GIOCATTOLI … O LIBRI ?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Dicembre, 2012 @ 8:07 pm

(questo post contiene un messaggio promozionale, un suggerimento per gli acquisti)

Detto altrimenti: il Natale vero è altra cosa, ma per i bambini … (mi riferisco ai maschietti. non ho esperienza dei regali per le femminucce)

Natale, vetrine, giocattoli. Mi sono fermato a guardare e … a pensare. Ai miei tempi innanzi tutto giocattoli di guerra. Carrarmati, cannoncini, fucili, pistole, soldatini (ecco, soldatini, non figurine, marionette, pupazzi. No. Soldati! Al massimo, “soldatini”). Chissà perché. nessuno si era “divertito” in guerra, nè in quella “militare” e tanto meno in quella “civile” che poi io la chiamerei “incivile” tanto per essere molto più chiari.

Tutta la logistica e tutto l’armamento della seconda guerra mondiale. Compresi i modellini dei caccia Spitfire e Zero e dei cacciabombardieri Stuka. Il fascino maggiore tuttavia lo emanavano i carrarmati. A molla (quelli elettrici ancora non esistevano), in latta sottile sottile con le varie parti tenute insieme da linguette ripiegate (quelli italiani), in alluminio e acciaio, saldati, quelli tedeschi. E poi noi ci stupiamo se le guerre le perdiamo (anche se poi ci dicono che le abbiamo vinte). Affascinavano perché superavano ostacoli, le pieghe di una tovaglia o del copriletto, con i loro cingoli in plastica o in gomma. Poi c’era l’armamento leggero: soprattutto pistole di modello diverso: in plastica, in latta, in alluminio e acciaio (modelli diversi, vedi sopra alla voce carramati).

Ma non basta, C’era anche il Far West. E alè … a spergere, cinturoni, carabine winchester, archi e frecce, colt a sei, otto, dodici colpi, copricapi da cow boy e da indiani, asce di guerra, pugnali di gomma. E anche qui, soldatini (giubbe blu), cow boy e indianini per la “conquista del West”. Almeno l’hanno chiamata con il nome giusto: “conquista”.

A fianco degli apparati bellici, troneggiavano il meccano, il piccolo falegname, il Monopoli. I bambini delle famiglie “ricche” ricevevano anche trenini Marklin, biciclette e sci nuovi: una rarità negli anni ’50.

Ecco, perchè tutta questa tiritera, direte voi? Perché oggi molto di tutto ciò è sparito (armamenti bellici): per fortuna! Tuttavia forse l’è sta’ pezo ‘l tacon del bus, cioè è peggio la pezza del buco, perchè siamo passati ai videogiochi, alla “fantasia (degli altri) in scatola, alla realtà virtuale che ha sostituito la fantasia (nostra) e lo spirito critico.

Ma allora tu, che sei anche nonno, cosa regali? Io? A grandi e piccini… la stessa cosa: libri. Ho sorpassato la vetrina delle scatole (ops … dei giocattoli, ma ormai sono tutti “in scatola”) e sono entrato nella libreria a fianco. Amici, regalate e regalatevi LIBRI!  In latino “liber” vuol dire “libro” e “libero”: libero di conoscere, di capire, di confrontare, di valutare, di pensare, di scegliere, di decidere. Libero di essere te stesso, con la tua coscenza.

P.S.: dalla regìa mi avvertono che ci sono anche le scatole dei giochi da tavola (Monopoli, Risiko, etc.) che vanno forte. Quindi integro il mio post: quelli si, sono quelli da giocare in famiglia, a computer e TV spente … quelli si.