RICORDO DI UN MIO PROFESSORE: VICTOR UCKMAR

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Febbraio, 2013 @ 2:00 pm

Detto altrimenti: è ancora vivo e vegeto, ma posso ricordarlo lo stesso, vero?

Victor Uckmar

Anni ’60. Università degli Studi di Genova, Facoltà di Giurisprudenza, Corso di Scienza delle Finanze e Diritto Tributario. Uckmar era severo, ma lineare. Stabiliva le regole. Se le seguivi, eri promosso. A differenza di altri professori, ed in particolare di una professoressa che non nomino per via della privacy, la quale era molto umorale nel suo esame di Istituzioni di Diritto Romano (chi sarà stata mai? Non ve lo dico!).

Con Uckmar funzionava così: dovevi seguire le sue lezioni e raccogliere almeno due firme di presenza. Indi nel corso dell’anno dovevi presentare una tesina scritta. Quindi, all’esame ti esaminavano preliminarmente i suoi assistenti. Se ti valutavano “idoneo”, venivi interrogato da lui. Se tutto andava bene, alla fine ti faceva una domanda sul contenzioso tributario. Se la sbagliavi eri bocciato. Io ricordo quella che fece a me: “I.G.E”. (Imposta Generale sull’Entrata, oggi abolita). Io risposi: “Sindaco, Prefetto, Ministro”. Va bene, 27. Non per il voto (peraltro ottimo!) … io ho un ottimo ricordo della Persona e del Professore.

Qualche anno dopo la laurea, ancora residente a Genova, lavoravo a Milano, all’UCP-Comit (Ufficio Centrale del Personale della Banca Commerciale Italiana, Piazza della Scala). Incontrai Uckmar sul treno. Mi presentai. Lo salutai. Lui ovviamente non poteva ricordarsi di me, ma fu contento del mio ricordo e del mio saluto. Lasciandoci, mi disse: “Mi saluti il Presidente Stammati”. Il Presidente della banca. E chi lo vedeva mai …

Recentemente ho letto una sua dichiarazione: “Sarebbe ora di smetterla con tutte queste srl che in realtà sono solo paraventi di proprietari privati … quel reddito andrebbe portato nella dichiarazione ..”. Spieghiamo. Se io possiedo 5 appartamenti, mi conviene costituire una Srl, società di capitali, che è tassata in base all’utile, e cioè su quello che resta dedotte tutte le spese (costi). Se invece mantengo direttamente in capo a me la proprietà degli appartamenti, io, come persona fisica, sono tassato in base al reddito, il che vuol dire che tante spese non me le posso scaricare come costi fiscalmente deducibili.

Aggiungo. Già una volta ebbi a scrivere che quanto meno occorrerebbe cambiare nome all’IRPEG che non è una imposta sul reddito delle persone giuridiche, bensì sul loro utile, e che pertanto dovrebbe chiamarsi IUPEG. Tuttavia meglio sarebbe considerare la famiglia come una piccola impresa e consentile di scaricarsi i costi”ammessi”, riservandosi di tassare l’utile. La relativa imposta si dovrebbe chiamare IUPEF.

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.