IL RISPETTO DELLE REGOLE, Il RISPETTO DEGLI ALTRI, IL RISPETTO DI NOI STESSI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Dicembre, 2012 @ 8:07 am

Detto altrimenti: già in autostrada … (COMUNQUE, BUONA DOMENICA AI MIEI LETTORI!)

Provate a rispettare i limiti di velocità. Quasi subito siete sollecitati da auto sopraggiungenti che vi lampeggiano abbaglianti e colpetti di clacson: levatevi dai piedi, e alla svelta! Cosa fate lì nel mezzo? Io devo passare! Io, io, egò (in greco), da cui ego-centrico.

Ma voi, 50 anni di esperienza di guida, alcuni milioni di km percorsi, patente di tutti i tipi (compresi i TIR) avevate iniziato un sorpasso di un TIR secondo le regole, cioè cominciando da lontano (e non stile formula uno, a due metri dal sorpassando). La vostra velocità era di circa 120 kmh, quella del TIR di circa 90. Occorre qualche decina di secondi per completare correttamente la manovra. Non siamo al circuito di Monza!

Una “cultura” che tarda a scomparire … anzi …

Nossignore. Chi sopraggiunge a 160-180 kmh non la pensa così: vi tallona a pochi metri dalla “poppa” della vostra auto e voi stessi non capite se preferirebbe che acceleraste (superando il limite di legge dei 130 kmh)  o se rallentaste, spostandovi a destra, per lasciargli strada. Avete deciso: terminate la vostra manovra e, subito dopo,  vi spostate sulla corsia di destra. Ecco che il vostro pilota di F1 vi sorpassa ruggendo. Ma non basta. Il nostro “eroe” ha deciso di “punirvi”: infatti vi “stringe” sulla destra, con una manovra azzardata, “da veri uomini”, perchè capiate “cosa succede” a chi si permette di ostacolare la sua eroica cavalcata .

Mesi fa la subii a Trento, questa cavalcata, sulla circonvallazione, da parte di un furgone. Il giorno dopo un furgone della stessa marca e dello stesso colore ebbe un incidente e il giovane autista perse la vita. Non posso affermare che fosse lo stesso furgone …

Da incubo

Un mese fa mi è capitato quanto segue. Vittima di una simile sollecitazione, decisi di interrompere la manovra di sorpasso e di rientrare a destra. Ma il “mostro” (Porche Cayenne Super, 550 cavalli!), dopo avermi ruggito e lampeggiato, aveva deciso che tutto sommato sarebbe stato meglio per lui se mi avesse sorpassato sulla destra. Detto, fatto. Mi sorpassa a destra, sfiorando la parete della galleria (dei Giovi, domenica pomeriggio, direzione Genova – Milano, gran rientro di traffico!) e graffiando il lato destro della mia auto. Si è rischiata una ecatombe di auto e di morti. Dopo la galleria ci fermammo e poi la sua assicurazione mi ripagò €800 di danni alla fiancata. Morale: io, e altre 100 persone insieme a me, tutti vivi per miracolo.

Ieri sono stato a Bologna (da Trento) a pranzo da mio figlio. Quasi 500 km di autostrada. Ho subìto tre volte questo trattamento, questa “punizione”.

Ecco, questo è il primo rispetto delle regole che dovremmo imparare, tutti. L’uomo è uno solo: non può essere rispettoso di certe regolo e di altre no. O è rispettoso delle regole, di tutte, o non lo è. Di nessuna.

Fino a qui il rispetto delle regole e degli altri. ma il rispetto di noi stessi, che pure è scritto nel titoletto di questo post, che c’azzecca? C’azzecca, c’azzecca, sia che si legga la frase in senso oggettivo, sia in senso soggettivo.

In senso oggettivo: dobbiamo pretendere che altri rispettino noi, cioè, noi oggetto del rispetto di altri verso di noi. In senso soggettivo: si tratta dell rispetto che noi stessi dobbiamo avere nei confronti dell’altro. Ora, se manca anche uno solo dei due comportamenti viene meno anche l’altro. Cioè, se noi non rispettiamo “gli altri”, gli altri non sono rispettati da noi, da altri “altri”.

Già, perché “gli altri” siamo noi stessi. Non vi siete mai domandati, quando fermi in coda per mezz’ora, vi lamentate degli “altri” che intasano la strada, che anche gli “altri”, nello stesso momento, la pensano allo stesso modo contri i loro “altri” cioè contro di voi?

Cosa propongo? L’educazione ad una guida stradale corretta potrebbe essere uno fra i tanti inizi per educare tutti al reciproco rispetto, in ogni ambito: sociale, lavorativo, familiare, politico, scolastico, etc.. Ciò comporterebbe una rivoluzione lei programmi delle scuole guida, nella introduzione obbligatoria di corsi di aggiornamento alla guida, nella modalità di gestione degli esami per la concessione o il rinnovo della patente di guida, nella organizzazione del sistema di controllo del traffico e della organizzazione dei sistemi sanzionatori, che non dovrebbe essere più concentrata sulla punizione di chi, in aree urbane, supera di qualche minuto il limite orario della sosta pagata o comunque regolamentata a tempo. Come fare? Pattuglie di auto ciovetta in autostrada e … buon lavoro, agenti!