MPS, SAIPEM, ANSALDO … (post molto importante, dai, leggetelo, ne vale la pena!)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 31 Gennaio, 2013 @ 6:22 am

Detto altrimenti: la nostra crisi morale, politica e finanziaria ci mette a rischio di perdere i gioielli di famiglia. Corriamo il rischio di una “colonizzazione azionaria”

Anteprima

Ero Direttore di una importante finanziaria. Come tale partecipavo alle riunioni del consiglio di amministrazione, per rispondere alle eventuali richieste di informazioni dei consiglieri. Un azionista di minoranza avrebbe voluto acquistare il controllo della società. Durante una di queste riunioni, un consigliere di amministrazione a lui “vicino”, persona molto stimata nel mondo della finanza, improvvisamente, a voce bassa, quasi fosse uno sfogo naturale, voce dal sen fuggita, assumendo un’aria pensante, distratta, come se parlasse solo a se stesso, si “lasciò scappare” – proprio perché io la udissi – una frase che solo io potei udire, confidando che io mi sarei sentito lusingato di questa sorta di confidenza, ma soprattutto confidando che avrei fatto mio il concetto che mi stava esprimendo e che, inconsciamente, ne sarei diventato promotore in ogni sede, “forte” del fatto che avrei fatto bella figura vendendo come mia un’idea che in realtà era di cotanto personaggio. La frase? Eccola “Mah, io vedrei bene che la società fosse quotata in borsa, e che l’attuale maggioranza si limitasse a tenere un pacchetto di controllo, diciamo il 30% delle azioni …”. Bravo! Così poi il tuo amico va in borsa, fa un’OPA, Offerta Pubblica di Acquisto e diventa l’azionista di maggioranza assoluta della finanziaria!

Fine dell’anteprima. Ora possiamo cominciare …

Alessandro Profumo

Ecco cosa mi è venuto in mente quando ho letto che l’attuale Presidente di MPS ha affermato che “vedrebbe bene l’ingresso di un finanziatore estero (o esterno? ma fa lo stesso) nel capitale del MPS”. La storia si ripete. A pensar male, direte voi … forse si indovina, dico io. Già perché l’uomo non sarebbe nuovo ad idee del genere. Ricordo male o – in tutto silenzio –  fu “dimissionato” dalla posizione di Amministratore Delegato di Unicredit per aver fatto entrare nel capitale della banca tale Gheddafi sino alla ragguardevolissima percentuale del 7% del capitale sociale all’insaputa dello stesso presidente della banca? Profumo, genovese, come me, acquario (17 febbraio) come me (3 febbraio), stipendio milionario e buonuscita di 40 milioni di euro (non come me).

SAIPEM (al 43% di ENI). Crollo della azioni del 32,45% in un sol giorno!

 

Pietro Franco Tali

Elenchiamo nell’ordine alcuni fatti:

  • 5 dicembre 2012. Pietro Franco Tali ha rassegnato le proprie dimissioni dalle cariche di consigliere e Vice Presidente e Amministratore Delegato di Saipem, a seguito dell’indagine avviata dalla Procura di Milano in relazione a presunti reati di corruzione commessi entro il 2009 e relativi ad alcuni contratti stipulati in Algeria. Con Tali sono stati dimissionati altri dirigenti;
  •  cessione del 2,3% del capitale avvenuta pochi giorni prima del crollo;
  •  revisione al ribasso del 50% della previsione di utili;
  •  crollo della azioni in borsa;
  •  riflettori della CONSOB sull’accaduto.

Pensando male mi vien da dire: qualcuno sapeva dell’imminente crollo (informato da chi?) e si è liberato delle sue azioni prima di subire la perdita. Sarebbe un reato, si chiama “insider trading”.  Chi sta giocando con i nostri soldi? Forse qualche amministratore o dirigente “dimissionato”? Inoltre, vi sono certamente soggetti interessati a “comperarsi” la SAIPEM che fa ricerche e escavazioni petrolifere: non sarebbe la prima volta che l’Italia “dà fastidio” ai grandi del petrolio. Ricordate l’uccisione di Mattei?

ANSALDO. Anche qui, gravi “dubbi” sulla gestione … debolezza politica nei controlli ed ecco che si fa avanti la Siemens interessata al settore energia.

I CINESI A MILANO. Si, stanno per aprire a Milano una loro società di rating per valutare le nostre società alle quali “dare la caccia”. Non basta. Stanno per aprire anche una filiale della Bank of China. A pensar male …

ERA, EUROPEAN RATING AGENCY … Agenzia Europea di Rating, per controllare l’operato delle Agenzie e delle Banche d’Affari altrui (USA in testa: la cessione del pacchetto azionario Saipem è stata gestita da una Banca d’Affari USA, la Bank of America Merril Lynch, che ha venduto con procedura accelerata e riservata ad acquirenti ufficialmente sconosciuti!): no, non vi è sfuggita una iniziativa così rilevante … il fatto è che la ERA , “(“Era” è stata una mia idea; oggi non è; speriamo che presto sia una realtà), purtroppo è stata solo una mia idea, una mia proposta che sto avanzando da tanti post fa …

Ecco, torno all’impressione che provai al momento del fatto raccontato nell’anteprima. Quando sento parlare di “internazionalizzazione” da personaggi che se ne riempiono la bocca, che loro sì che sanno di cosa parlano, che se lo dicono loro … cosa possiamo capirne noi poveri cittadini comuni … mi viene in mente il Medio Evo, quando i vari signorotti italiani chiamavano questo o quello straniero a dar loro manforte contro il signorotto avversario …

Le stelle le abbiamo. A quando anche le nostre strisce?

Ecco, vedete, io sono favorevolissimo alla realizzazione degli Stati Uniti d’Europa (USE – United States of Europe, oppure EUE – États-Unis d’Europe), al cui interno, in un sistema bicamerale con una camera “paritetica” (ogni stato un ugual numero di rappresentanti) e con una camera “proporzionale” (ogni stato con un numero di rappresentanti proporzionale alla consistenza della sua popolazione). In un sistema del genere mi andrebbe bene che gli azionisti delle attuali “nostre” SpA non fossero solo o principalmente italiani (purchè degli USE). Infatti mi sentirei garantito a livello politico. Ma prima di quel momento mi sento semplicemente colonizzato sia dalla Siemens che dai Cinesi che dal misterioso acquirente delle azioni Saipem …

Chi mi segue avrà notato che sto scrivendo una serie di post dal titolo “2084”, una sorta di rifacimento del “1984” di Orwell. Forse il post che sto scrivendo ora avrebbe dovuto essere raccontato “ex post” (scusate il gioco di parole) cioè come un fatto visto dal futuro, retrospettivamente, dall’anno 2084, appunto, all’interno del mio immaginario racconto …

Fare i collegamenti, gente … fare i collegamenti!

Fine del post

“Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.