – per non aumentare il debito pubblico, dovere a sottrarre 37 mildi da altre destinazioni finanziate “a pioggia”;
3 – aumentare di 37 mildi il debito pubblico, a meno di non utilizzare emissioni di Titoli Irredimibili Rendita (ma questa è un’altra storia).

Allego quello che pubblicavamo nel 2020 e se mi sbaglio,  grazie se  mi corigerete!

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MES SANITARIO, SERVIREBBE ECCOME!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Gennaio, 2023 @ 6:21 pm

POST 5022 – (CONTINUA DAL POST PRECEDENTE)

Circa il MES Sanitario, dopo avere letto i miei post, un amico mi scrive:

“Solo due piccoli casi, non urgenti. Dovevo sottopormi ad una piccolissima operazione, anestesia locale, intervento di 50 minuti: un basalioma dovuto all’esposizione al sole (conosco l’amico: da una vita è in bici/barca/sci, n.d.r.): non è preoccupante ma tende a crescere. Sanità pubblica: attendere mesi, prego. Sanità privata, in pochi giorni per 700 euri visite e analisi comprese: fatto!
Dovrei farmi operare di polipi nasali, sarà la terza volta, occorre anestesia totale. Oltre 25 e 15 anni fa le prime due volte, ok sanità pubblica. Ora mi dicono che non si può prenotare nemmeno la visita otorino, chiameranno loro. Non ricorro alla sanità privata perchè con anestesia totale e ricovero chissà quanto sale il conto … aspetterò, tanto non è urgente. Piccoli casi, non urgenti ma sintomatici: cosa succede per casi gravi e/o urgenti?”

Non lo so amico, non lo so … anzi lo so: se hai i piccioli (soldi) ti curi, sennò … evvabbè mica si può pensare a tutto mica si può!

Una signora mi telefona: “Marito 84enne, improvvisamente “crollato”, sedia a rotelle, incapace di gestirsi, ricoverato in ospedale. L’ospedale non lo può tenere, la moglie non è in grado di accudirlo in casa, occorre una casa di cura-riposo. Sanità pubblica: non abbiano posto. Poi arriva una telefonata: “Signora deve decidere entro un’ora, si/no: c’è un posto a 60 km da casa sua”. La signora pur in età, deve accettare.

Sarebbe servito e come, il MES Sanitario!

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M … EMME … EMME ROSSA … ROSSA, ROSSA DI SANGUE DELLA FIRMA SUL “NO!” AL MES (a pensar male …)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Gennaio, 2023 @ 11:20 am

  POST 5021 –

M – MELONI
MES – MECCANISMO EUROPEO DI STABILITA’
MES SANITARIO

MES: interventi dell’UE rigidamente condizionati al rispetto di rigide regole e controlli: quello riservato tempo alla Grecia.
MES SANITARIO, parte del MES prevista per interventi sulla sanità.


– Dire SI/NO al MES non vuol dire SI/NO all’accettazione dei suoi contributi.
– Dire SI AL MES significa dire SI anche al MES Sanitario.
– Dire NO al MES Sanitario sarebbe stato difficile da difendere. Molto più agevole dire NO al MES generale.
– Dire SI al MES solo dopo avere ottenuto che il MES Sanitario sia stato svincolato dalla destinazione sanitaria significa avere detto NO al MES Sanitario.
– MES SANITARIO: erano 37 miliardi destinati alla sanità italiana.  Ora che Meloni ha detto SI al MES, chiedo:

Il MES SANITARIO esiste ancora o è stato svincolato dalla sua originaria destinazione esclusiva?
I 37 miliardi del MES SANITARIO ITALIA ci arrivano ancora?
In caso contrario, che finne fanno? A chi vanno?
Domanda con risposta: forse Meloni rifiutava di dire SI al MES  fino a quando non liberavano il MES Sanitario dalla sua destinazione obbligata. Infatti, se lo avesse incassato, avrebbe dovuto destinarlo interamente alla sanità pubblica con tre  conseguenze:

1 – rafforzare troppo la sanità pubblica rispetto a quella privata (a pensar male ..).
2 – Essere costretta a sottrarre 37 mildi da altre destinazioni finanziate “a pioggia”, per non aumentare il debito pubblico.
3 – Accettarlo ma aumentare di 37 mildi il debito pubblico a mrno di nin ricorere all’emissione di Tiutoli Irredimibili Rendita. Ma questa è un’altra storia.

A pensar male …
Allego quanto scrivevo nel 2020

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MACROREGIONE? NO, GRAZIE!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Gennaio, 2023 @ 7:18 am

POST 5020 – (Grazie del tuo intervento in favore di Autobrennero SpA, Senatrice DONATELLA CONZATTI!)

Vediamo un caso concreto, singolo ma significativo ed emblematico: il rinnovo della concessione per l’Autostrada del Brennero A22.

– Nella nostra “micro” regione Trentino Alto Adige si trova la maggior parte del percorso dell’ autostrada A22.
– A22 è stata gestita da sempre da una nostra società a maggioranza azionaria pubblica locale.
– A22 è strategica ( cioè: indispensabile e insostituibile) per la gestione del nostro territorio, regionale e “allargato” (Euregio).
– Insieme all’idroelettrico, rappresenta la principale fonte di autofinanziamento delle due province di TN e BZ.
– In occasione del rinnovo della concessione, la Regione Veneto ha tentato di ottenere l’assegnazione diretta ad una propria società in house (interamente pubblica).
– La nostra Senatrice DONATELLA CONZATTI è riuscita a far applicare il Project Financing, procedura che porterà al rinnovo della concessione alla nostra Spa regionale sulla base di nuovi investimenti.
– Se il Trentino avesse fatto parte della macroregione con Veneto e Lombardia, probabilmente la proposta del Veneto sarebbe passata e i Trentini sarebbero stati privati di un fondamentale strumento di autogoverno e finanziario, tutti i Trentini, anche quelli che alle passate “politiche” hanno votato chi era favorevole alle macroregioni!

Contiamo che alle prossime elezioni provinciali i Trentini facciano la SCELTA giusta e diano il loro voto a chi ha difeso e difenderà la loro Aiutonomia Speciale.

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ELEZIONI AMMINISTRATIVE TRENTINE 2023 : LA SCELTA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Gennaio, 2023 @ 3:19 pm

POST 5019

Libertà non è fare ciò che si vuole: questo è arbitrio.
Libertà è potere scegliere fra diverse soluzioni lecite, nel rispetto della libertà altrui.
Premesso quindi che sarebbe lecito scegliere rinunciare ad un bene prezioso qual è stata ed è la nostra Autonomia Speciale Trentina.
Tuttavia mi permetto di invitare tutti i Trentini a fare una SCELTA diversa, cioè la SCELTA della sua difesa, del suo mantenimento, del suo accrescimento.

Firmato: io, aderente a ADA-ASSOCIAZIONE DEMOCRATICA PER L’AUTONOMIA

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LA SOCIOLOGIA DEL TURISMO e il marketing conseguente.

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Gennaio, 2023 @ 8:35 pm

POST 5017

Sicuramente esiste già questa scienza ed esistono sociologi che la stanno approfondendo, solo che io vedrei bene un sociologo alla guida del turismo di un territorio, per capire e prevedere l’evoluzione della popolazione quanto ad età, grado di maturazione culturale, disponibilità economica. Immediatamente alle sue dipendenze vedrei un Direttore Marketing esperto dei tre tipi di marketing: il marketing operativo che di occupa di migliorare i prodotti turistici esistenti; il marketing strategico, che si prepari a soddisfare una domanda prevista di nuovi prodotti; il marketing diabolico, che si occupi di … far nascere una domanda di prodotti altrimenti inesistenti!

Tralascio di occuparmi del terzo tipo, praticato soprattutto da chi ci offre una serie infinita di abbonamenti TV alle più varie raccolte di … tutto e di più. Ugualmente non mio soffermo sul primo tipo, già molto affollato “da e di” esperti.

Mi piace invece sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori qualche riflessione sul secondo tipo, quello relativo alla domanda prevista o quanto meno prevedibile di prodotti turistici nuovi. Procederò per schemi:

Il nostro territorio è soprattutto montuoso.
I monti sono dislivelli.
Il prodotto turistico “dislivello” è venduto soprattutto in inverno e in estate.
La neve tende a mancare.
Vogliamo aumentare la presenza turistica.
Estate e inverno sono stagioni già sature di turisti.
Dobbiamo aumentare le presenze turistiche in primavera e autunno.
Le due stagioni citate sono ideali per il ciclo turismo.
Il ciclo turismo di pianura è in fortissimo aumento.
I ciclo turisti sono soprattutto elettrici e in età sempre più avanzata, con maggiori disponibilità finanziarie.
Organizziamo la vendita dei dislivelli ai ciclo turisti in primavera e autunno creando il sistema Trentino Alto Adige Bike Safari, sul modello austriaco del Tirol Bike Safari che ha messo in rete 7O0 km di ciclo discese servite dai sistemi di risalita “invernali”.

Avviamo il progetto da Trento, con la realizzazione della Cabinovia Trento-Monte Bondone.

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ADA – ALLEANZA DEMOCRATICA PER L’AUTONOMIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Gennaio, 2023 @ 8:11 am

POST 5016

E la coalizione della quale fa parte ITALIA VIVA per le prossime elezioni provinciali trentine, coalizione che si contrapporrà alla accoppiata Lega-FdI. Il simbolo-acronimo unisce tutti coloro che ne conoscono il significato e ci si riconoscono. L’acronimo rappresenta tre contenuti significativi:

1 – Alleanza: la coalizione di tutti coloro che comprendono e credono nella Democrazia Vera e nell’Autonomia Speciale;
2 – Democrazia Vera: governo della maggioranza attraverso l’ascolto di tutti e il dialogo costruttivo con tutti, minoranze comprese;
3 – Autonomia Speciale: quella che è nostra storicamente, per legge, per accordi internazionali, per acquisita capacità di autogoverno.

1- ALLEANZA. Dei tre contenuti il più facile da comprendere e condividere è il primo anche perchè la sua portata è semplicemente strumentale rispetto ai due messaggi successivi: “Alleanza” quale strumento per difendere efficacemente i due valori successivi.

2- DEMOCRAZIA – Qui il discorso è più complesso, in quanto il governo della maggioranza tout court non è “democratico”. Rappresenta bene questa situazione l’espressione di un tale Matteo (non certo Matteo Renzi!) che ebbe a dire: “Chi vince governa e chi perde non rompe le palle”. Infatti il governo “assolutista” di una maggioranza 1) di fatto spesso rappresenta solo una parte minore dell’intera popolazione; 2) ignora in linea di principio ogni contributo delle minoranze; 3) è una oligarchia con la maschera della democrazia.

(Per “par condico” occorre dire che le opposizioni non devono essere contrarie in linea di principio a tutte le decisioni della maggioranza, ma essere validi controllori della sua azione ed allo stesso tempo avanzare proposte costruttive).

3- AUTONOMIA. Qui il discorso raggiunge il massimo della sua complessità. di trasmissione. Infatti la nostra Autonomia speciale è come l’aria la cui disponibilità è data per scontata, non ha prezzo ma ha un valore enorme del quale ci si accorge solo quando inizia a mancare.

Oggi vi è una corrente del pensiero politico che tende alla creazione di una macroregione del nord (Lombardia, Trentino, Veneto) per soffocare e omologare il nostro pensiero e la nostra azione rispetto a due forti e grandi regioni già “sotto controllo” attraverso un accentramento dei tre attuali separati governi.

Il che rappresenterebbe per noi Trentini una violenza antistorica e l’inizio di una pericolosa regressione. Infatti è unanimemente provato dall’esperienza di ogni tipo di governo (di Unione di Stati, di regioni, di territori, di SpA, di Enti di ogni tipo) che se si accentra, si decresce mentre solo chi decentra può crescere.

Questo accade perchè l’accentramento fa perdere il contatto con le periferie e con il loro apporto diretto, che poi è quello a maggiore contatto con le diverse esigenze emergenti e con la migliore loro soluzione.

In altre parole: si tratterebbe di una nuova burocratizzazione con una aggiunta negativa: la separazione del potere, accentrato in capo agli organi macroregionali, dalla responsabilità che si vorrà far ricadere sui rappresentanti operativi locali.

Quindi un invito a tutti i Trentini: andiamo uniti e compatti a votare e non votiamo per chi sta dimostrando di essere già adesso contro la nostra Autonomia Speciale, come invece purtroppo è avvenuto in occasione di una certa recente elezione “senatoriale” a Rovereto, nella quale una certa parte dell’elettorato si è comportato come quel marito che – per far dispetto alla moglie – si mutilò …

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GENNAIO 2023: NEL LIBRO CHE STO LEGGENDO E’ CITATA LA CITTA’ POLACCA DI BIALYSTOK, CON UN GRANDE QUARTIERE EBRAICO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Gennaio, 2023 @ 6:47 am

Ripescando fra le mie carte … anzi, fra i miei files … era il dicembre 2000 … ero un giovanotto di soli 56 anni.

INIZIA

Polonia, terra del Papa. Danzica, la guerra, il ghetto di Varsavia, i bombardamenti tedeschi, ma ora … non sta per entrare in Europa?Non sono molti a conoscerne di più. Fra costoro, anch’io, almeno sino a qualche tempo fa, sino a quando ho cominciato ad interessarmi a questa terra per motivi di lavoro.
Ho visitato Varsavia, mi hanno parlato a lungo di Cracovia, della Regione Podlaskie, con i suoi i mille laghi a nord di Bialystok. Bialystok, il Bianco Pendio, letteralmente. Bialystok, 189 chilometri oltre Varsavia, verso est, a trenta chilometri dal confine con la Bielorussia. Una città di 300.000 abitanti emerge dal buio delle campagne che percorriamo, veloci, con un’auto distratta. Bialystok, avamposto verso l’ex Unione Sovietica. La curiosità è grande. Vorrei bruciare i tempi e traversare il confine. Mi sconsigliano. Occorrono ore di attesa e 150 dollari per il visto. Restiamo in Polonia.

Il lavoro ci concede una pausa. E’ domenica. Una domenica diversa. Andiamo a Messa. In cattedrale. La chiesa è stracolma. Gente di ogni età si accalca con oltre mezz’ ora di anticipo rispetto all’inizio della Funzione. In fondo alla chiesa due ragazze sono inginocchiate, una in mezzo alla navata, l’altra ai suoi lati, fra la gente che passa loro accanto per guadagnare posti più avanzati. Le ragazze sono imperterrite, concentrate nella preghiera, con le ginocchia sul freddo marmo del pavimento, immobili, quasi fossero sole. Mi vergogno quasi di violare la loro esigenza di spiritualità con la mia presenza estranea. Le due file di panche sono molto distanziate. Lo spazio viene riempito dai bambini che fra un anno celebreranno loro Prima Comunione. Noi troviamo posto alle loro spalle. In piedi. Le luci dell’altare si accendono solo pochi minuti prima dell’inizio della Messa, come ricordavo di aver visto far 50 anni fa, quando, bambino, assistevo alla Messa nella campagna toscana, nel paesello dei nonni, sapete, per non sprecare corrente elettrica. Dietro l’altare alcuni bassorilievi dorati scintillano quasi d’oriente sotto la luce improvvisa. Giallo e rosso i colori dominanti. In una navata laterale la Madonna della Carità, veneratissima da queste parti, al pari della più nota Madonna Nera. Al momento della Consacrazione tutti si inginocchiano sul pavimento. Solo una minoranza dispone di una panca o di una sedia. La maggior parte dei fedeli si inginocchia per terra, così, semplicemente. La Comunione: la riceviamo inginocchiati, direttamente dal Sacerdote, come una volta, senza toccarla con le mani. Alcuni altoparlanti diffondono la voce del Celebrante sin fuori della Chiesa. Anche la, infatti vi è chi segue la Messa, non avendo potuto trovar posto all’interno. Cerco di seguire la Messa basandomi sulla scansione delle preghiere, sui tempi del rito, non certo sulle parole in lingua polacca. Mi scambio il segno della pace con un Polacco. Chissà se avrà capito che sono straniero. Chissà poi se questo è importante …
Non ho slodi. Faccio l’elemosina in lire. Avverto un’attenzione diversa da parte dei fedeli. Maggiore che non da noi. Forse perchè la città non offre tutte le distrazioni delle nostre città, forse perché qui si vive con minore fretta, forse semplicemente perchè la fede è più viva. Il volto della gente, ecco, riesco a capire e ad esprimere ciò che maggiormente mi ha colpito: l’intensità dei volti, uomini, donne, anziani, giovani, bambini, tutti con la stessa concentrazione sul Mistero al quale stiamo assistendo. Il Sacerdote legge l’omelia. Chiedo aiuto ad un amico polacco. Si tratta del saluto del nuovo Vescovo che si è insediato il giorno prima. Esco. Poco più in la, dal lato opposto della strada, la chiesa ortodossa. Entro. Qui i fedeli si fanno il segno della Croce con le sole due dita indice e medio della mano. La partecipazione è la stessa. Sia numerica che di attenzione. Vorrei anch’io fare la fila come gli altri per andar a baciare il Crocifisso che il Celebrante offre ai fedeli come i nostri Sacerdoti offrono la Comunione. Poi esito, rinuncio, chissà perché: peccato. Nel pomeriggio entro in una seconda chiesa cattolica, anch’essa altissima, come la prima, con cuspidi slanciate che ricordano per certi aspetti i minareti musulmani. Anche qui una gran folla, visibilmente attenta, silenziosa. Anche qui, dalla collinetta sulla quale è stata edificata la Chiesa, la voce del Celebrante varca la soglia del tempio, scende le scale fin sul piano stradale, si diffonde, calda e silenziosa come una carezza materna, fra la nebbiosa ed umida coltre di freddo che avvolge il Bianco Pendio di Bialystok.

Viaggio di ritorno in Italia. Fra due vol, ho qualche ora di tempo libero a Vienna. Visito la cattedrale. E’ bellissima. Piena di turisti che scattano fotografie. E’ domenica. Una domenica diversa.

FINISCE

Continuo a leggere, anzi a divorare, il mio libro.

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FONS FERSINEAE (parafrasando Orazio)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Gennaio, 2023 @ 4:39 pm

    POST 5014 –

Orazio, Carmen III, 13 – L’inno del poeta alla fonte Bandusia nel podere in Sabina avuto in dono dal suo mecenate Mecenate, nel 33 a.C.. nelle vicinanze dell’attuale paese Vicovaro, ove scorre il fiume Licenza, affluente dell’Aniene, alle pendici del Monte Lucretile.

  • Questi versi mi sono venuti in mente due gennai  fa, mentre mi aprivo la strada fra le neve nel bel Viale Trieste, a Trento, davanti a casa mia, lungo il quale scorre il FERSINA, in dialetto la Fersena.  Un fiume che ho imparato a conoscere e soprattutto ad amare.
  • Gennaio: la neve è ferma, limitato il fluire dell’acqua, i rami spogli protesi sul suo corso che poi, lentamente si arricchiranno di gemme, della fioritura, delle fronde. La neve cambierà vestito e diventerà un liquido manto d’opale: più ricche le cascatelle, più bianche le piccole onde.
  • Fersina: Per vederti mi basta ascoltare il canto del franger dell’acqua: dalla sua tonalità, dal suo fragore mutante riconosco la portata del momento, dell’ora, del giorno. Non se n’abbia a male Orazio né i suoi colti estimatori del furto dei suoi versi che ho contaminato – adattandoli – per esprimere uguali sentimenti.

O fons Bandusiae, splendidior vitro,
dulci digne mero, non sine floribus,
cras donaberis panem …

O fonte Fersinea, più trasparente del cristallo
degna di dolce vino puro, non senza fiori,
domani recherai in dono pane secco,

del quale l’acque ciberan pesci d’opale.
Te l’ora insopportabile della Canicola infuocata
non riuscirà a toccare, tu amabile frescura

a noi stanchi per la clausura
offrirai qual popolo vagante.
Ormai sei tu uno dei fiumi famosi,

incoronato da chiome dondolanti
sovra tue rocce, donde mormoranti
balzano l’acque.

GRAZIE, FERSENA!

Il fiume a Trento, nel gennaio 2023 e …

… nel gennaio 2020!

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BREVISSIME SULLA SANITA’ (TRENTINA ma non solo)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Gennaio, 2023 @ 4:30 pm

POST 5013


A = la popolazione invecchia sempre di più
B = la sanità più “frequentata” è quella di base
C = mancano (anche e soprattutto) i medici di famiglia
D = il governo sta cercando di modificare il MES.
E = nel frattempo non incassiamo i 37 mildi del MES Sanitario

A+B+C+D+E = chi ha soldi si cura nella sanità privata. Gli altri … evvabbè, mica si può pensare a tutto, mica si può! E brava PCM!

P.S.: dimenticavo … ma in Trentino? Nooo, qui da noi tutti i 120.000 che sono andati al concertone di musica rock organizzato dal governo sono stati bene, tutti in perfetta salute! A cosa servirebbe investire sulla nostra sanità pubblica?

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