CARO BLOG TI SCRIVO ….

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Novembre, 2012 @ 7:35 am

Detto altrimenti: stanno arrivando le proposte di voi lettori su quale potrà essere l’argomento del post del Bloggeanno, ma siccome nel frattempo “mi “scappa da scrivere” .. ecco, io lo faccio. Vuol dire che il primo Bloggeanno lo festeggeremo non con il post n. 366 (cioè con “Intermezzo di cronaca” di ieri, dedicato ad un particolare tipo di violenza su due Donne), bensì con quello che scriverò nell’ultimo giorno del mio anno “liturgico” che sarà il 5 dicembre 2012, visto che ho cominciato ad imbrattare files il 6 dicembre 2011.

Kierkegaard

Dunque … dicevo …. caro Blog, sono le sei di una domenica mattina. Ieri sera mi sono addormentato leggendo un libro (no, non è un “libro che fa addormentare”, anzi!) così interessante che mi sono detto “Questo lo devo dire al mio Blog, è troppo importante”. Si tratta di un filosofo, di tale Soeren A. Kierkegaard, danese, vissuto solo 42 anni nella prima metà dell’800. Kierkegaard, quello che tutti conoscono per il famoso “Aut-Aut”, cioè per una vita fatta di scelte che comunque comportano l’angoscia dello scegliere. Ma c’è ben di più. Sentite un po’.

Filosofo, che barba dirà taluno. E invece no. Filo-sofia, amica del sapere, ricercatrice del sapere, della saggezza, dell’intelligenza, cerca di stimolare in noi il desiderio di capire noi stessi e gli altri, di capire l’esser (ist) e il dover essere (soll), ciò che accade (ist) e ciò che vorremmo che accadesse (soll), ciò che i governi fanno e non fanno, e ciò che vorremmo che facessero o che dovrebbero comunque fare.

Kierkegaard afferma che il suo tempo (ma anche il nostro, n.d.r.) è ammalato di riflessione, cioè di chiacchere, di astrattezza, e quindi di “mancanza di decisione”. Afferma: “Tutti sanno cosa è la vita. Nessuno si occupa del come si vive”.

E’ come quel tale che per strada vede una vetrina al cui interno è esposto un cartello “Si stirano calzoni”. Corre a casa, li porta al negozio e … scopre che in quel negozio non si stira nulla, bensì si vendono cartelli con quella scritta!

Egli continua: tutto viene etichettato, catalogato, descritto (io dico: esodati, giovani disoccupati, contratti aziendali, contratti nazionali, minipensioni, livello minimo di sopravvivenza, recessione, crescita, misure anti crisi, misure per la crescita, etc.), ma non c’è alcun interesse per la vita concreta. Non ci si accorge che la vita, l’esistenza vengono prima, solo dopo viene la “teoria del vivere”. E ciò, per Kierkegaard vale sia nella politica che nella religione la quale si è trasformata in “dottrina” rinunciando ad essere vita, testimonianza e contemporaneità con Cristo.

Ministro senza portafoglio privato ma con Portafoglio Pubblico

Ma restiamo nel settore laico del ragionamento. Il Governo Monti è stata la nostra salvezza. Solo che … solo che io avrei visto anche un ulteriore Ministero, quello delle “Cose da fare subito” e come Ministro avrei scelto un “non ricco”, una persona senza un suo portafoglio privato troppo pieno di soldi, ma con un portafgoglio pubblico bene alimentato, persona scelta fra chi che mi avesse saputo rispondere subito alla domanda “quanto costa la super? E il gasolio? Quanto costava la settimana scorsa?”. Lo avrei voluto perchè rispondesse ai bisogni di subito della gente, in attesa di poterla soccorrere con i risultati di medio termine che discendono dagli interventi a medio termine.

Dove avrei voluto che fossero prese le risorse necessarie? Dalla riscalettatura delle priorità, retrocedendo progetti quali il TAV, l’acquisto di cacciabombardieri, il finanziamento alle scuole private, etc. e anticipando la effettiva riduzione dei costi della politica, l’introduzione del tetto ai super stipendi-benefit-buonuscite-pensioni, la trasformazione delle gestioni separate INPS in gestioni INPS, la lotta alla elusione fiscale, la tassazione dei grandi patrimoni, la lotta alla evasione fiscale.

Dice … ma la legge … E voi cambiatela, questa legge! Dice … ma la Costituzione … e allora cambiamola questa Costituzione … anzi, no, non cambiamola, semplicemente “applichiamola!”. Sarebbe già molto, moltissimo!

Giorgio la Pira stava assegnando le case popolari. Gli fecero notare che la legge prevedeva criteri diversi. Disse: “Io assegno le case. Voi andate a cambiate la legge”.

Non è più il tempo dei diritti acquisiti (che il nostro codice civile peraltro non contempla): da parte di pochi “fortunati”, diritti acquisiti a “stare bene, anzi benissimo, a prescindere” e di moltissimi altri (titolari di doveri acquisiti) “a star male, anzi malissimo, anzi a non stare”

Occorre farla questa “rivoluzione incruenta”, questo ristabilimento del primato “del vivere, della vita” sulla “catalogazione dei diversi modi di vivere”. Nell’interesse di tutti. E’ questo “di più” che mi aspetto dal dopo Monti o dal Monti bis.

Lo so amici, che Talete, qualche millennio fa, diceva che “la cosa più diffcile è conoscere se stessi e quella più facile è dare consigli agli altri”, ma io mica ho detto che sono perfetto! Quando mai!?