PITTRICI TRENTINE: ANITA ANIBALDI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Marzo, 2013 @ 7:18 am

Detto altrimenti: Anita Anibaldi espone a Trento dall’8 marzo, alla Torre Mirana, Via Belenzani, 3

L'inaugurazione della mostra

Anita è (anche) una “nostra” Accademica, nel senso che appartiene a quel gruppo di amici che da cinque anni ha costituito e anima l’ “Accademia delle Muse”, il circolo culturale e amicale privato di cui al post del 5 marzo scorso. Pertanto questo mio breve post è particolarmente un duplice, piacevole “dovere”. Anita si è cresciuta e si è formata anche artisticamente in ambienti “caldi” di affetti familiari e da lì ha iniziato, a soli dodici anni, a disegnare e dipingere nonni, zie, sorelle, padre e poi figlie. La sua arte è eclettica. Infatti è disegnatrice, realizza incisioni, acqueforti, dipinge a pastello, acquarello, olio. Si tratta di tecniche diverse che hanno richiesto molto studio, passione ed applicazione e nelle quali ormai Anita è bravissima.

 

Maria Grazia, Anita e la blogger Mirna

Prendendo le mosse da questa solida base tecnica, Anita, attraverso una grafica simbolica ed allegorica, ha saputo tradurre  sentimenti e sensazioni le più diverse e ricche di patos. Molto presente nella sua opera è la Donna, sia mitica  (“Venere, 1979) che attuale (“Nascita”, 1980).
Alcune sue realizzazioni richiamano visioni di Salvador Dali (La corrida: “L’ingresso del toro”, “Lo spettacolo”, “Quale vittoria?”, 1991). Altre, i gialli di Van Gogh (“La mia città”, 1983). Altre ancora i post impressionisti francesi (“Lavanda”, 1998; “Villalagarina”, 2002). Poi, improvvisamente, si viene rapiti da “inchiostri metallizzati su carta” (“Donna bambina”, 1999; le quattro composizioni “Donna” rispettivamente “ autunno, estate, primavera, inverno”, 2000), composizioni ricchissime di significati ultra-metaforici.

Pensando alle fiabe per i bambini ...

 

 

 

Artista piena, Anita, dunque … anche poetessa e scrittrice (ad esempio, di un bel libro di fiabe per bimbi!), artista che meriterebbe – anche su questo mio semplice blog – una recensione ben più professionale e colta della mia, che proprio critico d’arte non sono, e di ciò l’amica Anita mi vorrà perdonare …

Complimenti, Anita, ad majora!

 

 

 

Fine del post

 

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.