ONOREVOLI … O NON?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Dicembre, 2012 @ 4:14 pm

Detto altrimenti: “Maccome sifà?”

Onorevole Eraldo Isidori. Interviene, leggendo per 30 secondi, in materia di carcere ai giornalisti: “Il carcere è un penitenziario non è un villaggio di vacanze. Si deve scontare la sua pena prescritta che gli spetta. Lo sapeva prima di fare il reato. Io ritengo come Lega di non uscire prima della sua pena erogata” (sic! Cfr. in internet). A Isidori, dopo un anno di legislatura, compete il vitalizio. Se non viene rieletto, anche una congrua buonuscita esentasse “per il reinserimento nella vita lavorativa”.

Da Report, 2 dicembre 2012 (fra le tante, cito solo un paio di notiziole, per non tediare il lettore):

Io checcentro? Me li so’ trovati in conto a mia insaputa  ‘sti 307, chevvolete da me?

A) Un collega di Isidori, tale Clemente Mastella, nel passaggio da deputato italiano a deputato europeo, ha incassato €307.000 netti esentasse. Negli altri paesi europei, i deputati ricevono, solo per

tre anni, la eventuale differenza fra il minore stipendio da parlamentare e il maggiore stipendio esterno. Qui da noi, ricevono molto di più, anche se non hanno cessato di esercitare la funzione esterna al parlamento.

B) Alitalia. In crisi nera. Air France offre 3 miliardi. Berlusconi stoppa l’operazione e divide Alitalia in due società: una prima con 5.000 dipendenti e 3 miliardi di debito, allo Stato. Una seconda, ad una cordata fra banche e imprenditori (poi entrerà anche Air France con il 25%). Commissario liquidatore della prima società (nominato dal governo e non dal giudice!) Augusto Fantozzi. Fantozzi fa un po’ di cassa; prepara l’azione di responsabilità contro i precedenti amministratori; chiede la revocatoria delle somme arbitrariamente e illegalmente pagate da Alitalia a certi suoi creditori “amici degli amici” sottraendo liquidità al fallimento. Il Governo lo “dimissiona”.

Nel frattempo in due anni Fantozzi ha maturato una paghetta di 6 milioni di euro, cioè 12 miliardi di lire, cioè 500 milioni di lire al mese, o, se preferite, “solo” €250.000 al mese. Lordi, s’intende …dai … chevvolete che gli resti di netto… 

I nuovi liquidatori affermano che Fantozzi si era sbagliato e bloccano le sue iniziative. Il giudice del fallimento (Giudici delegati Dr. Umberto Gentili e Dr.ssa Luisa De Renzis) emette un decreto (depositato in Cancelleria il 10.10.2012)  inviato per conoscenza al Procuratore Generale di Roma e al Presidente del Tribunale di Roma) che impone ai tre di motivare le loro affermazioni e di spiegare perché abbiano interrotto le azioni intraprese da Fantozzi. I tre scrivono alla RAI perchè impedisca (a Report) di divulgare il testo del decreto. Il decreto è pubblicato in internet, “Report”, voce “Intesa”. Per il governo gestisce il Ministro Passera che a suo tempo era a capo di Banca Intesa che era uno dei creditori liquidati precipitosamente da Alitalia, in danno dell’asse fallimentare.

Maccome sifà?

P.S.: al momento di “andare in stampa” giunge “in redazione” (cioè: ho appreso dal TG3)  la notizia dell’accordo Francia – Italia per il completamento del TAV. Peccato … fino all’ultmo speravo che – anche grazie alle osservazioni delle due Corti dei Conti, francese ed italiana – prevalesse la “ragionevolezza aggiornata”, la ragione sull’ (inutile, n.d.r.) orgoglio, sulla “paura” di essere ricordati come quelli che avevano bloccato un simile (inutile e dispendioso, n.d.r.) progetto (che non serve, n.d.r.). Peccato. Ho perso. Ma, come Renzi, non chiederò poltrone di consolazione. Resto a fare il mio “mestiere” di blogger. Tuttavia, Spes ultima dea … infatti “Un co-finanziamento del 40% potrebbe essere fornito dal bilancio UE a lungo termine ma spetta ai leader europei ( e allora, forza Merkel!) garantire un forte supporto alla Connecting Europe Facility”, che è il fondo destinato al finanziamento delle grandi opere pubbliche transeuropee all’interno del bilancio UE per il 2014-2020. Lo ha detto oggi 4 dicembre 2012 la portavoce della Commissione UE ai trasporti Helen Kearns durante il punto stampa quotidiano dell’Esecutivo UE a Bruxelles.