UN POST NON PREPARATO: Il CORO “AMICIZIA” DI VOLANO (Trento)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Dicembre, 2012 @ 9:40 pm

Detto altrimenti: inaspettatamente, oggi pomeriggio, alla S. Messa al Santuario delle Grazie, in Arco …

Avvento. Il Santuario è sempre molto frequentato, sarà sicuramente per la devozione alla Madonna, e poi per la simpatia dei Frati Francescani, forse anche un po’ per l’ampio posteggio, motivi spirituali e laici concorrono a richiamare i fedeli. Oggi, un regalo. Durante la Messa (ma soprattutto dopo) un coro, il “Coro Amicizia Volano” di Volano, appunto, un paese della sinistra Adige, poco a nord di Rovereto, ha regalato a tutti noi momenti di elevazione spirituale e musicale. Non ero preparato per una recensione. Qualche foto con il telefonino e niente di più. Ma ho sentito il bisogno – anche per questa via – di ringraziare il Direttore del Coro, Maestro Tarcisio Tovazzi (Direttore operativo alla pianola) tutti i coristi e i Frati di questo grande regalo che ci hanno offerto.

Il momento ha interrotto una giornata per altro assolutamente “tesa” per la imminente crisi di governo. Non voglio mescolare il sacro con il profano, ma le due cose mi sono cascate addosso tra capo e collo proprio oggi, nello stesso giorno. E mentre il coro intona  “luce dona alle menti, pace infondi nei cuor” pare che in alcune menti la luce proprio non riesca ad arrivare … e conseguentemente ciò impedisce alla pace di essere infusa nel nostro cuore.

Ma restiamo in argomento. Il repertorio. Nuovo, in buona parte, almeno per me. Internazionale, ad esempio con canti peruviani (Cancion de cuna), argentino (El Nascimiento).  Ottime le voci soliste, maschili e femminili. La direzione, poi, fatta con il cuore! Preannunciata dall’esigenza di non applaudire l’esecuzione del canto precedente, dal silenzio emerge Stille Nacth: in tedesco e in italiano. E qui i brividi e le lacrime hanno assalito tutto l’uditorio. Io poi ho ripensato ad una poesia, al S. Ambrogio del Giusti, là dove si racconta del canto che ha invaso la Chiesa, alla struggente malinconia, alla “nostalgia”, al dolore-desiderio del ritorno. Ritorno a casa per i soldati austriaci di stanza nella ostile occupata Milano, ritorno alla serietà, alla responsabilità, alla speranza di un futuro per tutti noi.

Quale contrasto, fra l’impegno, la delicatezza, il dono che il Coro ci ha fatto e le notizie della e dalla politica. Due mondi. Uno, tutto sensibilità, dedizione, attenzione al “bene comune”, bene comune fatto anche del regalo di una armonia che da esteriore diventa anche interiore. L’altro mondo, fatto di irresponsabilità e  violenza. Violenza alle parole ed alle persone. Alle parole. Mi piace ricordare Don Milani: “le parole sono pietre”. E le parole dei canti del coro sono pietre su cui fondare la nostra Ri-Nascita Natalizia: un Natale che sia la Ri-Nascita non solo del Bambinello, ma della Coscienza e della Speranza in ognuno di noi. Le altre, quelle “politiche” sono pietre scagliate contro  questa Ri-Nascita.

Termino ringraziando ancora una volta gli organizzatori e gli esecutori del Concerto, complimentamdomi per la qualità dell’esecuzione ed augurando a tutti Buona Ri-Nascita.