DEFICIT, AVANZO FINANZIARIO, DEBITO PUBBLICO, SPREAD, LA RANA NEL POZZO, LA QUESTIONE MORALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Dicembre, 2012 @ 8:09 am

Detto altrimenti: per i non addetti ai lavori … e anche per qualche addetto, visto che da interviste TV abbiamo appreso che alcuni parlamentari confondono il deficit con il debito!

Premessa

Piero Calameadrei

Piero Calamandrei, insigne costituzionalista, per indicare come è necessario che ogni cittadino sia consapevole di ciò che accade nella vita pubblica, da buon toscanaccio qual era raccontava la seguente storiella: Una nave sta naufragando. Il capitano avverte i passeggeri. Uno, in particolare, gli risponde. “O che m’importa se la nave affonda:  un è mica mia!”

 Deficit e avanzo finanziario

Lo Stato non è una Società per Azioni, tecnicamente non redige un bilancio (quanto ha guadagnato o perso, la sutuazione del patrimonio attivo, cioè immobili, società, etc. –  e passivo, cioè debiti) ma un rendiconto finanziario: quante sono state le entrare e quante le uscite e qualè il livello del mio “patrimonio passivo” cioè dell’indebitamento. Se le entrate hanno superano le uscite, si ha un avanzo finanziario che può essere destinato alla riduzione del debito, al miglioramento dei servizi, ad investimenti. In caso contrario si incrementa ulteriormente l’indebitamento, si è costretti a ridurre i servizi, non si possono fare investimenti.

Debito pubblico

2.000 miliardi di euro. La mia calcolatrice dice che noi Italiani abbiamo un debito di 33.333 euro a testa, il che, moltiplicato per i 60 milioni che siamo, fa 2.000 miliardi di euro. Il conto torna. Il debito è stato contratto in tranche successive. Man mano che una tranche scade, o la rimborsiamo con fondi nostri (ma non abbiamo l’avanzo finanziario necessario) o la rinnoviamo ad un tasso inferiore, uguale o superiore. Nel frattempo paghiamo gli interessi su tutto il debito esistente.

Aggiudicato al 3,75%!

Come si rinnovano le tranche del debito? Attraverso le aste organizzate dal nostro Tesoro: Offro titoli di debito pubblico per 100 miliardi di euro al 3% scadenza a tre anni. Chi li compera? Io, ma voglio il 4%. Io li compero al 3,75% …. Nessuno offre di meno? Aggiudicato al signore al 3,75%.

Ma chi sono questi acquirenti? Per il 50% sono soggetti esteri: banche, fondi di investimento etc. Tuttavia sarebbe bene che oggi qualcuno lo dicesse con chiarezza a noi cittadini, mi dicesse cioè chi è il creditore dei miei 33.333 euro di debito, non vi pare?

Questa operazione la fanno tutti gli Stati europei. Lo Stato più credibile (Germania) riesce a piazzare i suoi titoli di debito al tasso più basso, che viene quindi preso come riferimento per tutti gli altri. Cioè, se la Germania piazza i suoi titoli al,’1% e noi i nostri al 4%, si dice che lo spread è di 300 “punti base”. Oggi noi siamo a 350, la Francia a 70!

Ora, qualcuno ieri ha affermato che lo spread è un trucco, non significa nulla, che è un gioco politico della Germania. Bene. Costui mi dovrebbe spiegare come si fa a prescindere dalla necessità di rinnovare i debiti in scadenza mantenendo i tassi di rendimento (rendimento per chi compera i nostri debiti) entro livelli che consentano al nostro Tesoro di pagare gli interessi dovuti. Simulator et dissimulator omnium rerum … tornerebbe a dire Cicerone …

Tornare alla lira? Uscire dall’Euro? Chiudersi in se stessi? Sarebbe la fine. Riporto qui una favoletta indiana.  Una rana è nata ed ha sempre vissuto nel fondo di un pozzo, il cui diametro è di circa due metri. Un giorno la nostra ranocchia riceve la visita di un’altra rana proveniente da un grande lago. La visitatrice, arrivata in fondo al pozzo, si presenta e dichiara la propria origine e provenienza. La nostra le chiede quanto sia grande il suo lago, forse così? E traccia sull’acqua un cerchietto di 20 cm. di diametro. No, più grande, dice l’altra. La prima rana traccia allora un secondo cerchio, di 40 cm. di diametro. Forse così? No, più grande! Ed ecco la nostra ranocchia tracciare un terzo cerchio, questa volta proprio adiacente alle pareti del pozzo, sicura di avere indovinato la dimensione del lago. Così? Chiede. No. Molto più grande, risponde la nuova arrivata. La prima rana si offende, si arrabbia. Mi prendi in giro? Volta le spalle alla compagna e non le rivolge più la parola (Tiziano Terzani, “Un altro giro di giostra”, Longanesi 2006, pag. 158). Ma l’altra rana, quella del lago, risponde:  Eh no, caro il mio ranocchio, sai cosa ti dico? Resta pure nel tuo pozzo. Io voglio tornare nel mio grande lago, a vivere e confrontarmi con tutte le altre rane che vivono in quel grande spazio ricco di diversità, di dialogo, di confronto, di crescita e di libertà.

 La Questione Morale

Uno scandalo al giorno leva la credibilità di torno. Al momento di “andare in macchina” si apprende dai media che CL è indagata per reati fiscali-finanziari. Ne deduco una conseguenza ovvia. Ovvia, vorrete scusarmi, ma ormai ciò che possiamo dirci è solo e completamente ovvio, quindi o stiamo zitti o, se parliamo, diciamo necessariamente cose ovvie: lo scandalo, gli scandali non sono una eccezione, ma la regola. L’Italia è un paese ricco e capace che rischia la distruzione a causa degli scandali. La Questione da affrontare non è quella Meridionale o Settentrionale, ma quella Morale. E alla svelta!