L’INGANNO DELL’EGOISMO E DEL PORCELLUM

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Gennaio, 2013 @ 4:36 pm

Detto altrimenti: quando si crede di fare il proprio interesse

Una miscela esplosiva: la legge elettorale “Porcellum” (nitro) +  alcune promesse elettorali (glicerina) = nitroglicerina! Ma procediamo con ordine.

A) Il Porcellum, lo conoscete? Innanzi tutto ricordiamo che
• il premio di maggioranza per il senato è su base regionale: il che vuol dire che pur trattandosi di elezioni nazionali, ove nelle tre ragioni più popolose si voti “X”, tale voto prevarrà sulle altre diciassette, anche se tutte abbiano votano “Y”;
• molti parlamentari non sono eletti da noi elettori, ma nominati dai singoli Capi Partito;
• I partiti possono candidare la stessa persona in tutte le circoscrizioni elettorali. In tal modo un capo “famoso” si candida in tutte, alla fine ne sceglie una e in tutte le altre viene eletto il successivo nella lista (che ha compilato lui stesso). In tal caso, è l’eletto (il capo lista) che elegge, non l’elettore.

B) Certe promesse elettorali: aboliremo una tassa anzi due, etc.. Ciò mira a togliere di bocca la spiacevole percezione sensoriale del peso di quelle tasse, ma non dà all’elettore la visione d’insieme del sistema. L’elettore è distratto ed è portato a ragionare in una prospettiva di brevissimo periodo, parziale e non duratura. E accetta di ragionare così spinto dall’egoismo di un vantaggio sia pure limitato, ma diretto e immediato.

NO!!

Costui non si rende conto che, per converso, se accettasse di porre come “prima priorità” la soluzione a cascata dei seguenti problemi: Morale; Giustizia Sociale; Questione Sociale; tutela dell’Ambiente; Economia per tutti; Pace, bè, allora il vantaggio che ognuno ne ricaverebbe sarebbe molto ma molto maggiore e duraturo di quello – illusorio ed effimero – che gli deriva dalla abolizione di un paio di tasse: invece di essere temporaneamente lenito da un paio di aspirine, vedrebbe sconfitta per sempre la malattia di tutti.

Non vogliamo leggere la proposta alternativa che io sto caldeggiando, sotto il profilo dei “Principi”, degli “Ideali”, dei “Grandi intenti” ma sotto quello di “a noi piace la concretezza”? Bene. Esaminiamola pure con la stessa lente interpretativa di chi, oggi, si farebbe sedurre dalle sirene politiche che, soprattutto localmente, gli offrono due tasse in meno. Nell’ipotesi alternativa da me adombrata i vantaggi concreti, finanziari, economici, occupazionali, di qualità della vita, sarebbero in un tempo assai ristretto ben superiori al vantaggi della sua ipotesi.

Infatti, immaginate un po’ se riuscissimo a abolire le fortissime disuguaglianze sociali, l’evasione ed elusione fiscale, scandali, sprechi, furti (non mi riferisco ai furti d’auto!): saremmo una Germania con in più natura, clima, arte, cultura, comunicativa. Per tutti. Risultati che mai i “separatisti economici” potrebbero raggiungere, oltre quello di rischiare di rendere ingovernabile il Paese, “grazie” (si fa per dire) al combinato disposto del Porcellum con un egoismo di corto respiro.

In Italia dobbiamo perseguire la convivenza delle nostre mini-regioni interne, non la loro “dividenza”. E ciò per riuscire tutti noi a contare di più e non di meno in una Europa al cui interno i singoli Stati sono sempre più regioni europee, Euregio (nes).