OGGI VADO A SCIARE, MA PRIMA …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Febbraio, 2013 @ 6:50 am

Detto altrimenti: … ma prima voglio raccontarvi quattro storielle (varietas delectat, anche se a dire il vero con le prime tre c’è ben poco di che dilettarsi!)

La prima: ILVA

ILVA. La proprietà sta per chiedere due anni di cassa integrazione straordinaria per 6.500 operai in quanto la produzione si ferma per consentire l’adeguamento degli impianti alle prescrizioni di legge e del governo. Ora mi domando: chi ha fatto il danno? Chi ha commesso una serie di reati? La proprietà dell’ILVA. Ed ora chi paga i danni? La cassa integrazione straordinaria, cioè noi cittadini. Alla fine di una lunga serie di miei post, dopo la “fine del post” scrivevo:

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.

Mi si dice: presto ci sarà un incontro fra la proprietà ILVA e il Governo, ma il Governo è dimissionario … da tempo è in tutt’altre faccende affaccendato … ha i soli poteri di ordinaria amministrazione … e anche di questo, chi dobbiamno ringraziare?

Mi si dice: ma l’espropriazione è possibile solo per ragioni di pubblica utilità. E se non è pubblica utilità non gravare la finanza pubblica da milioni di ore di cassa integrazione; non bloccare la produzione di una industria nazionale di livello europeo; non avvelenare i cittadini; non lasciare (finanziariamente) impunito chi ha commesso reati “decennali” … Quale altro motivo può essere di maggiore pubblica utilità di questi? Qui sì che mi ci starebbe bene uno sciopero generale, una manifestazione (pacifica, s’intende!) di piazza di tutti noi cittadini, lavoratori, pensionati, studenti, disoccupati, cassintegrati, esodati … di tutti, insomma! E se la legge non lo prevede, si faccia una legge, questa volta sì, ad personas, al plurale, per queste persone, non solo ad personam, al singolare, per “quella” singola persona … capito mi avete?!

 La seconda: le bugie dei nostri politici

A pensar male … a pensar male si potrebbe pensare che la nascita di tanti partiti(ni) nuovi sia solo dovuta al tentativo di trovare lavoro (e che lavoro!) o di potere assumere il ruolo di “ago della bilancia” in un sistema politico tragicamente troppo bilanciato … Scilipoti docet.

A pensar male. E per far ciò, distrattamente c’è chi “sbaglia” nel dichiarare i propri titoli di studio, definendo “master” (dottorato) la semplice partecipazione ad un corso di lingue estere. E per questo fatto, scopertasi la bugia, rassegna le dimissioni e probabilmente in buona parte vanifica – ciò che è di gran lunga più grave – l’impegno e gli sforzi di chi aveva creduto in lui (io non rientro fra costoro, sia chiaro). Vi sono altri che hanno raccontato ben altre bugie da ben altre posizioni, mentendo – ad esempio -sul grado di parentela di una propria “amichetta” (fermata dalla polizia per furto) con un Capo di Governo estero. Lui e tutti coloro che, in Parlamento, gli hanno creduto. E costui, pure, si è dimesso, poco più di un anno fa, salvo poi … ma questa è un’altra storia.

 

La terza: le false partite IVA

 Cresce il numero delle (finte) partite IVA, cioè di lavoratori dipendenti di fatto e non di diritto. Come rimediare? Semplice: l’Agenzia delle Entrate e l’Ufficio IVA non rilascino la partita IVA se non dietro un attento esame delle caratteristiche che la giustificano, ed inizino un esame a tappeto di quelle già (allegramente e con colpevole superficialità) rilasciate. Volere è potere … certo che se non si vuole … bè, allora … ma questa è un’altra storia.

 

 

La quarta: il peso della farfalla  (per allentare la tensione delle prime tre …)

No … la regia, per favore … io dicevo un’altra farfalla, per favore, cambiate l’immagine

Splendido romanzo breve di Erri De Luca. Io invece vi parlo delle ali della farfalla. È con le ali che la farfalla raccoglie il calore solare che le serve per vivere e per volare, non essendo capace di produrlo all’interno del suo minuscolo corpo. Scienziati di Shangai hanno studiato la struttura delle ali della farfalla ed hanno scoperto che sono composte da alcuni strati sovrapposti, ognuno dei quali raccoglie la luce ed il calore solare e nello stesso tempo permette che calore e luce raggiungano anche gli strati inferiori, moltiplicandosi in tal modo la potenzialità di raccolta di energia. Su questa base gli scienziati stanno riprogettando nuovi pannelli solari, i quali avranno minore superficie ed una potenza maggiore. La cosa è interessante anche per l’Italia, la quale ha sì raggiunto i tradì guardi di riduzione di emissioni di CO2 stabiliti dal protocollo di Kyoto, ma lo ha fatto “grazie” (si fa per dire “grazie”) alla crisi dell’industria ed alla delocalizzazione all’estero di molte unità produttive. Ora, adottando i nuovi pannelli, si diminuirà l’impatto ambientale sul territorio dovuto all’utilizzo di aree attrezzate a pannelli. Almeno qui la persona di cui alle prime due storie non è coinvolta, almeno qui … per quanto … vista la farfallina della foto …

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.