LA BANCA DEL FUTURO? QUELLA DEL PASSATO!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Dicembre, 2012 @ 7:44 am

Detto altrimenti: torniamo alla Cooperazione, a quella vera, intendo …

“Che fa la banca?” Me lo chiesero prima di assumermi alla Comit, Banca Commerciale Italiana. Era il 1970. Ci rimasi cinque anni. Preparatissimo, ne uscii è divenni dirigente in SpA private e quindi in Finanziarie pubbliche e private. Un mio collega ci rimase. Ne divenne Amministratore Delegato. Grazie Comit.  Ah già, dimenticavo. Cosa risposi? “Raccoglie il risparmio e lo investe verso chi ne ha bisogno”. Bravo. Assunto. Dopo, lavorai tanti anni “con” le banche, cioè avendole come interlocutrici.

Già “ai miei tempi” le banche più “moderne” si erano dotate di un “Direttore Finanziario”. Per “fare finanza”. Non per fare banca. Fare finanza, che significa? Per una banca, massimizzare la reciproca regolazione dei flussi di denaro in entrata (raccolta del risparmio) e in uscita (prestiti alla clientela). E fino a qui, nulla quaestio. Ma poi le banche cambiarono mestiere, si misero a “lavorare in proprio”, cioè a “fare finanza” a prescindere dai flussi citati, cioè a fare in proprio investimenti “a rischio” e a farli fare alla propria clientela. No buono. Oggi a livello della loro associazione di categoria, l’ABI,  si sono impegnate a non farlo più (“Lo giuro, non lo faccio più!”) per cinque anni. Ma allora? E prima? E dopo? Ma questa è un’altra storia.

Ma veniamo all’oggi. Mutui fondiari. Cosa sono? Sono mutui (cioè operazioni reali che si perfezionano con la consegna del denaro) assistiti da garanzia ipotecaria su un immobile. Non hanno una destinazione di scopo. Cioè non è necessario investire il ricavato in una specifica direzione (acquisto della casa). Altra cosa sono ad esempio i “mutui edilizi”, erogati a stati avanzamento lavori, erogati ed utilizzati per la costruzione di un edificio.

Ma torniamo a noi. Due giovani sposi vogliono comperar casa. Si presentano in banca. Lui ha un lavoro a tempo indeterminato: €1.400 netti al mese, praticamente una mosca bianca, un superfortunato. Lei no, lavora in un call center a tempo determinato. Si vergogna a dichiarare che le danno €700 al mese. “Non si preoccupi” le dice il funzionario, “la Sua busta paga non conta, Signora”. Infatti conta solo quella del marito. Ecco, il conto è presto fatto. Il funzionario estrae complicate tabelle, guarda l’indice, le sfoglia, prende un righello per seguire la riga giusta dei dati, novella bibbia laica e sentenzia: “Mutuo a 40 anni, tasso 8%, importo erogabile €80.000, rata mensile €517, rivedibile, naturalmente”.

Ecco, a parte che se avesse e sapesse usare una piccola calcolatrice tascabile HP Finanziaria 12C non avrebbe bisogno di mezzo kg di tabelle cartecee, a parte questo, non è di un box auto che ha bisogno la coppia. Peccato. “Certo che se aveste un co-intestatario o garante con un reddito fisso di altri €3.900 netti al mese, tutto sarebbe più facile” Ah se le cose stanno così, bastava dirlo subito …

Ma nel recente passato, cosa accadeva? Si, i contratti di lavoro a tempo indeterminato erano assai più frequenti, ma poi, il mercato immobiliare “tirava” cioè il valore delle case cresceva, cresceva, per cui posso erogare il 70, 80. 90, 100% del suo valore, tanto domani quel valore cresce ulteriormente ed io ho sempre dei buoni margini di garanzia. Anzi, se a suo tempo ti ho erogato una somma pari a 100, oggi ti invito in banca: guarda, il valore della tua casa è cresciuto, se vuoi posso erogarti un ulteriore 50. Ecco cosa succedeva. La garanzia. La sicurezza. Per la banca, s’intende. Mai l’intuitus personae, mai la valutazione della persona, così come assai raramente veniva considerato la capacità di una società ci crescere, di innovare. La garanzia. Ecco quello che ci vuole, Così io banca dormo tranquilla e a fine anno pago superpremi all’alta dirigenza.

Don Lorenzo Guetti

Si, ma ora che succederà? La gente ha meno lavoro. Risparmia meno, anzi per nulla. Dove e come la banca “farà raccolta”? Per intanto si è limitata a non prestare denaro. Poi si vedrà. Ma allora se la raccolta tende a scomparire e la banca non presta denaro, la banca non servirà più, non vi pare? Oppure ne servirà di un altro tipo. Quale? A d esempio quella del tipo Casse Rurali, stile Raiffeisen, cioè stile quelle costituite nella seconda metà dell’800 da Don Lorenzo Guetti in Trentino. In altre parole: occorrerà tornare alla Cooperazione, ma a quella vera, dove le persone sono “soci” e non “clienti”.